Quanto costa aprire un mutuo

Quanto costa aprire un mutuo prima casa? Tutto quello che c'è da sapere

Comprare casa oggi è molto conveniente visto l’andamento del mercato immobiliare e il calo dei prezzi degli immobili, e per chi ha la possibilità è il momento giusto per investire nel mattone. Purtroppo però pochi possono disporre di somme di denaro elevate perciò quasi sempre si ricorre al mutuo prima casa. Se siete una giovane coppia o volete ristrutturare casa questo è il momento giusto per aprire un mutuo. Ma a cosa dobbiamo prestare attenzione prima di aprire un mutuo e quali voci di spesa ci sono? Vediamo quindi cos’è e quanto costa aprire un mutuo.


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Quanto costa aprire un mutuo (immagine di mohamed_hassan - Fonte: https://pixabay.com)

Cos’è il mutuo?

Il mutuo è un contratto tra due soggetti: il mutuante e il mutuatario. Il mutuante è il soggetto o l’ente che eroga una somma di denaro o una quantità di beni immobili, mentre il mutuatario è colui che riceve la somma in prestito e si impegna a restituire per intero la somma compresi gli interessi. Infatti il mutuo può anche essere a titolo gratuito ma in genere, nella stragrande maggioranza dei casi, il mutuo è a titolo oneroso perciò per aprire un mutuo si devono sostenere delle spese (in genere burocratiche) più gli interessi. noi tratteremo il caso del mutuo di tipo bancario richiesto da persone e giovani coppie che intendono comprare casa per farsi un futuro stabile senza dover andare in affitto, oppure per sostenere le spese di una ristrutturazione. Normalmente quando si apre un mutuo si versa subito una somma di denaro e l’altra metà viene ripartita con una quota mensile ripartita per enne anni (10-15-20-30 anni). Il mutuo può essere con tasso d’interesse fisso o variabile; comunque i tassi d’interesse ora sono bassi e a differenza di una volta che si apriva un mutuo con il tasso fisso, oggi conviene invece aprire un mutuo con il tasso variabile.

Come abbiamo detto però aprire un mutuo non è gratis, anzi. Essendo un tipo di contratto quando si va in banca per aprire un mutuo il contratto deve essere ufficializzato da un notaio il giorno della compravendita (in presenza di acquirente, venditore e funzionario della banca) e dove verranno prodotti sostanzialmente due documenti: il rogito (che sancisce il trasferimento della proprietà dell’immobile), e l’atto di mutuo immobiliare fra la banca e l’acquirente con il piano di ammortamento. In alcuni casi viene anche chiesto di avere un “garante” che interviene per pagare la banca in caso che per la perdita di lavoro o altro non riusciamo più a pagare la rata.

Abbiamo già visto in un precedente articolo la differenza e i vantaggi e svantaggi tra mutuo e affitto; ovvio che in certe situazioni potrebbe essere più conveniente un affitto, ma nel lungo periodo soprattutto dopo una certa età e una volta che ci siamo stabilizzati con il lavoro ed economicamente conviene di certo aprire un mutuo. A parte la somma iniziale e le varie spese che incorrono per aprire un mutuo poi la rata mensile è uguale se non più bassa di un affitto con il vantaggio che quell’immobile è e rimarrà di nostra proprietà.

Abbiamo visto cos’è un mutuo e abbiamo accennato alle spese necessarie per aprire un mutuo; vediamo di seguito nello specifico tutte le altre spese e quanto costa aprire un mutuo bancario.

Quali sono le spese per aprire un mutuo

In questo articolo cercheremo di chiarire le idee su quanto costa aprire un mutuo in modo che quando andiamo in banca non ci facciamo cogliere impreparati rispetto alla somma mensile che dobbiamo sborsare. In genere consigliamo sempre di chiedere alla banca il relativo foglio informativo, sul quale sono indicate dettagliatamente tutte le spese. Vediamo le altre voci di spesa:

Spese di istruttoria

Come tutte le cose per aprire un mutuo ci sono quelle che si chiamano spese di istruttoria, ovvero le spese per le pratiche burocratiche. Per aprire la pratica studiare la domanda di mutuo e verificare la fattibilità la banca normalmente chiede tra lo 0,5 e lì1% dell’importo del mutuo. Inoltre in questa fase vengono richiesti certi documenti come il certificato di residenza o dello stato di famiglia (rilasciati dal Comune con il costo della marca da bollo), certificati di iscrizione alla Camera di Commercio in caso di professionisti e altri documenti che hanno sempre un costo.

La perizia

In genere quando si apre un mutuo in banca viene fatta una perizia sull’immobile da parte del funzionario bancario per decidere e valutare quale importo concedere come finanziamento. Il tutto ovviamente non è gratis ma una perizia costa circa 300 euro più iva, più il contributo per la cassa di previdenza e il rimborso delle spese per il viaggio sostenute dal perito legato alla banca.

L'atto notarile

Come già accennato prima il mutuo è una tipologia di contratto fra due soggetti e deve essere stipulato da un notaio. Il costo del notaio varia da professionista a professionista ma si aggira attorno ai 2000 euro.

Le imposte

Altra voce di spesa da considerare quando apriamo un mutuo sono le imposte. Una volta ottenuto il mutuo, l’entrata economica è soggetta al pagamento delle imposte che vengono trattenute direttamente dalla banca. Quando il finanziamento riguarda la prima casa queste imposte si aggirano attorno al 0,25% del valore del mutuo.

Le polizze assicurative

Normalmente la banca che eroga il mutuo vuole e deve essere sempre tutelata. In genere viene individuato un “garante” (per le giovani coppie potrebbero essere i genitori che a garanzia ipotecano la casa o altri beni e in caso non si riesca più a pagare il mutuo garantiscono loro per i figli). Se questo non è possibile la banca stipula delle polizze assicurative a garanzia del finanziamento, come per esempio polizze vita, polizze contro la perdita del lavoro, polizze contro gli incendi. Il costo di queste polizze in genere sono pari a qualche decina di euro che però si sommano a tutto il resto.

Altre spese

Tra le altre spese per aprire un mutuo occorre considerare le eventuali spese di incasso rata, le spese di gestione annua, i costi di estinzione anticipata (eliminati a partire dal 2 febbraio 2007 grazie alla Legge Bersani ma in via di reintroduzione), i costi di cancellazione dell’ipoteca in caso, dopo l’estinzione del mutuo, si decida di vendere l’immobile.


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