Fondata a Weimar nel 1919 da Walter Gropius e chiusa a Berlino nel 1933 da Mies van der Rohe, il Bauhaus fu innanzitutto una scuola d’arte, cultura e design ma anche una scuola di arti grafiche e architettura che segnò il ‘900.
Sede del Bauhaus a Dessau Germania (foto di haraldmk – Fonte: pixabay.com) |
Bauhaus: un’icona moderna da Weimar a Berlino
Settanta anni dopo la sua fondazione, avvenuta a Weimar, il Bauhaus è diventato non solo un simbolo universalmente noto ma anche un’espressione d’uso corrente. Grandissima è la considerazione di cui gode ancora oggi grazie soprattutto al design, che costituisce uno dei suoi esiti più significativi, al punto che ancora oggi si continua a parlare di “stile Bauhaus”. Il termine “Bauhaus” divenne ben presto un’abbreviazione indicante una radicale modernizzazione dell’esistenza con tutte le implicazioni negative e positive ad essa ricollegabili.
Gli sviluppi del Bauhaus andarono di pari passo con le vicende storiche della prima Repubblica tedesca: Walter Gropius lo fondò nel 1919 a Weimar; Ludwig Mies van der Rohe, l’ultimo direttore del Bauhaus, chiuse la scuola a Berlino nel 1933, sotto la pressione dei nazisti, che erano appena saliti al potere. Ma la soppressione del Bauhaus in quanto istituzione non potè di certo cancellare gli effetti delle idee da esso propagandate e sostenute, tanto che alcuni dei suoi più importanti docenti poterono diffondere altrove, e in particolare negli Stati Uniti, i loro insegnamenti: Walter Gropius e Marcel Breuer furono attivi come architetti e docenti di architettura ad Harvard, Ludwig Mies van der Rohe lavorò ed insegnò a Chicago, Josef Albers insegnò presso il Black Mountain College; Laszlo Moholy-Nagy nel 1937 fondò e diresse a Chicago un “New Bauhaus”. Altri ancora vissero e lavorarono in diversi paesi europei, nell’Unione Sovietica e in Palestina, altri ancora continuarono a lavorare nella Germania nazista.
Il Bauhaus, nei pochi anni in cui fu attivo (dal 1919 al 1933) produsse effetti in differenti campi dell’arte applicata e si sviluppò in modo assolutamente non coerente a partire dalla “primavera” di Weimar, dominata dall’espressionismo, ai primi anni di Dessau con il prevalente orientamento “costruttivista”. fino all’ultimo periodo di Dessau e al Bauhaus berlinese che segnarono la netta prevalenza dell’architettura. Parallelamente si passò la direzione della scuola da Walter Gropius a Hannes Meyer e infine a Mies van der Rohe.
Walter Gropius
Walter Gropius nasce a Berlino nel 1883 e studia architettura a Monaco (1903) e a Berlino (1905-1907). Dal 1908 al 1910 collabora nello studio di Peter Behrens, dopo di che apre un proprio studio di architettura a Berlino dove lavora in collaborazione con Adolf Meyer fino al 1925. Nel 1919 assume a Weimar la direzione dell’Accademia d’arte divenuta poi dal 1 Aprile del 1919 la “Staatliches Bauhaus in Weimar” e la terrà fino all’Aprile del 1928. Dopo il trasferimento a Dessau progetta il nuovo edificio del Bauhaus considerata una delle pietre miliari dell’architettura moderna del ‘900. Negli anni successivi lavorerà a Londra in collaborazione con Maxwell Fry e nel 1937 viene chiamato dalla “Graduate School of Design” ad Harvard dove nel 1938 diventa direttore della sezione di architettura. Dal 1938 al 1941 gestisce uno studio di architettura assieme a Marcel Breuer e nel 1946 fonda lo studio “The Architects Collaborative”. Nel 1964-65 progetta l’attuale archivio del Bauhaus con sede a Berlino realizzato nel periodo (1976-79). Muore nel 1969 a Boston.
