Una breve guida per vedere tutte le bellezze architettoniche e naturalistiche di Parigi, una delle capitali europee più belle.
Panorama di Parigi dalle torri di Notre-Dame (foto di Pexels – Fonte: https://pixabay.com)
Parigi da sempre è in assoluto una delle capitali europee più belle e affascinanti, attraversata dalla Senna, e frequentata da milioni di turisti ogni anno per le sue bellezze architettoniche (moderne e contemporanee) e non solo, ricca di storia, cultura e tanto tanto verde. Vediamo in questo articolo una breve guida di cosa vedere a Parigi per una breve vacanza.
Tour Eiffel monumento icona e simbolo universale di Parigi (foto di Free-Photos – Fonte: https://pixabay.com)
Parigi ha origini nell’antichità e ha avuto una forte crescita nel Medioevo. Molti sono le sue chiese e i suoi monumenti storici come la chiesa di Notre-Dame (recentemente ha subito un incendio ed è stata parzialmente distrutta), il Palazzo Reale, il Palazzo di Giustizia, i Champs-Elysées, i Grands Boulevards e molto altro.
A metà degli anni 60′ Parigi ha deciso di crearsi la sua city e ha progettato il quartiere della Défense, il centro d’affari sorto a nord-ovest della città. La cultura è il settore che ha assorbito i maggiori investimenti relativi ai grandi progetti a opera di famosi architetti come Jean Nouvel, Renzo Piano, Frank Gary, Bernarnd Tschumi, rilanciando il ruolo di Parigi come capitale culturale d’Europa. Al di là delle 13 Università o dei vecchi gioielli come il Louvre, l’amministrazione parigina ha puntato (e punta ancora) su una serie di grandi realizzazioni che vanno dai nuovi musei (d’Orsay) ai centri multiculturali (Centre Pompidou, Institute du Monde Arabe), dalle città della scienza (La Villette) alla musica (Opéra Bastille), per finire con le biblioteche (Grande Bibliothèque de France).
“La Parigi d’altri tempi e quella odierna non sono diverse e successive. E’ un solo e unico essere in costante evoluzione” (cit. Marcel Poete). Questa affermazione sembra cogliere i due aspetti essenziali del fascino di Parigi: quello del mutamento, sempre così rapido e sorprendente, per cui ogni volta che si torna a Parigi la si trova cambiata; e quello della permanenza, sempre così riconoscibile e altrettanto sorprendente, tanto che ogni volta si ritrova il volto inconfondibile della medesima città.
Il celeberrimo Museo del Louvre a Parigi (foto di iankelsall1 – Fonte: https://pixabay.com)
Quali sono le architetture moderne da vedere a Parigi?
Come abbiamo visto Parigi offre una serie infinita di monumenti e palazzi storici bellissimi ma ci sono un sacco di architetture moderne e contemporanee da vedere a Parigi, realizzate da alcuni fra i più famosi architetti internazionali che hanno saputo realizzare delle bellissime opere di architettura.
Ecco solo un elenco di alcune opere di architettura moderna e contemporanea da vedere a Parigi, assolutamente da non perdere:
Parc de la Villette di Bernard Tschumi, 1993
Canal+ Headquarters di Richard Meier, 1992
Biblioteca Nazionale di Dominique Perrault, 1995
Parc André-Citroën di Jean-Paul Viguier, 1992
Città della musica di Christian de Portzamparc, 1994
Centre George Pompidou di Renzo Piano, Richard Rogers e Ove Arup & Partners.
Centro commerciale Bercy 2 di Renzo Piano, 1990
Villa Savoye di Le Corbusier
Institut du Monde Arabe di Jean Nouvel,
Fondazione Cartier XIV arrondissement Jean Nouvel,
Museo del Quai Branly, nel 7° arrondissement, ultima opera di Jean Nouvel
Fondazione Louis Vuitton di Frank Gehry.
Fondazione Cartier di Jean Nouvel.
Arco di Trionfo, altro simbolo universale di Parigi (foto di jplenio – Fonte: https://pixabay.com)
Plateau beaubourg, Centro nazionale d’arte e di cultura Georges Pompidou
Il Centro nazionale d’arte e di cultura Georges Pompidou, noto come Beaubourg, è l’esito di un concorso internazionale bandito del 1971 per onorare il Presidente della Repubblica, vinto da Renzo Piano e Richard Rogers con il supporto ingegneristico di Ove Arup. Il Centre Pompidou sorge nel cuore di Parigi, nel quartiere del Marais. L’esigenza di disporre di spazi altamente flessibili per accogliere diversi eventi artisitici ha spinto all’adozione di cinque grandi piani completamente liberi, profondi 50 metri e lunghi 70. Per sostenere queste piastre si è adottata una struttura metallica lasciata completamente a vista al pari delle conduttura degli impianti. In tal modo il centro culturale Pompidou assume l’immagine di una macchina perfettamente tecnologica. Il rapporto con il contesto è risolto attraverso la creazione di spazi pubblici di fondamentale importanza come la piazza antistante il centro culturale. Le scale mobili poste sul fronte principale e le terrazze sul tetto consentono inedite visuali della città, consolidando una relazione diretta tra città e macchina museale.
