Per stuccare il porfido cosa conviene usare?

Il porfido è uno dei materiali edilizi più utilizzati per le pavimentazioni esterne ed urbane per le sue elevate qualità estetiche e di resistenza agli agenti meccanici ed atmosferici. Posate e lastre oppure a cubetti esistono diversi modi per stuccare il porfido.. vediamo cosa conviene usare.

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Rivestimento facciata edificio in lastre di porfido (foto di Melmak - Fonte: pixabay.com)


Indice

  1. Pavimentazioni esterne: prestazioni
  2. Pavimentazioni esterne in porfido: tipologie
  3. Come stuccare il porfido

 

Pavimentazioni esterne: prestazioni

Alle pavimentazioni esterne si richiedono essenzialmente una elevata resistenza alle azioni meccaniche provocate dal traffico, specialmente nel caso di aree pubbliche, e una adeguata anti-scivolosità per pedoni e veicoli, anche in condizioni di superficie bagnata o leggermente ghiacciata. Le prestazioni più importanti sono dunque la resistenza all’usura e il coefficiente d’attrito. Ad esse si aggiungono la resistenza agli agenti atmosferici e al gelo, che devono garantire la durabilità della pavimentazione anche in situazioni climatiche e ambientali sfavorevoli.

Altre prestazioni da considerare con particolare attenzione nei contesti urbani sono la facilità di manutenzione, l’agevole ripristino dell’aspetto superficiale dopo l’esecuzione di lavori nel sottosuolo, l’idoneità a costituire l’arredo urbano e segnaletica orizzontale mediante campiture, disegni, etc.  Il porfido è un materiale edilizio che ben si presta a tutte questi requisiti sia per pavimentazioni esterne pubbliche che private e garantisce un gradevole e piacevole effetto estetico.

 

Pavimentazioni esterne in porfido: tipologie

Anche le pavimentazioni esterne, come quelle interne, sono formate da uno strato superficiale (o strato di usura) che può essere realizzato con vari materiali come lastre o cubetti di materiali lapidei (porfido), piastrelle, masselli autobloccanti, etc. e da un supporto le cui caratteristiche variano a seconda della natura del terreno, del tipo di pavimentazione e dei carichi previsti. 

I tipi di pavimentazioni esterne di usuale impiego e che affronteremo in questo articolo sono le pavimentazioni in porfido a lastre o le pavimentazioni in porfido a cubetti.

Pavimentazioni a lastre di porfido

Le pavimentazioni a lastre, dette anche lastricati o lastrici, sono in genere costituite da lastre di pietra oppure nel nostro caso in lastre di porfido; possono essere disposte a “misura fissa”, “a correre” oppure a “opus incertum” consentendo di avere interessanti soluzioni estetiche. 

La posa delle lastre viene in genere eseguita su uno strato di malta cementizia di 4-5 cm di spessore, in modo che si formino giunti di circa 1 cm di larghezza, in grado di assorbire le tolleranze dimensionali degli elementi. Si procede poi alla sigillatura con boiacca ricca di cemento fino a riempire completamente i giunti. 

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Pavimentazione in lastre di porfido posate
a opus incertum stuccate con boiacca
(foto di inglorious93 - Fonte: pixabay.com)

 

Pavimentazioni a cubetti di porfido: modalità e geometrie di posa

Tra le pavimentazioni esterne lapidee occupano un posto particolare le pavimentazioni in cubetti di porfido, storicamente moto utilizzate per le loro elevate prestazioni di antiscivolosità e di resistenza all’usura e soprattutto per la loro adattabilità a diverse situazioni d’impiego grazie alla varietà di disegni e alla integrabilità con altri elementi di arredo urbano.  

I cubetti di porfido vengono posati su un letto di sabbia di adeguato spessore (4 o 6 cm). Altra sabbia viene fatta penetrare negli interstizi, che vengono costipati completamente mediante una battitura superficiale unita ad abbondante irrorazione di acqua. 

