Nel settore degli appalti pubblici, l’avvalimento rappresenta uno strumento fondamentale per gli operatori economici che desiderano partecipare a gare senza disporre di tutte le risorse necessarie. Con l’introduzione del nuovo Codice degli Appalti (D. Lgs. 36/2023), l’avvalimento è stato ulteriormente regolamentato e rafforzato, specificando chiaramente le modalità e le condizioni in cui può essere utilizzato. Questo articolo esplora nel dettaglio cos’è l’avvalimento, come funziona e le novità introdotte dal nuovo Codice, con particolare attenzione all’avvalimento premiale.
Cos’è e come funziona l’avvalimento
L’art 104 del nuovo Codice degli appalti (D. lgs. 36/2023) qualifica l’avvalimento come il:
Contratto con il quale una o più imprese ausiliarie si obbligano a mettere a disposizione di un operatore economico che concorre in una procedura di gara, dotazioni tecniche e risorse umane e strumentali, per tutta la durata dell’appalto.
È inoltre previsto che questa tipologia di contratto debba sempre essere concluso in forma scritta a pena di nullità, e deve essere sempre presente specifica indicazione delle risorse messe a disposizione dell’operatore economico. Il contratto di avvalimento inoltre è quasi sempre a titolo oneroso, a meno che esso risponda anche ad un interesse dell’impresa ausiliaria.
L’introduzione dell’avvalimento premiale nel nuovo Codice dei Contratti Pubblici
Prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici, il Consiglio di Stato aveva più volte affermato l’ammissibilità dell’ avvalimento c.d. “premiale”, quando cioè l’avvalimento interviene sia nell’integrazione di un requisito di partecipazione che nel riconoscimento di punteggio nell’ambito della valutazione dell’offerta tecnica formulata tenendo in considerazione le competenze, le risorse e le capacità effettivamente trasferite dall’ausiliaria all’ausiliata.
La Corte invece escludeva l’uso dell’avvalimento “premiale puro”, l’avvalimento utilizzato con lo scopo esclusivo di far conseguire all’ausiliata, che non necessitava di alcun incremento delle risorse per partecipare alla gara, una migliore valutazione dell’offerta (tra le tante, Consiglio di Stato sez. V, 17 settembre 2021, n. 6347).
Con l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti invece l’impostazione precedentemente delineata dalla Corte di Cassazione è completamente cambiata, prevedendo espressamente l’avvalimento premiale al comma 4 dell’art 104, stabilendo l‘obbligo per il concorrente di allegare l’originale del contratto di avvalimento o una sua copia autenticata alla domanda di partecipazione. Il concorrente dovrà inoltre specificare la ragione per cui intende avvalersi delle risorse di terzi :
- per acquisire un requisito di partecipazione (avvalimento)
- o al fine di migliorare la sua offerta (c.d. avvalimento premiale). In questo caso, dovrà allegare anche la certificazione rilasciata dalla SOA o dall’ANAC.
Conclusione
Abbiamo visto come e perchè l’avvalimento sia un elemento chiave nel contesto degli appalti pubblici, in grado di permettere agli operatori economici di partecipare alle gare anche quando non dispongono di tutte le risorse necessarie. Con il nuovo Codice degli Appalti, il quadro normativo è stato ulteriormente chiarito e rafforzato, introducendo anche l'”avvalimento premiale puro ” come strumento legittimo per migliorare le offerte presentate.
Per ottenere i massimi benefici dall’avvalimento, è fondamentale comprendere appieno le sue dinamiche e rispettare le norme previste, assicurandosi di seguire tutte le procedure corrette nella presentazione delle domande di partecipazione.