Acustica edilizia: quando e dove serve

Preservare l'acustica negli edifici (residenziali e non) è molto importante al fine di garantire una buona qualità di vita all'interno degli ambienti, ridurre lo stress ed evitare possibili liti fra condomini o fra colleghi.

Vediamo in questo articolo quando si prevede uno studio acustico nell'edilizia e a quali tipologie edilizie non serve il collaudo acustico.

acustica edilizia
Acustica edilizia: quando e dove serve (foto di die_Zyballs - Fonte: pixabay.com)

Indice

  1. Perchè è importante l'acustica
  2. Cosa si intende per acustica edilizia
  3. Norme sul rumore e classificazione acustica degli edifici
  4. Quando si prevede uno studio acustico nell'edilizia
  5. A quali tipologie edilizie non serve il collaudo acustico

 

Perchè è importante l'acustica

L'acustica edilizia è un parametro fondamentale per definire la qualità di vita e di lavoro all'interno di un edificio; a dirlo è l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che ha indicato i fattori fisici, chimici, biologici e sociali per poter definire un ambiente salutare. Un ambiente acustico sfavorevole quindi determina una cattiva capacità di relazionarsi e di essere produttivi. Fra i requisiti di un involucro edilizio quindi vi è la capacità di garantire comfort e il benessere acustico degli occupanti e limiti il rumore proveniente dall’esterno.

Come si propaga il rumore negli edifici

Il rumore negli edifici può provenire da fonti esterne (in tal caso sarà sufficiente avere dei buoni serramenti in vetrocamera per ridurre i rumori) oppure dall'interno (è il caso del rumore di calpestio o i rumori del vicino con il muro confinante).

Il rumore per propagarsi nello spazio, ed essere da noi percepito, necessita di un mezzo elastico, e nel caso degli edifici il rumore si propaga attraverso gli elementi strutturali che compongono l’edificio, quali pareti e solai, tramite due meccanismi:

  • Trasmissione per via aerea: propagazione aerea, senza incontrare ostacoli solidi (ad es. condotte d’aria o aperture);
  • Trasmissione per via strutturale: propagazione avviene attraverso le strutture solide dell’edificio, tramite vibrazioni elastiche.

In fase di progettazione di nuovi edifici o di ristrutturazioni, devono essere valutati i RAP (Requisiti Acustici Passivi) che servono ad assicurare una buona difesa alla trasmissione del suono per via aerea.


Cosa si intende per acustica edilizia

L'acustica edilizia (che si differenzia dallo studio e l'analisi dell'acustica architettonica che prevede l'analisi di propagazione e ricezione del suono all’interno degli ambienti chiusi) serve a limitare e ridurre al minimo il disagio acustico che affligge la maggior parte delle abitazioni cittadine.

L'acustica edilizia è regolamentata da normative di settore che obbligano sia in caso di nuova costruzione che di ristrutturazione a rispettare determinati standard qualitativi attraverso l'isolamento acustico che deve essere valutato in base alle diverse sorgenti di rumore:

  • Interne (ad esempio impianti e/o servizi, altri inquilini, ecc);
  • Esterne (ad esempio traffico e rumore ambientale in genere);
  • Per via aerea fra ambienti: valutazione dell’isolamento fra due ambienti adiacenti e sovrapposti appartenenti a differenti unità abitative.
  • Per via aerea di facciate: valutazione dell’isolamento delle facciate rispetto al rumore proveniente dall’esterno.
  • Da calpestio: valutazione dell’isolamento acustico da rumori da calpestio con sorgente normata.

Norme sul rumore e classificazione acustica degli edifici

Le normative che in Italia regolamentano l'inquinamento acustico e il rumore sono due:

  • Legge 26 ottobre 1995, n. 447 ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione;
  • Il d.P.C.M. del 1997;
  • UNI 11367 del 2010.

Legge 26 ottobre 1995, n. 447

Questa norma nazionale stabilisce i principi fondamentali di tutela e descrive l'inquinamento acustico come: ” rumore nell’ambiente abitativo e nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento dell’ecosistema, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”.

Il d.P.C.M. del 1997

Questo decreto definisce chiaramente quali sono i requisiti acustici delle sorgenti sonore interne agli edifici e quali sono i requisiti acustici passivi degli edifici, per limitare l’esposizione umana al rumore e i suoi effetti negativi sulla salute. Le misure di verifica e controllo delle prestazioni sono affidate a tecnici professionisti abilitati.

I parametri che caratterizzano i requisiti acustici passivi degli edifici in edilizia sono:

  • Indice di valutazione del potere fonoisolante apparente di partizioni fra ambienti R’w (dB);
  • Indice di valutazione del livello di rumore di calpestio di solai normalizzato L’n (dB);
  • Indice di valutazione dell’isolamento acustico standardizzato di facciata D2m,nT (dB);
  • Il tempo di riverberazione T (s).

