La ceramica bioattiva per contrastare l'inquinamento atmosferico

L'inquinamento è un problema importantissimo e di attualità tanto che bisogna intervenire subito per cercare di ridurlo. E' per questo che ormai da qualche anno si sta lavorando molto con la bioedilizia e l'architettura sostenibile, con materiali innovativi e tecniche costruttive all'avanguardia, per migliorare la qualità dell'aria delle nostre città e del pianeta. Vediamo assieme cos'è la ceramica bioattiva utilizzata come rivestimento di facciata per ridurre l'inquinamento atmosferico.

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Metropoli con aria inquinata (foto di Free-Photos - Fonte: pixabay.com)

Indice

  1. Da dove arriva la ceramica bioattiva
  2. Cos'è la ceramica bioattiva
  3. La ceramica bioattiva in numeri
  4. Dove viene utilizzata la ceramica bioattiva
  5. La ceramica bioattiva di Casalgrande Padana

 

Da dove arriva la ceramica bioattiva

Anche se la ceramica bioattiva sembra un materiale nuovo e recente, in realtà la sua origine parte qualche anno fa e precisamente dall'inizio degli anni '60. In quel periodo infatti un gruppo di ricercatori giapponesi dell'Università di Tokyo, cappeggiati da Fujishima e Honda, si misero a studiare e fecero degli esperimenti con il biossido di titanio (TiO2) in grado di sviluppare una reazione fotocatalitica per effetto della luce del sole. Dopo vari esperimenti i due ricercatori hanno scoperto immergendo in acqua ed esponendo poi alla luce del sole un pezzo di TiO2 e di Platino si sviluppavano delle bolle di gas. Questo vuol dire che l'acqua si è divisa in ossigeno e idrogeno con la sola presenza di luce e senza l'utilizzo di energia elettrica. Il biossido di titanio inoltre con la sua elevata capacità ossidante è in grado di eliminare tutti i composti organici. 


A metà degli anni '90 un'azienda giapponese TOTO  ha messo appunto e brevettato HYDROTECT®, un prodotto che mtte assieme i vantaggi dovuti all'azione disgregante del biossido di titanio a quelli di una superficie idrofila in grado di favorire il dilavamento dalla superficie grazie all'azione dei raggi UV.

Questo prodotto da dato vita così alla grande famiglia dei rivestimenti di facciata autopulenti in grado di favorire il dilavamento delle superfici e contrastare l'inquinamento con l'azione del sole e della pioggia. In campo architettonico ha avuto molto successo soprattutto nelle grandi città molto inquinate e con edifici con grandi superfici di facciata. 

Cos'è la ceramica bioattiva

La ceramica bioattiva è un rivestimento speciale detto anche mangia-smog, cioè in grado di ridurre l'inquinamento, eliminare lo sporco, favorire il dilavamento e e degradare i vari composti organici per ossidazione. La ceramica bioattiva altro non è quindi di un prodotto realizzato in ceramica che contiene al suo interno biossido di titanio responsabile dell'abbattimento degli agenti inquinanti.

Ormai sappiamo che gli edifici sono responsabili per circa il 40% dell'inquinamento atmosferico e assieme alle industrie e agli allevamenti intensivi sono la causa del surriscaldamento terrestre. Non possiamo più quindi stare a guardare con le mani in mano e sono diverse aziende che hanno creduto e investito su questo prodotto dalle origine antiche ma che negli ultimi anni ha avuto sviluppi davvero molto interessanti. Sono moltissimi architetti che hanno scelto di utilizzare elementi in ceramiche bioattiva sia per i rivestimenti di facciata esterni ma anche per rivestire le superfici interne degli ambienti.


La ceramica bioattiva in numeri

I prodotti in ceramica bioattiva sono tutti prodotti certificati e garantiti da numerosi test di laboratorio. Da questi studi infatti è emerso che 1 mq di superficie è in grado di pulire in circa 8 ore di esposizione al sole, circa 72 mc di aria sporca. Questo significa, dati alla mano, che se mettiamo 1000 mq di rivestimento al biossido di titanio è in grado di depurare l'aria esattamente come un bosco delle dimensioni di un campo da calcio oppure eliminare gli ossidi di azoto (NOx) prodotto da circa 70 automobili nel corso di un'intera giornata. Questi dati sono molto significativi e incoraggianti e ci fanno ben sperare in quanto risulta essere una soluzione molto valida per contrastare l'inquinamento.

Dove viene utilizzata la ceramica bioattiva

Come abbiamo accennato nei paragrafi precedenti, le piastrelle in ceramica bioattiva vengono principalmente utilizzate nei rivestimenti di facciata esterni di grandi edifici con superfici estese. Abbiamo visto infatti che più grande è la superficie trattata e maggiore sarà la capacità di depurare l'aria. Ma molti architetti preferiscono utilizzare le piastrelle in ceramica bioattiva anche negli edifici residenziali e per rivestire superfici interne. Un esempio è la facciata bioattiva realizzata dall'architetto Ricardo Stein in collaborazione con Laminam in America Latina. Un afacciata in grado di produrre ossigeno come una di 1,5 ettari e che si pone come valida alternativa al Bosco Verticale di Stefano Boeri a Milano.


La ceramica bioattiva di Casalgrande Padana

Nei capitoli precedenti abbiamo visto la storia e l'evoluzione scientifica e tecnologica che ha poi portato alla scoperta dei materiali autopulenti e successivamente alla realizzazione della ceramica bioattiva.

Se i primi passi sono stati fatti verso la fine degli anni '60 è solamente negli ultimi anni che si sono perfezionati certi meccansimi. Oggi infatti è una necessità molto importante cercare di rudurre il più possibile l'inquinamento atmosferico e ogni strategia è buona. In particolare un'azienda italiana Casalgrande Padana, in collaborazione con il Dipartimento di scienze biomediche, sezione di microbiologia, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha brevettato bios Ceramics®, una linea di piastrelle antibatteriche in gres porcellanato.

Oggi Casalgrande Padana è leader nella produzione di piastrelle in ceramica bioattiva e offre una gamma di prodotti variegata e certificata. Ovviamente la linea è davvero completa e offre la possibilità di forme, colori per dar fronte a esigenze estetice e funzionali per esterni ma anche per interni. Le ceramiche bioattive sono ceramiche antibatteriche, autopulenti e che aiutano a ridurre gli agenti inquinanti.


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