Il cemento bio-ricettivo rappresenta una delle innovazioni più interessanti nel campo della bioedilizia, offrendo la possibilità di trasformare le superfici in cemento in veri e propri giardini verticali. Sviluppato dalla start-up olandese Respyre, questo materiale permette la crescita di muschi e piante direttamente sulle strutture urbane. Analizziamo come funziona e tutti i benefici di questa innovazione.
Cemento bio-ricettivo: cos'è e perché è così rivoluzionario
Il cemento bio-ricettivo rappresenta una delle ultime frontiere della bioedilizia. Si tratta infatti di una soluzione che permette la crescita di muschi e piante su qualsiasi superficie in cemento, coniugando in maniera sostenibile edilizia e natura. Questa nuova tecnologia sviluppata dalla start up olandese Respyre oltre a migliorare l’estetica degli edifici, è in grado di dare una soluzione efficace anche a problemi ambientali come l’inquinamento dei centri urbani, l’effetto isola di calore e la perdita di biodiversità nei centri città. Integrando il verde nei paesaggi urbani, trasforma le città moderne in organismi “respiranti”, offrendo un modo sostenibile per rigenerare il verde in ambienti dominati dal cemento.
Come funziona
Il cemento bio-ricettivo è studiato per favorire la crescita del muschio, grazie a una miscela che rende il materiale poroso e ricco di tutti i nutrienti necessari per la sua proliferazione. A differenza di altre piante, il muschio utilizza rizoidali (e non radici) che non danneggiano le superfici e richiedono meno risorse per crescere. Il cemento creato con questa formula crea un ambiente ideale per la crescita del muschio, che si sviluppa rapidamente e copre le superfici in pochi mesi. Il processo di applicazione si divide in tre fasi: miscelazione, colata e applicazione, rendendo il prodotto versatile per strutture esistenti e nuovi progetti.
Vantaggi e benefici
Come anticipato, il bio-cemento offre numerosi vantaggi e benefici:
- favorisce la biodiversità nelle aree urbane;
- contribuisce alla riduzione dell’inquinamento atmosferico: le superfici coperte di muschio infatti filtrano le particelle inquinanti, come polveri sottili e biossido di azoto e assorbono CO2, rilasciando al contempo ossigeno, migliorando la qualità dell’aria e fornendo un ambiente più sano per i cittadini.
- aiutano a regolare la temperatura degli edifici, riducendo l’uso di impianti di condizionamento/riscaldamento.
- riduce il rischio di allagamenti: grazie alla capacità del muschio di trattenere l’acqua, può assorbire e rilasciare lentamente l’acqua piovana.
Possibili applicazioni
Il muschio ha una capacità di assorbimento di CO2 piuttosto variabile, ma alcuni studi stimano che possa assorbire fino a 10 grammi di CO2 per metro quadrato all’anno, a seconda della specie e delle condizioni ambientali. Per avere un effetto concreto è dunque consigliabile utilizzare il bio cemento su superfici molto ampie come pareti o tetti di edifici. La soluzione alla base del biocemento è stata riprodotta per creare una vasta gamma di prodotti per soddisfare ogni applicazione specifica e ogni necessità:
- Pannelli prefabbricati: utilizzati soprattutto per nuove costruzioni, vengono applicati dopo strati isolanti, oltre a supportare la crescita del muschio, migliorano l’efficienza energetica.
- Soluzioni di intonaco: applicabili su strutture esistenti per creare pareti verdi viventi.
- Pannelli leggeri: adatti sia per nuove costruzioni che per ristrutturazioni, con superfici bio recettive.
- Barriere antirumore: il cemento biorecettivo può essere impiegato anche come soluzione sostenibile e a bassa manutenzione per il controllo del rumore, attraverso apposite barriere antirumore.
Respyre: la start up dietro l'invenzione
Respyre è la start-up fondata nel 2018 che ha inventato e sviluppato il cemento bio-ricettivo, con l’obiettivo di rivoluzionare l’architettura urbana. L’idea è nata dalla necessità di integrare soluzioni ecologiche nelle infrastrutture cittadine, puntando a rendere gli spazi pubblici e privati più sostenibili. L’azienda ha lavorato sulla creazione di un materiale che non solo fosse resistente e duraturo, ma che potesse ospitare la vita vegetale, promuovendo una simbiosi tra la natura e le costruzioni moderne.