UNI 11367 del 2010

La norma UNI 11367 del 2010 definisce una procedura per la classificazione acustica degli edifici secondo misure fonometriche, ad opera di un tecnico competente e certificatore, in base a 5 classi acustiche, una per ogni tipologia di rumore:

  1. rumori aerei;
  2. rumorei da calpestio;
  3. isolamento di facciata;
  4. rumori da impianti a funzionamento continuo;
  5. rumori da impianti a funzionamento discontinuo.
 

Quando si prevede uno studio acustico nell'edilizia

Lo studio acustico nell'edilizia occorre farlo ogni qualvolta si richiedono particolari prestazioni acustiche. Ma può essere fatto anche autonomamente con un fonometro che serve a misurar ei decibel e capire se si supera la soglia minima. In commercio se ne possono trovare diversi, di buona qualità e a un buon prezzo.

Il DPCM 5/12/97 di riferimento chiarisce che si applica solo a 7 categorie di edifici:

Tabella A - CLASSIFICAZIONI, DEGLI AMBIENTI ABITATIVI (art. 2)

  • categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili;
  • categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili;
  • categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;
  • categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche. case di cura e assimilabili;
  • categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;
  • categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;
  • categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.
fonometro
Fonometro Professionale Misuratore Decibel
scopri su amazon
 
I regolamenti comunali e le leggi di settore regolamentano in modo chiaro i limiti da rispettare e per ridurre il danno da inquinamento acustico a volte sono necessari vari interventi; il problema non sussiste sulle nuove costruzioni ma sugli interventi di ristrutturazione. Ecco che la normativa richiede la valutazione di impatto acustico o VIA (Valutazione di Impatto Acustico).
 
valutazione impatto acustico

A quali tipologie edilizie non serve il collaudo acustico

Oggi negli appalti pubblici è ormai un obbligo di legge (decreti CAM) garantire il risultato acustico alla fine dei lavori mentre per gli appalti privati è sempre più importante dare garanzie al cliente in fase di vendita. Le sempre più frequenti liti fra condomini e l'aumento delle finti di rumore presenti nelle nostre città hanno portato a definire una regolamentazione chiara e precisa sui limiti da rispettare per garantire comfort e qualità di vita. 

Anche se ad oggi oggi per quanto riguarda gli appalti privati sono ancora pochi i comuni che chiedono il collaudo acustico alla fine lavori per gli appalti privati facciamo presente che i requisiti acustici passivi sono comunque un requisito d'igiene dell'immobile e il non rispetto si traduce nella perdita dell'agibilità dell'immobile, ciò vale anche per molti casi di ristrutturazione.


Il collaudo acustico può essere eseguito solo da un tecnico competente in acustica ambientale esperto, che sia almeno riconosciuto all'elenco ENTECA del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (oggi MITE), con strumentazione in classe I di precisione, e viene scelto dal committente dei lavori. Il collaudo alla fine serve per tutelare chi paga i lavori ma anche chi li deve progettare ed eseguire perchè identifica al meglio lo stato fi fatto acustico.

Vediamo nello specifico alcuni esempi pratici:

  • Il privato cittadino che vuole insonorizzare il proprio immobile dovrebbe chiedere il collaudo dell’isolamento del rumore prima dell’avvio dei lavori;
  • Il privato cittadino che compra una casa nuova e che vuole massima garanzia sull’acustica dovrebbe chiedere al rogito i risultati del collaudo acustico del suo immobile che rispetti almeno il DPCM 5/12/97;
  • Il privato cittadino che avvia delle opere di ristrutturazione per evitare contenziosi dovrebbe chiedere il collaudo prima e dopo le opere stesse;
  • Il musicista professionista, tutte le attività che generano alti livelli sonori vicino ad abitazioni silenziose sono tenute per legge a fare una previsione dell’impatto acustico;
  • L'impresa, la società immobiliare (ma anche la direzione lavori) che vuole garantire se stessa ed essere più forte nella vendita dovrebbe chiedere il collaudo acustico prima della fine lavori;
  • Nel caso delle pratiche ecobonus 110% è importante collaudare la resa dei nuovi infissi finale e delle macchine nuove centrali termiche;
  • L'ente pubblico che chiede una ristrutturazione importante o un nuovo edificio è obbligato per legge a chiedere il collaudo formale prima della fine lavori (vedi anche ultimo DM 23 giugno 2022);
  • Tutti gli spazi per la musica o per la conferenza necessitano una verifica strumentale dei parametri acustici interni;
  • Tutte le opere di bonifica o mitigazione acustica eseguite su macchine e impianti dovrebbero avere un collaudo di impatto acustico associato, questo è molto utile alle attività che hanno un contenzioso con la P.A.



LEGGI ACNHE:


 

Nessun commento

Se avete dubbi domande o consigli scriveteci.

Starbuild.it. Powered by Blogger.