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Casa Green: obbligo classe D entro 2033

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Oggi la parola sostenibilità, bioedilizia, architettura sostenibile sono
all’ordine del giorno, sia per una maggiore consapevolezza generale e
sensibilità e anche per i cambiamenti che il clima sta dando (e peggiorando)
che ci impone di cambiare rotta. In tal senso quindi l’Unione Europea ha
varato una direttiva secondo cui entro il 2033 tutti gli edifici residenziali
dovranno raggiungere almeno la classe energetica D.

casa green classe d entro 2023
Immagine di MVOPro –
Fonte: pixabay.com

L’obbligo della classe energetica entro il 2033: la premessa

Qualche mese fa è stata emanata la Direttiva Casa Green dall’Unione
Europea che ha come obiettivo quello di far raggiungere agli edifici
residenziali la classe energetica E entro il 2030, mentre la
classe energetica D entro il 2033.

Questo al fine di mettere dei
paletti sul mondo dell’edilizia (fra i maggiori responsabili dell’inquinamento
e dei cambiamenti climatici) e dare degli ultimatum ai vari paesi che dovranno
poi applicarla. Nello specifico pariamo della Direttiva sulle performance
energetiche degli edifici, approvato a inizio anno in Commissione Industria,
Ricerca ed Energia del Parlamento europeo.

L’obiettivo è
ridurre il consumo di energia nel settore edilizio dei paesi membri
dell’UE

e ad ad aumentare il tasso di ristrutturazione degli edifici inefficienti,
fino a renderli climaticamente neutri entro il 2050.

Cosa prevede la Direttiva Casa Green

I punti salienti della Direttiva Casa Green sono i seguenti:

  • tutti i nuovi edifici dovrebbero essere a emissioni zero dal 2028;
  • i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà di autorità pubbliche
    dovrebbero essere a emissioni zero dal 2026;
  • tutti i nuovi edifici dovrebbero essere dotati di tecnologie solari entro il
    2028, ove tecnicamente idoneo ed economicamente fattibile;
  • gli edifici residenziali in fase di ristrutturazione hanno tempo fino al
    2032 per conformarsi.

Ma la novità maggiore (e forse più importante, soprattutto nel nostro paese)
riguarda gli edifici esistenti e le ristrutturazioni. E’ chiaro infatti che si
costruisce sempre meno edifici nuovi e la vera sfida per un futuro migliore è
riqualificare edifici esistenti e interi pezzi di città.

A tal riguardo, secondo la direttiva UE Case Green, i punti che interessano
gli edifici esistenti prevedono che:

  • le Case Green, entro il 2030 gli edifici residenziali dovrebbero raggiungere
    almeno la classe energetica E ed entro il 2033 la classe energetica D;
  • gli edifici non residenziali e pubblici dovrebbero raggiungere le stesse
    classi energetiche rispettivamente entro il 2027 e il 2030 (la Commissione
    ha proposto F ed E).

Spetta poi ai singoli Stati membri dell’UE ad applicare e mettere in pratica
questa normativa e stabilire le misure necessarie per raggiungere questi
obiettivi attraverso i piani nazionali di ristrutturazione.

Quali sono gli edifici esclusi dalla normativa?

Secondo quando affermato dalla Direttiva, oltre ai monumenti, sono esclusi da
questi obblighi:

  • gli edifici protetti per il loro particolare valore architettonico o
    storico;
  • gli edifici tecnici;
  • le chiese e i luoghi di culto;
  • gli alloggi pubblici sociali, laddove i lavori di ristrutturazione
    porterebbero ad aumenti degli affitti che non possono essere compensati
    risparmiando sulle bollette energetiche.

Inoltre gli Stati hanno la facoltà di applicare i nuovi obiettivi a una quota
ristretta di edifici coperta dai requisiti in base anche alla fattibilità
economica e tecnica dei lavori di ristrutturazione e della disponibilità di
manodopera qualificata.

Gli aiuti economici previsti

Ovviamente tutti sono consapevoli che questi sono dei bellissimi obiettivi e
che bisognerebbe raggiungerli il più in fretta possibile, ma l’aspetto
economico è forse l’aspetto più importante e limitante. Per eseguire lavori di
ristrutturazione ed adeguamento di un edificio servono molti soldi e non tutti
hanno la possibilità di farlo, tantomeno se sono obbligati.

Ecco che secondo quanto scritto nelle normativa Casa Green, i Piani nazionali
di ristrutturazione dovranno prevedere regimi di sostegno con obiettivi
realistici
e misure per facilitare l’accesso a sovvenzioni e finanziamenti.
Dovrebbe essere incentivata la ristrutturazione attraverso premi e programmi
di ristrutturazione a costo zero, oltre a sussidi per le famiglie meno agiate.

Altre novità introdotte

Un’altra importante novità introdotta dalla direttiva Casa Green approvata nel
2023, è che dalla data di entrata in vigore gli Stati non possono più
permettere l’utilizzo di combustibili fossili negli impianti di riscaldamento,
né per i nuovi edifici né per quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti,
fino ad arrivare alla completa eliminazione entro il 2035.

Queste importanti novità introdotte oltre a ridurre le bollette energetiche e
a migliorare la qualità dell’aria e delle nostre città, porterà nuovi posti di
lavoro nei settori delle costruzioni, delle ristrutturazioni e delle energie
rinnovabili, migliorando al contempo il benessere di milioni di persone.

Per quanto riguarda l’Italia, il Ministro dell’Ambiente e il primo Ministro
Giorgia Meloni
hanno chiesto più gradualità vista la particolarità del parco
edilizio del nostro paese e hanno assicurato che non ci saranno piogge di
sanzioni ma degli step di controllo.

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