edilizia-in-un-click logo

Portale edilizia

Indice

Granito: caratteristiche e applicazioni

Indice

Il granito è una roccia magmatica intrusiva che, grazie ai suoi colori e alle sue caratteristiche viene utilizzata per i rivestimenti e per l’arredamento.

Scopriamone le caratteristiche e le qualità.

granito
Foto di Roberto dcarvalho – Fonte: flickr.com

Cos’è il Granito

Il granito (nome latino “granum” che significa “a grani”) è una roccia magmatica intrusiva, formata dalla solidificazione del magma a temperature e pressioni elevate. Il Granito è una pietra naturale fra le più diffuse sul pianeta e si riconosce (e differenzia dal marmo) per la sua particolare struttura che è granulare, con grani di medie e grosse dimensioni.

Il granito quindi è una roccia di origine vulcanica (ignea) ed è il risultato del lento raffreddamento del magma all’interno della crosta terrestre (intrusiva), attraverso un lungo processo di solidificazione e trasformazione dove le impurità minerali, sotto forma di granuli, si sono spostate e ricristallizzate.

La particolarità del granito, oltre al suo aspetto granulare e alle impurità che ne determinano le varie colorazioni, è quello di essere una pietra molto resistente ampiamente utilizzata in edilizia per i rivestimenti. Il granito lavorato e lucidato è molto bello ed elegante, resiste molto bene alle macchie e all’umidità e perciò viene usato anche per rivestire bagni e cucine.

Minerali presenti all’interno del granito

Il granito è una roccia ricca di minerali, che determinano poi le varie sfaccettature di colore. Secondo il diagramma di QAPF il granito ha un contenuto di quarzo compreso tra il 20 e il 60% e si colloca nel campo 3 delle rocce sovrassature (triangolo superiore).

All’interno del granito possono essere presenti altri tipi di minerali in piccole quantità come: cordierite, granato, apatite, titanite, zircone, allanite e magnetite.

Il problema della classificazione delle rocce

Nel settore dei prodotti lapidei è invaso l’uso di identificare i prodotti in base alla denominazione corrente, oppure alla località di provenienza, o al bacino di estrazione, quando non addirittura al nome del proprietario della cava. Per porre rimedio a tutto questo, si è deciso di adottare esclusivamente le terminologie previste da due tipi di classificazioni: quella commerciale (introdotta dalla norma UNI 8458) e quella petrografica ( che identifica i materiali attraverso un esame microscopico che rilevi la tessitura e la grana e la struttura della roccia).

Secondo la denominazione commerciale il granito è una “roccia fanero-cristallina, compatta, lucidabile, da decorazione e da costruzione, prevalentemente costituita da minerali di durezza Mohs dell’ordine di 6 a 7 (quali quarzo, feldspati, feldspatoidi)”.

Come si forma il granito

La roccia è una massa cristallina o amorfa, generalmente composta di aggregati di minerali diversi: essa ha dunque una composizione chimica eterogenea. Fanno eccezione talune rocce che sono essenzialmente composte di un unico minerale (marmi cristallini e quarziti). In base al processo di formazione, le rocce si dividono in:

  • rocce eruttive (o ignee)
  • rocce sedimentarie
  • rocce metamorfiche

Le rocce eruttive (o ignee) si sono formate per raffreddamento e solidificazione del magma eruttivo vulcanico, proveniente da zone più o meno profonde della crosta terrestre. Esse si dividono in :

  • intrusive
  • effusive

I graniti sono rocce eruttive di tipo intrusivo, generate cioè quando il magma si è solidificato a grande profondità nello spessore della litosfera, sotto strati di rocce preesistenti, senza poter raggiungere la superficie terrestre. Il loro raffreddamento è stato quindi lentissimo ed è avvenuto in presenza di vapori e gas, in condizioni che favoriscono la cristallizzazione dei minerali presenti nel magma.