La posa si conclude con la sigillatura dei giunti mediante boiacca cementizia, oppure con altri materiali, allo scopo di evitare l’eventuale fuoriuscita di sabbia causata da dilavamento e l’arrotondamento degli spigoli dei cubetti. Per i cubetti in porfido esistono molte geometrie di posa come quello ad archi contrastanti, usati molto in passato, ce permette di assorbire le sollecitazioni e le spinte derivanti dal traffico dei veicoli.

LEGGI ANCHE: Pavimenti in porfido: tipologie e caratteristiche


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Pavimentazione pubblica in cubetti di porfido
(foto di ElisaS89 - Fonte: https://pixabay.com)

Come stuccare il porfido

Ci sono diversi modi per stuccare e sigillare le fughe che si formano fra i cubetti o le lastre di porfido ognuna delle quali presenta dei vantaggi e svantaggi e ognuna risponde a precise esigenze in base anche al tipo di pavimentazione.

Vediamo quindi brevemente come stuccare il porfido e il materiale per stuccare il porfido che viene utilizzato:

  • stuccatura con sabbia semplice;
  • stuccatura in boiacca cementizia;
  • stuccatura in resina poliuretanica;
  • stuccatura in sabbia polimerica.

Stuccatura con sabbia semplice

La stuccatura con sabbia semplice veniva applicata molto in passato per le pavimentazioni in cubetti di porfido oppure quelle con masselli autobloccanti e consisteva ne gettare la sabbia tra le fughe dei cubetti o delle lastre di porfido fino ad intasare la fuga senza aggiungere acqua. 

Questo metodo era ed è molto veloce, consente lo spostamento e il riutilizzo degli elementi in caso si debbano eseguire dei lavori nel sottosuolo e permettono di creare una pavimentazione altamente drenante in quanto l’acqua piovana può penetrare tra le fughe e andare nel sottosuolo. Di contro però proprio per effetto dell’acqua questa sigillatura ha bisogno di manutenzione periodica perché l’acqua tende a svuotare la sabbia dalle fughe che devono essere ripristinate ogni tot tempo. 

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Stuccatura con malta o boiacca cementizia

La stuccatura delle fughe con malta o boiacca cementizia (una miscela di acqua, sabbia e cemento) è forse il sistema più veloce e più utilizzato in quanto una volta posata non necessita di manutenzione. Ovviamente però se si devono fare dei lavori, al contrario di prima, bisognerà rompere la pavimentazione per poi ricostituirla. La stuccatura con boiacca rende gli elementi uniti fra loro impedendo che si formino avvallamenti o disconnessioni come invece può accadere con la sabbia.

Stuccatura con resina poliuretanica

Negli ultimi anni al posto della boiacca per stuccare i giunti dei pavimenti in porfido si usa la resina poliuretanica (una miscela liquida di polimeri poliuretanici) che ha il vantaggio di essere a “presa rapida” e di conferire elasticità alla pavimentazione. Condizione per usare questo metodo è di avere uno strato di allettamento drenante fatto con sabbia o pietrisco di adeguata granulometria. 

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Stuccatura con sabbia polimerica

Infine un altro sistema per stuccare il porfido è l’utilizzo della sabbia polimera o polimerica. Questo sistema è uguale identico a quello della sabbia semplice solamente che in questo caso viene usata l’acqua che fa indurire la sabbia facendo presa e rendendo stabile la pavimentazione come con la stuccatura mediante boiacca. anche in questo caso è un sistema “a presa rapida” e rende la pavimentazione flessibile ai movimenti del terreno.

 
 

2 commenti:

  1. Dopo aver messo la sabbia polimerica occorre postarla o si bagna subito con acqua. L'acqua va messa con pompa o spruzzo Dopo cosa si fa grazie per vostro riscontro

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    1. Salve, una volta che è stata posata la sabbia polimerica e assestato gli elementi di porfido si procede a bagnare con acqua con la pompa e si aspetta che faccia presa.

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