Casa Green: obbligo classe D entro 2033

Oggi la parola sostenibilità, bioedilizia, architettura sostenibile sono all'ordine del giorno, sia per una maggiore consapevolezza generale e sensibilità e anche per i cambiamenti che il clima sta dando (e peggiorando) che ci impone di cambiare rotta. In tal senso quindi l'Unione Europea ha varato una direttiva secondo cui entro il 2033 tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica D.

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Immagine di MVOPro - Fonte: pixabay.com

Indice

  1. Premessa
  2. Cosa prevede la Direttiva Casa Green
  3. Quali sono gli edifici esclusi dalla normativa?
  4. Gli aiuti economici previsti
  5. Altre novità introdotte

 

L'obbligo della classe energetica entro il 2033: la premessa

Qualche mese fa è stata emanata la Direttiva Casa Green dall'Unione Europea che ha come obiettivo quello di far raggiungere agli edifici residenziali la classe energetica E entro il 2030, mentre la classe energetica D entro il 2033.

Questo al fine di mettere dei paletti sul mondo dell'edilizia (fra i maggiori responsabili dell'inquinamento e dei cambiamenti climatici) e dare degli ultimatum ai vari paesi che dovranno poi applicarla. Nello specifico pariamo della Direttiva sulle performance energetiche degli edifici, approvato a inizio anno in Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento europeo.

L'obiettivo è ridurre il consumo di energia nel settore edilizio dei paesi membri dell'UE e ad ad aumentare il tasso di ristrutturazione degli edifici inefficienti, fino a renderli climaticamente neutri entro il 2050.


Cosa prevede la Direttiva Casa Green

I punti salienti della Direttiva Casa Green sono i seguenti:

  • tutti i nuovi edifici dovrebbero essere a emissioni zero dal 2028;
  • i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà di autorità pubbliche dovrebbero essere a emissioni zero dal 2026;
  • tutti i nuovi edifici dovrebbero essere dotati di tecnologie solari entro il 2028, ove tecnicamente idoneo ed economicamente fattibile;
  • gli edifici residenziali in fase di ristrutturazione hanno tempo fino al 2032 per conformarsi.

Ma la novità maggiore (e forse più importante, soprattutto nel nostro paese) riguarda gli edifici esistenti e le ristrutturazioni. E' chiaro infatti che si costruisce sempre meno edifici nuovi e la vera sfida per un futuro migliore è riqualificare edifici esistenti e interi pezzi di città. 

A tal riguardo, secondo la direttiva UE Case Green, i punti che interessano gli edifici esistenti prevedono che:

  • le Case Green, entro il 2030 gli edifici residenziali dovrebbero raggiungere almeno la classe energetica E ed entro il 2033 la classe energetica D;
  • gli edifici non residenziali e pubblici dovrebbero raggiungere le stesse classi energetiche rispettivamente entro il 2027 e il 2030 (la Commissione ha proposto F ed E).

Spetta poi ai singoli Stati membri dell'UE ad applicare e mettere in pratica questa normativa e stabilire le misure necessarie per raggiungere questi obiettivi attraverso i piani nazionali di ristrutturazione.


Quali sono gli edifici esclusi dalla normativa?

Secondo quando affermato dalla Direttiva, oltre ai monumenti, sono esclusi da questi obblighi:

  • gli edifici protetti per il loro particolare valore architettonico o storico;
  • gli edifici tecnici;
  • le chiese e i luoghi di culto;
  • gli alloggi pubblici sociali, laddove i lavori di ristrutturazione porterebbero ad aumenti degli affitti che non possono essere compensati risparmiando sulle bollette energetiche.

Inoltre gli Stati hanno la facoltà di applicare i nuovi obiettivi a una quota ristretta di edifici coperta dai requisiti in base anche alla fattibilità economica e tecnica dei lavori di ristrutturazione e della disponibilità di manodopera qualificata.

Gli aiuti economici previsti

Ovviamente tutti sono consapevoli che questi sono dei bellissimi obiettivi e che bisognerebbe raggiungerli il più in fretta possibile, ma l'aspetto economico è forse l'aspetto più importante e limitante. Per eseguire lavori di ristrutturazione ed adeguamento di un edificio servono molti soldi e non tutti hanno la possibilità di farlo, tantomeno se sono obbligati.

Ecco che secondo quanto scritto nelle normativa Casa Green, i Piani nazionali di ristrutturazione dovranno prevedere regimi di sostegno con obiettivi realistici e misure per facilitare l’accesso a sovvenzioni e finanziamenti. Dovrebbe essere incentivata la ristrutturazione attraverso premi e programmi di ristrutturazione a costo zero, oltre a sussidi per le famiglie meno agiate.


Altre novità introdotte

Un'altra importante novità introdotta dalla direttiva Casa Green approvata nel 2023, è che dalla data di entrata in vigore gli Stati non possono più permettere l’utilizzo di combustibili fossili negli impianti di riscaldamento, né per i nuovi edifici né per quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, fino ad arrivare alla completa eliminazione entro il 2035.

Queste importanti novità introdotte oltre a ridurre le bollette energetiche e a migliorare la qualità dell'aria e delle nostre città, porterà nuovi posti di lavoro nei settori delle costruzioni, delle ristrutturazioni e delle energie rinnovabili, migliorando al contempo il benessere di milioni di persone.

Per quanto riguarda l'Italia, il Ministro dell'Ambiente e il primo Ministro Giorgia Meloni hanno chiesto più gradualità vista la particolarità del parco edilizio del nostro paese e hanno assicurato che non ci saranno piogge di sanzioni ma degli step di controllo.

 

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