La casa passiva (o passive house) è una casa costruita con i criteri dell’architettura sostenibile, dove non
vi è consumo o spreco di energia e dove non vengono utilizzati impianti per
riscaldare e raffrescare l’ambiente. Vediamo meglio in cosa si intende per
casa passiva, com’è fatta e quanto costa.
Casa passiva o passive house (foto di bennerm – Fonte: pixabay.com) |
Cosa si intende per casa passiva?
In bioedilizia o
architettura sostenibile per casa passiva (o passive house in inglese) si intende
un edificio costruito con i criteri della sostenibilità ambientale e quindi un
edificio a basso consumo energetico e che non utilizza impianti tecnologici
“attivi” per rinfrescare e riscaldare l’ambiente ma solo sistemi “passivi”.
Questo tipo di edificio è molto diffuso in nord Europa e negli ultimi anni
sempre di più sta arrivando anche qui da noi in Italia.
In pratica architetti e ingegneri nel corso degli anni, grazie alle
nuove tecnologie e a materiali sempre più innovativi, hanno ideato un
modo di costruire che coniuga due aspetti molto importanti: l’efficienza
energetica e la sostenibilità ambientale con il minor consumo di
energia.
Nella passive house il principale elemento riscaldante è proprio il sole, che
grazie all’irraggiamento solare che entra dalle finestre, dalle persone
e dagli elettrodomestici presenti è in grado di riscaldare la casa.
Ovviamente
l’edificio essendo isolato termicamente con il
cappotto termico
e serramenti in vetrocamera non disperde calore nell’ambiente. Vi sono poi
sistemi di ventilazione per espellere l’aria esausta e introdurre aria
nuova. Il raffrescamento viene dato dalla posizione delle finestre,
dall’orientamento dell’edificio e dallo studio solare durante l’arco della
giornata.
Quando “nasce” la casa passiva
Il concetto di casa passiva nasce nel 1988 (anche se i primi studi
iniziarono già durante gli anni ’70) ad opera di due professori universitari,
il tedesco Feist e lo svedese Adamson. La loro intuizione si basava sul fatto
di poter
sfruttare l’energia proveniente dal sole sia in estate che in inverno.
Fu cos’ che nel 1991 venne realizzato il primo complesso di 4 villette a
schiera nel paese di Darmstadt-Kranichstein, in Germania, costruite con le
tecniche passive. La soluzione costruttiva ebbe un enorme successo e ben
presto si diffuse a macchia d’olio nel nord Europa, mentre da noi questo
concetto è arrivato qualche decennio più tardi.
Ancora oggi si fa fatica a costruire edifici con queste tecniche; vengono
imposti criteri di isolamento termico e acustico propri della
bioedilizia con materiali innovativi ma si fa sempre ricorso all’utilizzo di
sistemi di riscaldamento e raffrescamento “attivi”, che consumano cioè energia
elettrica e producono inquinamento, anche se limitato.
Com’è fatta una casa passiva
La casa passiva come abbiamo anticipato è un’abitazione costruita con
materiali ecologici e riciclati, è dotata di
isolamento a cappotto e infissi in vetrocamera e che sfrutta l’energia del sole per riscaldare e sistemi di ventilazione per
raffrescare, senza impianti tecnologici (o solamente a supporto).
Nella progettazione di una casa passiva c’è un attento studio e analisi
del clima locale, delle temperature medie, del ciclo del sole,
dell’orientamento dell’edificio rispetto al nord, del verde, etc. Un elemento
progettuale importante è lo studio della posizione delle vetrate (che in
genere sono ampie e generose) per far entrare più luce possibile; il pavimento
avrà tonalità scure in modo da immagazzinare calore il più possibile per poi
rilasciarlo nel tempo.
Anche la tipologia e lo spessore delle murature
portanti è fondamentale e servono come protezione dal freddo e rilascio del
calore in inverno.
Al contempo d’estate le stesse pareti ritardano l’ingresso del calore
all’interno dell’edificio mantenendolo sempre fresco, un po’ come avviene nelle
chiese antiche dove all’interno d’estate è sempre bello fresco. Le finestre
saranno posizionate in modo da non essere allineate ma sfalsate in modo da
creare delle correnti d’aria che spingono fuori il calore in eccesso e
mantengono l’ambiente bello fresco e ventilato.
L’orientamento dell’edificio all’interno del lotto è fondamentale così come lo
studio di aggetti vari per fare ombra d’estate e lo studio degli alberi e
della vegetazione.
Quanto costa una passive house?
Viste le accortezze progettuali maggiori e le tecniche utilizzate una casa
passiva o passive house ha un costo nettamente maggiore rispetto a
un’abitazione realizzata con metodo tradizionale. Le variabili che possono
influire sul costo finale sono molteplici come ad esempio il progetto, la
metratura, l’isolamento termico, la ventilazione, le finestre e i materiali
costruttivi, perciò è difficile stabile quanto costa una casa passiva.
Ovviamente l’investimento iniziale maggiore è compensato dai vari
bonus edilizi e dall’effettivo risparmio in bolletta dal non utilizzo di impianti e da una
migliore qualità della vita all’interno dell’edificio.