Disarmo del calcestruzzo armato

Il calcestruzzo armato, o conglomerato cementizio armato (detto comunemente cemento armato e indicato con la sigla C.A.), è il materiale ottenuto inglobando nel calcestruzzo un'armatura metallica costituita da barre di acciaio opportunamente conformate, la cui funzione è quella di assorbire gli sforzi di trazione che il calcestruzzo, da solo, non è in grado di sopportare.

Inoltre, questo materiale ha dei tempi di maturazione e dei tempi di disarmo con determinate procedure.


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Operazioni pre getto con sistemazione dell'armatura metallica (foto di 3dman_eu - Fonte: https://pixabay.com)


Concetti generali

Nel calcestruzzo armato si crea una collaborazione statica tra il conglomerato e l'armatura metallica che consente di sfruttare compiutamente le caratteristiche di entrambi i materiali. Sebbene sia molto resistente a compressione, il calcestruzzo può essere impiegato con funzioni strutturali soltanto per realizzare elementi massicci, l'acciaio presenta invece una elevatissima resistenza a trazione, che ne consente l'impiego anche sotto forma di barre a sezione limitata.

Le norme tecniche oggi vigenti, hanno lo scopo di stabilire:
  • le proprietà caratteristiche che devono possedere i materiali per essere idonei;
  • le prove da eseguire su tali materiali, con riferimento alle modalità di prelievo e di confezionamento dei campioni, nonchè ai tipi di controlli da effettuare:
  • le regole pratiche di progettazione e di esecuzione degli elementi strutturali;
  • le norme complementari relative ai solai misti, che precisano le caratteristiche dimensionali richieste ai travetti di calcestruzzo armato e ai blocchi forati in laterizio;
  • altre indicazioni relative alle prove di carico delle strutture.

Le norme tecniche indicano inoltre i metodi e le procedure di calcolo ammessi per il dimensionamento e la verifica della sicurezza delle strutture in calcestruzzo armato ordinario e calcestruzzo armato precompresso.

Le casseforme per il getto

La cassaforma o casseratura è un elemento essenziale della tecnica del calcestruzzo armato: non è infatti pensabile la realizzazione del getto di un materiale di consistenza plastica se non esiste una "forma" per accoglierlo e sostenerlo durante il processo di presa e di indurimento.

Avviene una reazione chimica che trasforma l’impasto fluido del calcestruzzo in un materiale solido e resistente a compressione, e si divide in due parti: la presa e l’indurimento. La prima fase dura circa 24 ore, nella quale il materiale acquisisce una consistenza solida ma non ancora caratteristiche meccaniche. La seconda fase dura 28 giorni circa, e il materiale assume le sue caratteristiche meccaniche.

Le casseforme devono essere realizzate in modo da non subire deformazioni per effetto della pressione esercitata dal calcestruzzo allo stato fluido o per altre cause, specie durante le operazioni di getto e di costipamento. Il legname è il materiale più comunemente impiegato per le casseforme, grazie alla sua facile lavorabilità e alla possibilità di realizzare superfici e forme diversissime.


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Barre d'acciaio per il getto del calcestruzzo (foto di saweang - Fonte: https://pixabay.com)

La stagionatura del calcestruzzo: la maturazione accelerata del calcestruzzo

Come abbiamo detto, la resistenza finale del calcestruzzo viene raggiunta dopo un periodo di maturazione che, secondo la normativa, è di 28 giorni dalla data del getto nel caso di impasti maturati in condizioni ambientali normali. Un periodo di maturazione così lungo, però, non è sempre compatibili con i processi produttivi e i tempi di cantiere, che esigono una velocità di esecuzione delle opere e un alto numero di reimpieghi delle attrezzature: casi tipici sono la produzione di elementi prefabbricati in serie oppure l'esecuzione di getti in opera sistemi di casseforme industrializzati.

Emerge così in varie situazioni la necessità di ricorrere a tecniche di maturazione accelerata del calcestruzzo, che permettano di raggiungere in un numero limitato di ore, una resistenza abbastanza elevata (anche se ancora inferiore a quella finale) da consentire il disarmo degli elementi, in modo da rendere disponibile la cassaforma per un successivo reimpiego.

La maturazione accelerata si ottiene mediante un insieme di accorgimenti che si possono sintetizzare nel modo seguente:

  • riduzione dell'acqua d'impasto
  • impiego di additivi
  • costipamento dei getti
  • riscaldamento dei componenti dell'impasto
  • riscaldamento del getto di calcestruzzo


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Fase di maturazione del getto prima del disarmo (foto di sferrario 1968 - Fonte: https://pixabay.com)

Il disarmo delle opere

Il disarmo consiste nella rimozione delle casseforme che hanno contenuto il getto di calcestruzzo durante tutta la fase di maturazione. Secondo la normativa la decisione di disarmare spetta al direttore dei lavori: l'operazione non deve comunque avvenire prima che la resistenza del conglomerato abbia raggiunto il valore necessario, in relazione all'impiego della struttura all'atto del disarmo. Inoltre, lo smontaggio delle casseforme deve avvenire gradualmente in modo da evitare che gli elementi debbano sopportare sollecitazioni dinamiche durante la sformatura. In assenza di specifici accertamenti della resistenza del calcestruzzo, e in normali condizioni esecutive e ambientali di maturazione, è opportuno osservare i tempi minimi di disarmo, da misurare a partire dal giorno del getto. E' però buona regola detrarre dal computo dei giorni tutti quelli in cui la temperatura non si è innalzata decisamente al di sopra dello zero: in tali giorni si può infatti presumere che il processo di indurimento del calcestruzzo non sia progredito.

La possibilità di accelerare la maturazione del calcestruzzo consente di ridurre i tempi minimi di disarmo. Questa tecnica è però applicabile solo nei procedimenti costruttivi industrializzati, per i quali è giustificato l'aggravio di spesa che essa comporta.





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