Milano Cortina 2026: villaggio olimpico via ai lavori

Finalmente è stato presentato il nuovo progetto per il villaggio olimpico invernale di Milano Cortina che si terrà nel 2026. Il villaggio sarà realizzato nell'area dello Scalo Romana con l'aggiornamento del Masterplan a opera dello studio di progettazione Skidmore, Owings & Merrill.

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Milano Cortina 2026: via ai lavori per il villaggio olimpico
(immagine di DavidRockDesign - Fonte: pixabay.com)

Indice

  1. Al via i lavori per la realizzazione del villaggio olimpico Milano Cortina 2026
  2. La storia della scelta dell'area Scalo Romana
  3. Il progetto vincitore
  4. Il villaggio olimpico Milano Cortina 2026: ecco come sarà
  5. Organizzazione del villaggio olimpico
  6. Il villaggio dopo le olimpiadi

 

Al via i lavori per la realizzazione del villaggio olimpico Milano Cortina 2026

Notizia molto attesa da tempo, finalmente inizieranno i lavori preparatori per costruire il villaggio olimpico invernale dei giochi olimpici di Milano Cortina 2026. Appena terminati i lavori di bonifica del terreno, a breve inizieranno i primi lavori di scavo nell'area a sud-ovest dello Scalo Romana a Milano. 

L'intera operazione è promossa e gestita da Coima Sgr e sottoscritto da Covivio, Prada Holding e Coima Esg City Impact, che ha presentato in Comune la pratica per iniziare gli scavi e le opere propedeutiche al cantiere fintanto che non viene perfezionato e rilascito il Permesso di Costruire convenzionato.

Si tratta di un primo passo e di una svolta decisiva per la realizzazione e costruzione del villaggio olimpico in occasione delle Olimpiadi invernali che si svolgeranno a Milano e a Cortina nel 2026.

Vista la data di inizio di olimpiadi e paraolimpiadi, i lavori per la costruzione del villaggio olimpico dovranno tassativamente terminare entro il 31 Luglio 2025.

Una volta concluso l'evento e la manifestazione il villaggio sarà riconvertito in housing per studenti con più di 1.400 posti letto.


La storia della scelta dell'area Scalo Romana

La scelta dell'area Scalo Romana non è casale, infatti era un terreno di proprietà delle Ferrovie dello Stato che era stato venduto nel 2020 al Fondo di investimento immobiliare "Porta Romana" per 180 milioni di euro.

Si tratta di un'area di circa 20 ettari strategica ideale per la costruzione del villaggio olimpico. In particolare nella riconversione dell'area è previsto un parziale interramento della linea ferroviaria, la realizzazione di una collina verde e un cavalcavia per unire i quartieri a sud-est e con il centro di Milano. 

Quest'area era già stata prevista per essere riconvertita e con l'occasione si è pensato di mettere li il nuovo villaggio olimpico per i giochi invernali Milano-Cortina 2026 con gli alloggi per gli atleti olimpici e paralimpici. Una volta terminati i giochi l'intero complesso sarà convertito a studentato a servizio delle sedi universitarie.

Il masterlan fu assegnato allo studio di progettazione  Skidmore, Owings & Merrill già nel 2021 per un'estension edi circa 60.000 metri quadrati. mentre l’aggiornamento del Masterplan è stato assegnato lo scorso aprile ad OUTCOMIST, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture e CRA - Carlo Ratti Associati. 

Il progetto è stato pensato appunto anche in ottica della futura funzione come punto di snodo e collegamento e come pezzo di riqualificazione della città. Oltre ai servizi necessari per gli studenti l'area sarà dotata anche dei servizi privati di interesse pubblico richiesti dalla Fondazione Milano Cortina.

Il progetto vincitore

Come abbiamo detto il nuovo Villaggio Olimpico invernale firmato Skidmore, Owings & Merrill è frutto di un concorso finanziato dal Fondo Porta Romana. Il progetto vincitore si è distinto da altri progetti per il dialogo e l’apertura nei confronti del resto del Masterplan e delle porzioni limitrofe della città. 

Secondo l'ultima revisione del progetto si è preferito realizzare edifici bassi e diffusi armoniosamente nel contesto intgrandosi con il verde e gli spazi pedonali e piazze per creare un quartiere cittadino aperto e integrato, puntando anche sulla connessione con i nuovi spazi in via di sviluppo e le aree adiacenti allo scalo.

