Agrivoltaico: cos'è e come funziona

La nuova frontiera del fotovoltaico si chiama agrivoltaico che consiste nel coniugare l'agricoltura assieme all'impianto fotovoltaico in ottica della sostenibilità ambientale e di un'agricoltura 2.0. Vediamo cosa significa agrivoltaico, quali sono i benefici, i requisiti e i vari contributi.

agrivoltaico
Agrivoltaico: cos'è e come funziona (foto di mrganso - Fonte: pixabay.com)

Indice

  1. Cosa significa agrivoltaico
  2. Come funziona l'agrivoltaico
  3. Agrivoltaico: vantaggi e svantaggi
  4. L'agrivoltaico in Italia
  5. Agrivoltaico: requisiti e caratteristiche
  6. Conclusioni


Cosa significa agrivoltaico

Tutti ormai conoscono e sanno cosè un impianto fotovoltaico ma forse pochi anno cosa significa agrivoltaico. L'agrivoltaico è in pratica una soluzione innovativa e sostenibile che consente di produrre energia elettrica gratuitamente sfruttando l'energia proveniente dal sole direttamente sul campo coltivato. Con l'agrivoltaico si prevede la combinazione di energia solare e agricoltura.

E' la stessa cosa del fotovoltaico tradizionale, solamente che i pannelli invece di essere collocai sopra i tetti delle abitazioni o degli edifici sono collocati a terra sul campo di terra. In questo modo i contadini oltre a coltivare i terreni sono in grado di produrre energia pulita per la propria azienda e per immetterla nel mercato. 

Un sistema che sta andando molto in voga negli ultimi tempi, nell'ottica di un risparmio energetico e di una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale. L'agricoltura 2.0 prevede quindi oltre a vari sistemi (come l'irrigazione a goccia, etc.) anche il sistema agrivoltaico.


Come funziona l'agrivoltaico

A livello di impiantistica l'agrivoltaico funziona esattamente come un comune impianto fotovoltaico domestico, dove il pannello cattura l'energia solare che poi viene immessa in una batteria, trasformata in energia elettrica e poi immessa nel sistema.

Con l'agrivoltaico colture e pannelli convivono assieme: i pannelli vengono fissati a una struttura metallica sopraelevata rispetto al piano campagna su un sottobosco di piante; in questo modo si hanno due livelli: il primo quello delle colture e il secondo quello dei pannelli. Ovviamente il numero e la posizione dei pannelli fotovoltaici è studiata attentamente in modo da non togliere luce alle coltivazioni e di catturare la maggior quantità possibile di raggi solari.

Questa tecnica risale al 1981 grazie all'intuizione di Adolf Goetzberger e Armin Zastrow ed era stata pensata per ambienti caldi e aridi, ma solo in tempi più recenti ha preso piede anche nel nostro paese mentre il termine "agrivoltaico" è stato coniato solamente nel 2011. 

Agrivoltaico: vantaggi e svantaggi

Il fotovoltaico abbinato all'agricoltura porta molti benefici. I vantaggi che derivano dall'agrivoltaico come è facile intuire sono diversi come ad esempio il fatto di ottenere energia pulita e gratuita senza aver bisogno di ulteriore spazio perchè sfrutta già il campo agricolo. Lo stesso campo genera quindi denaro sia attraverso la coltivazione che l'energia solare. Inoltre la superficie a disposizione è molto elevata e quindi l'impianto essendo di grandi dimensioni può produrre grandi quantità di energia pulita. 

Inoltre i sistemi agrivoltaici sono in grado di aumentare la resa delle colture agricole, ridurre il consumo di acqua e i costi di produzione di energia.

Di contro però come per tutte le cose ci sono anche degli aspetti negativi. Il primo aspetto limitante è che non tutti i tipi di terreno sono adatti ad avere un sistema agrivoltaico e poi bisogna fare i conti con le leggi che riguardano la produzione agricola che variano da Paese a Paese e da regione a regione.