Walter Gropius è considerato uno dei più grandi architetti contemporanei avendo realizzato pietre miliari dell’architettura contemporanea e per aver dato vita al movimento e alla scuola del Bauhaus con tutti i suoi effetti positivi nel campo dell’architettura, delle arti figurative e del design. Per il Bauhaus Gropius ha rappresentato la vera personalità ispiratrice e l’autorità di riferimento.
La fabbrica Fagus realizzata ad Alfeld da Walter Gropius e Adolf Meyer 1911 (foto di Oliver Schopgens – Fonte: flickr.com) |
Gli antecedenti del Bauhaus
Gli antecedenti del Bauhaus vanno fatti risalire all’Ottocento collegandosi alle disastrose conseguenze provocate dal rapido processo di industrializzazione , prima in Inghilterra e poi in Germania, sulle condizioni di vita della classe operaia e sulla stessa produzione artigianale. Nel corso dell’Ottocento l’Inghilterra era la prima potenza industriale europea senza praticamente rivali e venne fondato il movimento “arts and crafts”. Seguendo l’esempio inglese anche in Germania vennero aperti da parte di privati piccoli laboratori in grado di produrre oggetti per la casa, mobili, tessuti e attrezzi metallici. Bruno Paul progettò vere e proprie unità standard di mobili e oramai anche sotto il profilo stilistico i prodotti tedeschi non avevano più nulla in comune con quelli inglesi fermi all’impronta ottocentesca. Contemporaneamente negli anni ’90 la Germania sotto lo spirito nazionalista superò nettamente l’Inghilterra divenendo il primo paese industrializzato cercando anche un nuovo linguaggio stilistico.
Fu così che nel 1907 venne fondata la “Deutscher Werkbund” DWB cioè la più importante e prestigiosa istituzione culturale prebellica, volta a contemperare le ragioni dell’arte con quelle dell’industria.
Ad Hannover, la fabbrica di biscotti Bahlsen affidò ad artisti d’avanguardia il compito di curare la produzione in tutte le sue componenti: progettazione architettonica, pubblicità, esposizioni e realizzazione delle singole confezioni; l’AEG si rivolse a Peter Behrens che curò la prima immagine efficace ed uniforme dell’azienda, dalla progettazione architettonica al singolo oggetto. Quanto a Gropius egli entrò a far parte del DWB nel 1912 dopo aver raggiunto grande notorietà come realizzatore, in collaborazione con Adolf Meyer, della fabbrica di forme per scarpe “Fagus” ad Alfed presso Hannover. La fabbrica Fagus è passata infatti alla storia come il primo edificio a “curtain wall”, ovvero con pareti interamente realizzate in vetro.
Considerata dallo stesso Peter Behrens una “cattedrale del lavoro” la fabbrica di turbine AEG a Berlino è considerata una delle prime realizzazioni dell’architettura moderna in campo industriale (foto di stoha – Fonte: flickr.com) |
Il Bauhaus espressionista
Il Bauhaus fu la prima scuola d’arte riformata che nell’immediato dopoguerra riprese le lezioni nella nuova repubblica con un programma radicalmente rinnovato. La novità consisteva principalmente nel fatto che per Walter Gropius tutte le attività della scuola dovevano essere naturalmente finalizzate al raggiungimento di uno scopo superiore: la costruzione come opera collettiva cui tutti dovevano contribuire tramite il lavoro artigianale.
La prima fase del Bauhaus fu dominata dalla forte personalità del pittore e docente d’arte Johannes Itten che Gropius aveva conosciuto a Vienna. L’approccio pedagogico di Itten può essere descritto facendo uso di una coppia di concetti apparentemente contradditori: “intuizione e metodo”, oppure “capacità soggettiva di percezione e comprensione oggettiva”. L’inizio della lezione era preceduto da esercizi respiratori e di concentrazione fisica; gli allievo dovevano allenare la tensione e rilassarsi per poter dare al flusso delle sensazioni e delle idee “ordine e giusta direzione”. Trovare il ritmo e ricondurre ad unità ritmi diversi era una costante delle sue lezioni che erano suddivise in tre grandi linee tematiche: studio della natura e dei materiali, analisi di antiche opere d’arte, studio di nudo.
