Il cappotto esterno risulta essere un intervento molto importante per il risparmio energetico, vediamo come si realizza, con che materiali e soprattutto, quanto costa.
Posa isolamento termico a cappotto (foto di 2211438 – Fonte: pixabay.com) |
Cos’è l’isolamento termico a cappotto esterno
Il rivestimento a cappotto è l’unico sistema veramente efficace per garantire un perfetto isolamento termico (pareti perimetrali, solaio piano terra e fondazioni, e copertura) in modo da aumentare il comfort abitativo sia in Estate che in Inverno e avere bassi consumi energetici.
Una corretta applicazione del cappotto esterno permette di eliminare fenomeni di condensa interstiziale e la formazione di muffe, elimina i ponti termici e permette di utilizzare il meno possibile gli impianti di riscaldamento e condizionamento.
La scelta della soluzione più adatta per l’isolamento termico costituisce una fase molto importante della progettazione di un edificio. Oltre a definire con criteri specifici il tipo di materiale e la posizione dello strato isolante, occorre stabilire lo spessore di tale strato, al fine di soddisfare le prescrizioni di legge e dedurre così il
costo dell’intervento.
Tipologie di isolamento termico a cappotto
Le tipologie d’isolamento a “cappotto” sono in genere due: a cappotto esterno e a cappotto interno. Già il nome dà un’idea di cosa si tratti ma, andando nello specifico, vediamo le reali differenze.
Pareti con strato isolante esterno:
Le pareti con strato isolante esterno o con rivestimento a cappotto esterno sono costituite da uno strato interno autoportante e da uno strato esterno con funzione di isolamento termico. Questo tipo di parete viene impiegato nelle
nuove costruzioni o nelle ristrutturazioni per ottenere un elevato grado
di isolamento termico conformi alla normativa.
Lo strato interno può essere realizzato con mattoni e blocchi di laterizio, oppure con blocchi di calcestruzzo. Lo strato esterno richiede una tecnica di esecuzione particolare, detta cappotto, poiché si tratta di fissare sull’intera superficie della facciata uno strato di materiale coibente specifico e di proteggerlo dagli agenti atmosferici con un rivestimento adeguato come l’intonaco che garantisce una sufficiente permeabilità all’aria della parete.
Il rivestimento a cappotto esterno è anche adottato per interventi su edifici esistenti, quando è necessario abbassare la trasmittanza termica delle pareti e ridurre le dispersioni causate dai ponti termici. Si tratta però di un’operazione abbastanza complessa, che richiede l’adozione di tecniche costruttive e accorgimenti particolari per raccordare lo strato isolante esterno con gli elementi che contornano le aperture (davanzali, stipiti, ecc.).
Per questo motivo, il costo del cappotto esterno può risultare molto elevato anche se permette di usufruire delle detrazioni fiscali ai fini IRPEF.
Pareti con strato isolante interno
Anche le pareti perimetrali con strato isolante interno sono formate da due strati aventi funzioni specifiche: uno strato esterno che rende la parete autoportante e uno strato interno con funzione di coibenza. Lo strato esterno può essere realizzato con mattoni e blocchi non isolanti, mentre quello interno è costituito da elementi di isolamento e finitura, per esempio lastre di polistirolo espanso e cartongesso, in
genere dotate di barriera al vapore per evitare la formazione di condensazione nella massa.
Lo strato di coibenza e finitura interno può essere facilmente applicato anche su murature di edifici esistenti quando è necessario migliorare l’isolamento termico. In questo modo si abbassa notevolmente la trasmittanza termica della parete, ma non si riducono i ponti termici causati dalla intersezione tra le pareti perimetrali e
solai ai vari piani dell’edificio.
Come viene applicato il cappotto esterno
L’operazione avviene attraverso le seguenti fasi:
- applicazione dello strato isolante mediante incollaggio alla parete;
- sovrapposizione di una malta, armata con una rete di filato di vetro a maglie strette in grado di aderire allo strato isolante;
- finitura con uno strato di intonaco plastico, protegga gli strati sottostanti dagli agenti atmosferici e garantisca una sufficiente permeabilità all’aria della parete.
Cappotto esterno: vantaggi e Svantaggi
Oggi, sia le nuove costruzioni che le ristrutturazioni edilizie necessitano di un rivestimento a cappotto esterno, in modo da eliminare i ponti termici e migliorare il comfort abitativo e ridurre le dispersioni energetiche e lo spreco. In genere assieme al cappotto esterno vengono installati serramenti con vetrocamera a taglio termico e altri accorgimenti per ridurre l’impatto dell’edificio
sull’ambiente.
Il cappotto esterno, assieme ad altri accorgimenti, consentono a fronte di un investimento iniziale abbastanza elevato di usufruire delle detrazioni fiscali in 10 anni ma soprattutto di avere un effettivo e considerevole risparmio fin da subito in
bolletta sia in estate che in inverno eliminando o quasi le spese per il
riscaldamento.
Ma vediamo quali sono gli altri vantaggi del cappotto esterno:
- migliore comfort abitativo dovuto ad un miglior controllo della
temperatura interna; - permette di riscaldare più velocemente la casa;
- previene la formazione di muffe e condense;
- è facile da applicare, non arreca fastidio agli abitanti della casa o
non riduce la volumetria degli interni - elimina i ponti termici e crea un isolamento termico continuo sia in
estate che in inverno; - riduce i consumi garantendo pieno isolamento termico anche a balconi e
tetto; - vantaggi economici con bollette meno care;
- riduzione dei consumi energetici e quindi minor impatto ambientale.
Quali materiali scegliere per il cappotto esterno
In commercio esistono diversi materiali che fungono da isolamento termico per il cappotto esterno degli edifici: possiamo avere prodotti sintetici o prodotti naturali. Sempre più la tendenza oggi per un’architettura sostenibile e attenta al
riciclo e al riuso, è quella di utilizzare isolanti naturali.
Per scegliere il materiale adatto per l’isolamento termico del cappotto esterno bisogna conoscere due fattori determinanti:
- la conducibilità termica: più è basso questo valore e
più il materiale ci isola dal freddo in inverno. In questo caso sono
più indicati pannelli in polistirene espanso (EPS) e polistirene
estruso (XPS).
- la densità: più è alta e più ci protegge dal caldo
d’estate. In questo caso è meglio usare materiali di origine naturale
come sughero, fibra di legno, lana di pecora, etc.
Quanto costa il cappotto termico esterno al mq
Il costo del cappotto esterno varia da impresa a impresa, dalla posizione geografica, lo spessore del cappotto e dal materiale con cui è fatto. Il prezzo del cappotto esterno al mq può variare tra i 30 €/mq a 50 €/mq, cui bisogna aggiungere circa 10 €/mq per il ponteggio. Bisogna dire però che anche se i costi iniziali del cappotto esterno sono elevati, si recuperano i soldi spesi nel tempo riducendo i consumi energetici dell’edificio oltre ad esserci la detrazione fiscale.