Centre Pompidou arch. Renzo Piano e Richard Rogers (foto di bogitw – Fonte: https://pixabay.com)
Centro commerciale Bercy 2
La forma del centro commerciale Bercy 2, realizzato da Renzo Piano, è stata determinata dal suo contesto. La caratteristica forma curva d’argento del centro commerciale è stata determinata dalla serie di raccordi autostradali immediatamente adiacenti all’edificio. La copertura dell’edificio di 2000 metri quadri è coperta da 27.000 pannelli modulari in acciaio lucido con una geometria sofisticata. L’acciaio è il materiale principale che caratterizza questo edificio ottenendo un ruolo fondamentale per filtrare la luce del sole e creando interessanti effetti d’ombra. Inoltre la copertura è ventilata e al di sotto di essa una camera d’aria rallenta lo scambio di calore con l’esterno.
Museo del Quai Branly
Il Museo delQuai Branly, progettato dall’architetto Jean Nouvel, si trova poco distante dalla torre Eiffel ed è dedicato alle arti e alle civiltà primitive di Africa, Asia, Americhe e Oceania, famoso per la sua “facciata verde“. E’ un luogo segnato dai simboli della foresta, del fiume, dell’ossessione della morte e dell’oblio. E’ il posto in cui trovano asilo opere censurate o denigrate, concepite in Australia o in America. L’architettura che ne deriva ha un carattere inatteso e per arrivare a questo risultato si è fatto ricorso alle tecniche più avanzate: le vetrate sono molto ampie estremamente chiare spesso impresse con immense fotografie. I pali sono disposti in modo aleatorio e le loro dimensioni potrebbero farli apparire come alberi o totem; sui brise-soleil in legno inciso o colorato sono poste cellule fotovoltaiche. In questo museo la materia pare a momenti scomparire, si ha l’impressione che il museo sia un semplice riparo nel bosco, senza facciata.
Institute du Monde Arabe
L’Istituto del mondo arabo, progettato dall’architetto francese Jean Nouvel,è la vetrina del mondo arabo a Parigi. Non è dunque un edificio arabo ma occidentale. Come tutti i centri culturali, esso possiede una funzione di apertura verso ogni tipo di pubblico, non solo verso quello arabo, e deve essere in grado di attrarre il più vasto numero di visitatori. Formando dei quadrati più o meno grandi, i moucharabieh creano un gioco geometrico i cui temi ricordano l’Alhambra. Un secondo valore simbolico messo in evidenza dopo la luce è quello dell’acqua. L’Istituto del mondo arabo è un edificio che congiunge due culture, due storie. A sud si trova la Parigi moderna con Jussieu, a nord la città storica. Se il fronte sud dell’Istituto del mondo arabo rivela il carattere modernamente orientale dei diaframmi, il fronte nord si offre come specchio della cultura occidentale.
Caratteristica facciata dell’Istituto del Mondo Arabo progettato da Jean Nouvel (foto di Marta Zollino – Fonte: https://www.flickr.com)
Fondazione Cartier
Altra opera di architettura da vedere a Parigi è la Fondazione Cartier progettata sempre dall’architetto Jean Nouvel. La fondazione Cartier si tratta di un’architettura di totale leggerezza, fatta di una sottile trama di vetro e acciaio. Un’architettura tesa ad attenuare i limiti tangibili dell’edificio e a rendere superflua la lettura di un volume solido, in una poetica dell’evanescenza. Quando la virtualità sfida la realtà, l’architettura deve avere il coraggio di assumere l’immagine della contraddizione.
Parc de la Villette
Parc de la Villette è oggi il parco più esteso di Parigi ed è stato concepito dall’architetto Bernard Tchumi come un ideale punto di incontro fra scienza e natura. L’acqua è un elemento fondamentale: i canali, una volta utilizzati come via di comunicazione e scambio, oggi sono impiegati per l’approvvigionamento di acqua non potabile e per la navigazione da diporto. Da segnalare all’interno del parco le Folies, piccoli edifici in rosso dalle forme più singolari che vivacizzano i percorsi. L’area è distinta in giardini tematici, fra cui meritano di essere segnalati quello degli specchi, caratterizzato da superfici riflettenti nascoste fra la vegetazione, e quello della nebbia, dove piccoli oggetti innalzano suggestivi muri d’acqua vaporizzata. Presente anche un Giardino delle Vertigini e uno degli Spaventi Infantili che consiste in un emozionante percorso attraverso una foresta buia con un sottofondo musicale che ne accentua il carattere di mistero.
Una Folie rossa all’interno del parco de la Villette a Parigi (foto di Claude – Fonte: https://www.flickr.com)
Giovanni Breda
Sono un architetto appassionato con oltre 8 anni di esperienza nel campo dell'edilizia, delle tecniche costruttive e del design. Attraverso la scrittura, condivido la mia profonda passione per l'architettura e l'arredamento d'interni. Durante il mio percorso, ho affrontato sfide ed esplorato soluzioni che caratterizzano il mondo della costruzione e del design.
Ho avuto la fortuna e il privilegio di lavorare su grandi progetti che uniscono funzionalità, estetica e sostenibilità.
Quando si posa una nuova pavimentazione occorre procedere all’inserimento dei giunti di dilatazione che sono in grado di assorbire i movimenti di dilatazione e contrazione
La staggia (o stadia) è uno strumento molto importante e anche molto antico utilizzato dai muratori per livellare massetti e pavimenti e renderli perfettamente piani
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