Classificazione del granito

Il granito viene classificato in base alla
composizione chimica e mineralogica
nel seguente modo:

  • Graniti Tipo A: “A” sta per anorogenici. Sono moderatamente
    alcalini, con valori bassi di CaO e Al2O3 e alti di Fe / (Fe+Mg), e K2O /
    Na2O. Si trovano tipicamente in zone di rift e all’interno di placche
    continentali stabili, e derivano dall’interazione di un hot spot con la
    parte inferiore della crosta.
  • Graniti Tipo C: “C” sta per charnockiti. Sono graniti con
    aspetto charnockitico, cioè generale assenza di orneblenda, ortopirosseno
    derivato da inversione di fase di pigeonite, eccezionalmente con feldspato
    alcalino calcico e plagioclasio potassico.
  • Graniti Tipo I: derivano da fusione di rocce ignee, quindi sono
    metalluminosi o alluminosaturi. Presentano quarzo e quantità di K-feldspato
    e plagioclasio, orneblenda e biotite.
  • Graniti Tipo M: “M” sta per mantello. Termine generale per
    rocce granitiche presenti in alcuni margini continentali con la composizione
    chimica e isotopica delle rocce vulcaniche di arco insulare.
  • Graniti Tipo S: derivano da fusione di rocce crostali sedimentarie o
    metamorfiche, per cui sono peralluminosi. Sono caratterizzati dalla presenza
    di muscovite, silicati di Al, granato e/o cordierite.

Granito: caratteristiche principali

Il granito molto utilizzato in edilizia come rivestimento di pavimenti, piani cucina e rivestimenti parietali, è caratterizzato da una elevata durezza e compattezza.

Questa sua durezza rende difficile la sua lavorabilità e il taglio delle lastre che viene eseguito con dischi diamantati e getti d’acqua ad altissima pressione, ma allo stesso tempo lo rende ideale per rivestimenti interni ed esterni perché non si macchia e resiste bene alle aggressioni chimiche e fisiche (a differenza del marmo).

Per questo motivo il granito è utilizzato solo in epoca recente mentre in passato per secoli si è sempre e solo utilizzato il marmo e le altre pietre naturali.

La sua elevata resistenza ai prodotti chimici e alle sostanze macchianti lo ha reso ideale per rivestire per esempi ole cucine e i bagni sonando un tocco di classe ed eleganza.

Forse esteticamente il granito è meno “elegante” del marmo ma molto meno delicato e ha bisogno di molte meno attenzioni e precauzioni. Dal punto di vista puramente estetico il granito è caratterizzato dai cristalli di grana variabile molto visibili ed evidenti che con l’effetto lucidato si notano ancora di più.

Tipologie e colori

Tra i colori che troviamo:

Applicazioni del granito in edilizia

Vista le proprietà estetiche e le caratteristiche fisico-meccaniche, il granito è stato ed è molto utilizzato in edilizia e in architettura per rivestire pavimenti interni e esterni, piani cucina, scale interne ed esterne, bagni e rivestimenti di pareti o soglie di porte o parapetti dei balconi. Vediamo in seguito nel dettaglio alcune applicazioni:

Pavimentazioni interne e scale

scala-granito
Scala esterna in granito bianco (foto di scorpdex – Fonte: pixabay.com)

Il granito si presta molto bene per rivestire le scale interne ma anche le scale esterne perchè in grado do coniugare bellezza e resistenza, oppure anche i pavimenti quando si vuole conferire a un locale un certo grado di raffinatezza e importanza.

Nel caso dei pavimenti, le lastre di granito, opportunamente tagliate e sagomate vengono posate in opera accostandole tra loro secondo diverse geometrie di posa e sigillandoli nelle giunzioni. I pavimenti interni realizzati con il granito possono essere posati mediante allettamento. La posa mediante allettamento consiste nel sistemare gli elementi di granito su uno strato di malta fresca di almeno 2 cm di spessore, detto letto di malta o strato di allettamento, accostandoli tra loro.