L'agrivoltaico in Italia

Com'è la situazione nel nostro paese in merito all'agrivoltaico? Come accennavo all'inizio anche nel nostro paese si parla sempre di più di agrivoltaico e alcune aziende agricole hanno già iniziato a installare impianti di questo tipo.

A tal proposito Enea nel 2021 ha instituito una nuona rete per la sostenibilità per portare lo sviluppo su vasta scala dell'agrivoltaico in Italia. E' stata quindi creata una rete nazionale aperta a imprese, istituzioni, università e associazioni di categoria per promuovere questa forma di energia coltivando i terreni e producendo energia elettrica contemporaneamente.

L'obiettivo che si è prefissato Enea consiste in: “arrivare alla definizione di un quadro metodologico e normativo, di linee guida per la progettazione e valutazione degli impianti, di strumenti di supporto ai decisori e di contribuire alla diffusione di conoscenze e promuovere le eccellenze italiane nei settori delle nuove tecnologie per l'energia rinnovabile, dell'agricoltura e del paesaggio".

Agrivoltaico: requisiti e caratteristiche

Le recenti linee guida del ministero definiscono caratteristiche e requisiti che i sistemi agrivoltaici devono avere per essere definiti tali e per poter accedere agli incentivi fiscali e ai fondi del PNRR.

Sempre più i paesi europei stanno puntando sulle energie pulite per contrastare i cambiamenti climatici e per raggiungere l'obiettivo della decarbonizzazione del sistema energetico. L'agrivoltaico è una delle ultime frontiere delle energie rinnovabili da integrare con altri sitemi tradizionali come eolico e fotovoltaico.

Per essere definiti tali e per poter accedere ai contributi del PNRR gli impianti agrivoltaici devono avere determinati requisiti. In base a quanto stabilito dal dlgs 199/2021, gli impianti devono rispettare le disposizioni del decreto “Semplificazioni Bis” o DL 77/2021 e le condizioni saranno stabilite con un apposito decreto del Ministro della transizione ecologica.


I requisiti che un impianto agrivoltaico deve rispettare sono:

  1. REQUISITO A: Il sistema è progettato e realizzato in modo da adottare una configurazione spaziale ed opportune scelte tecnologiche, tali da consentire l’integrazione fra attività agricola e produzione elettrica e valorizzare il potenziale produttivo di entrambi i sottosistemi;
  2. REQUISITO B: Il sistema agrivoltaico è esercito, nel corso della vita tecnica, in maniera da garantire la produzione sinergica di energia elettrica e prodotti agricoli e non compromettere la continuità dell’attività agricola e pastorale;
  3. REQUISITO C: L’impianto agrivoltaico adotta soluzioni integrate innovative con moduli elevati da terra, volte a ottimizzare le prestazioni del sistema agrivoltaico sia in termini energetici che agricoli;
  4. REQUISITO D: Il sistema agrivoltaico è dotato di un sistema di monitoraggio che consenta di verificare l’impatto sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture e la continuità delle attività delle aziende agricole interessate;
  5. REQUISITO E: L’impianto agrivoltaico è dotato di un sistema di monitoraggio che, oltre a rispettare il requisito D, consenta di verificare il recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici.

Conclusioni

Questi sono i vari requisiti imposti. Per definirsi agrivoltaico un impianto deve rispettare i requisiti A e B, mentre per essere definito "impianto agrivoltaico avanzato", in base a quanto stabilito dall’articolo 65, comma 1quater e 1-quinquies, del decretolegge 24 gennaio 2012, n. 1, deve rispettare i requisiti A, B, C, D. In questo caso l'impianto in oggetto può ottenere gli incentivi statali usufruendo delle varie tariffe elettriche.

Infine se l'impianto soddisfa tutti i requisiti A, B, C, D, e E può accedere oltre agli incentivi statali anche ai contributi del PNRR.


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