Il Bauhaus di Dessau: Istituto superiore d’arte e “Design”
Una volta chiusa la repubblica di Weimar i docenti furono costretti a trovare un’altra sede per evitare la chiusura della scuola. Per fortuna, grazie alla fama che si era conquistata, ci furono molte città che offrirono la possibilità di ospitare la nuova sede del Bauhaus. Valutando le varie offerte ricevute i docenti decisero e scelsero la città di Dessau come luogo ideale per ospitare la nuova sede e far rivivere così il Bauhaus. Walter Gropius realizzò e progettò così la nuova sede del Bauhaus tra il 1925 e il 1926 (un corpo unico formato da tre blocchi, laboratori, la sezione di architettura e gli alloggi-atelier degli studenti, uniti da due grandi corridoi dove erano collocate il refettorio, l’auditorium, gli uffici e l’amministrazione e altri servizi). Sempre Gropius progettò in un boschetto di pini a breve distanza dall’istituto, alcune case per i docenti: tre case doppie con relativi atelier per due professori e una casa singola per se.
I caratteristici balconi aggettanti del corpo di fabbrica con gli alloggi-atelier degli studenti (foto di bboellinger – Fonte: pixabay.com) |
Casa del Direttore (casa Gropius) 1925/26 (foto di Moonglow – Fonte: pixabay.com) |
Ludwig Mies van der Rohe: il Bauhaus diventa una scuola di architettura
Mies van der Rohe era già allora considerato uno dei più prestigiosi tra gli architetti tedeschi dell’avanguardia. Come Gropius anche Mies aveva lavorato nello studio di Peter Behrens dove tutto ebbe origine. Mies van der Rohe iniziò la sua nuova attività di direttore del Bauhaus sostituendo Meyer in maniera non del tutto facile avendo gli studenti contro. Egli reagì in maniera molto ferma e autoritaria facendo pulizia, buttando fuori dalla scuola alcuni docenti e studenti e rivoluzionando il piano didattico dando un fortissimo peso alla scuola di architettura. Vennero stravolti i principi su cui fino ad allora si erano fondata la pedagogia del Bauhaus, mentre si posero le premesse per un cambiamento davvero radicale, e come si sa i cambiamenti non sempre vengono presi bene soprattutto se netti e improvvisi. Mies infatti non ebbe vita facile facendo tutto da solo e in maniera autoritaria.
Alcuni laboratori, come quello per l’arredamento e le finiture, il laboratorio del metallo, della falegnameria e di decorazione parietale furono mantenuti, mentre tutti gli altri furono soppressi. La tessitoria e la sezione pubblicitaria conservarono la loro autonomia mentre quella fotografica divenne una sezione autonoma. Il corso propedeutico (fino ad allora considerato fondamentale) cessò di essere obbligatorio e durante le ferie gli studenti dovevano esercitarsi in attività pratiche. Mies diede molto peso all’insegnamento dell’architettura ma eliminando i laboratori produttivi eliminò anche una fonte di reddito per gli studenti che ben presto si videro aumentare le rette scolastiche e a non riuscire più a pagare gli studi. Inoltre cominciarono problemi anche dal punto di vista economico e finanziario. Nel frattempo la sede del Bauhaus venne trasferita a Berlino per poi nell’Aprile del 1933 essere definitivamente chiusa ad opera dei nazisti.
- Gli architetti più famosi del ‘900
- La Biennale di architettura e urbanistica di Seoul
- Architettura e intelligenza artificiale: le nuove frontiere della progettazione