Pavimentazioni esterne

pavimento esterno-pavimento-granito
Pavimentazione esterna in granito (foto di jesperbkskov – Fonte: pixabay.com)

Anche le pavimentazioni esterne, come quelle interne, sono formate da uno strato superficiale (o strato di usura) che può essere realizzato con vari materiali come le lastre di granito, e da un supporto le cui caratteristiche variano a seconda della natura del terreno e dei carichi previsti.

In questo caso però bisognerà adottare la lavorazione della bocciardatura per ridurre lo scivolamento. Il granito per i rivestimenti interni, è molto apprezzato oltre che per le sue caratteristiche e qualità estetiche anche per l’assenza di fugne e giunti e per la facile pulizia e lavabilità, garantendo l’asetticità e la disinfettabilità.

Rivestimenti esterni

Il granito essendo una roccia a struttura cristallina compatta, è adatto ai rivestimenti sterni perchè resistono molto bene alle sollecitazioni prodotte dagli agenti atmosferici.

La realizzazione di rivestimenti in materiali lapidei come il granito, richiede un’attenta progettazione che, in relazione alle situazioni ambientali e alle sollecitazioni previste sulle facciate dell’edificio, definisca correttamente i materiali da impiegare, le dimensioni, le finiture superficiali e i tipi di giunzione delle lastre, nonché le caratteristiche tecniche dei sistemi di ancoraggio.

Le più comuni finiture per rivestimenti esterni sono:

  • Superficie a spacco
  • Superficie da lavorazione a urto
  • Superficie fiammata
  • Superficie levigata e lucidata.

Esistono diverse modalità di posa la cui scelta è legata a vari fattori, che vanno dalle condizioni climatiche del sito con particolare attenzione alle escursioni termiche, al disegno delle facciate e alle dimensioni delle campiture, fino le caratteristiche di elasticità del sistema della struttura portante. Le tecniche di posa più comuni sono:

  • posa mediante imbottitura
  • posa mediante incollaggio
  • posa con camera d’aria
  • posa mediante pannelli prefabbricati

Qual è la differenza tra marmo e granito?

Spesso, per i non addetti ai lavori capita di confondere il marmo con il granito pensando che siano la stessa cosa o comunque due cose similari. In realtà, a parte il fatto di essere entrambi delle rocce, sono due materiali completamente diversi e con caratteristiche diverse.

La differenza principale tra granito e marmo è che il granito è una roccia magmatica eruttiva di tipo intrusivo formata per raffreddamento e solidificazione del magma, mentre il marmo è una roccia metamorfica, ovvero una roccia che deriva da un metamorfismo incompleto di sedimenti calcarei di qualsiasi origine.

In pratica le rocce metamorfiche derivano da rocce eruttive o sedimentarie preesistenti che, a causa di particolari condizioni meccaniche, fisiche e chimiche, hanno subito radicali trasformazioni.

La differenza fra marmo e granito si nota soprattutto dall’aspetto estetico (uno molto più omogeneo e con le classiche venature, l’altro disomogeneo con la presenza evidente dei cristalli solidificati). Entrambi sono materiali da costruzione e rivestimento molto belli e molto apprezzati perché conferiscono un tocco di eleganza agli ambienti della casa e non solo.

Un’altra differenza sostanziale è che mentre il marmo, essendo poroso, è molto delicato (alcuni marmi più di altri) e quindi nel caso di pavimenti e cucine bisogna stare molto attenti a non sporcarlo, il granito invece è molto più resistente e adatto anche ad essere utilizzato per i rivestimenti esterni.

La durezza del granito, e la porosità del marmo, incide anche sulla difficoltà di lavorazione da parte del marmista e quindi denota anche una sostanziale differenza di prezzo.

Condividi l'articolo:
WhatsApp
Facebook
Twitter
LinkedIn
0 0 votes
Article Rating
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
0
Puoi lasciare un tuo commentox