Il villaggio olimpico verrà realizzato da COIMA SGR, Covivio e Prada Holding e fa parte di un progetto più grande di rigenerazione urbana della città di Milano e dell'area di Scalo di Porta Romana.

Quello a cui si vuole puntare è un progetto di rigenerazione urbana con la costruzione di un villaggio a impatto ambientale zero secondo i requisiti NZEB (Nearly Zero Energy Building) attraverso la collaborazione pubblico/privato fra i proponenti e Fondazione Milano-Cortina, con Comune di Milano e Regione Lombardia.

Il concetto è quello di avere un impatto sociale positivo nella comunità con un approccio "outcome investing".


Il villaggio olimpico Milano Cortina 2026: ecco come sarà  

Il progetto è stato pensato già con la sua configurazione post evento delle Olimpiadi.

Come è già successo in passato nel nostro Paese, non si voleva che, una volta terminato l'evento, l'area venisse abbandonata.

Per questo motivo, si è cercato di dare molta importanza agli spazi verdi, alle piazze, alla viabilità, alla realizzazione di edifici sostenibili e all'utilizzo di materiali ecocompatibili con caratteristiche di sostenibilità (riciclabilità, riuso, ecocompatibilità ambientale). Gli edifici saranno certificati LEED®, con una parte di strutture permanenti e una parte invece riutilizzabili.

Ovviamente si è prestata molta attenzione anche all'utilizzo di fonti di energia rinnovabile con una riduzione di CO2 del 40% per riscaldamento/raffrescamento.

Circa il 30% dell'energia sarà prodotta grazie all’installazione di impianti solari termici e fotovoltaici mentre le acque meteoriche saranno raccolte e riutilizzate, con una riduzione dell’uso di acqua potabile di oltre il 50%.

Organizzazione del villaggio olimpico

Il villaggio olimpico per Milano Cortina 2026 è stato pensato già per la sua futura funzione di quartiere sostenibile e di connessione tra centro e periferia, riprendendo allo stesso tempo la morfologia urbana. Per questo motivo il villaggio è diviso in tre settori funzionali:

  1. la zona residenziale: in questa area vi sono le residenze per gli studenti e tutti i servizi collettivi per la società. Al piano terra sono collocati tutte le funzioni pubbliche con negozi e locali mentre ai piani superiori si trovano le residenze. L'impianto morfologixo punta alla semplicità e richiama i piccoli complessi artigianali e industriali di questa città;
  2. la parte centrale dell'impianto: qui si trovano tutti i servizi della fase olimpica (servizi collettivi di accoglienza, ristorazione, transport mall, ecc.) per poi essere riconvertiti in servizi collettivi e di interesse generale. In questa zona si trovano anche degli edifici industriali esistenti che si è deciso di non abbattere per mantenere una memoria storica in modo che diventino degli attrattori a scala urbana;
  3. la piazza olimpica: la piazza pubblica come fa pensare ha una vocazione prettamente pubblica sia nella fase olimpica che in quella successiva di riconversione a studentato. Questa sarà anche l’unica area del Villaggio Olimpico aperta al pubblico durante la manifestazione diventando anche uno spazio espositivo connesso con il verde e con i vari servizi collettivi.

 


Il villaggio dopo le Olimpiadi

Una volta terminate le olimpiadi di Milano Cortina 2026 il villaggio olimpico diventerà in soli 4 mesi (tempo previsto per la riconversione) un vivace ecosistema di abitazioni studentesche, residenze, co-working, servizi privati di interesse pubblico e spazi pubblici.

L'obiettivo è di trasformarlo in un laboratorio di sperimentazione urbana sostenibile focalizzata sulle persone realizzando così un luogo di scambio e di dibattito della città con lo scopo di attirare giovani, imprenditori, micro-aziende che potranno socializzare, sperimentare e condividere.

Con la previsione della realizzazione del digital twin il villaggio olimpico sarà gestita attraverso una piattaforma digitale funzionale al monitoraggio delle performance degli edifici e al coinvolgimento della comunità.

All'interno del villaggio verranno realizzate serre e orti per la produzione di cibo a kilometro zero, in continuità con il tessuto circostante.

 

 

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