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Città giardino: sintesi tra città e campagna.

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Città giardino: sintesi tra città e campagna


Alla scoperta della Città Giardino: frutto di una pianificazione urbanistica atta a rendere la città, immersa nel verde ed a misura d’uomo.

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(immagine di derwiki – Fonte: https://pixabay.com)

Origini della città giardino

Il concetto di città giardino nasce nell’Inghilterra della seconda metà del XIX° secolo per trovare una giusta soluzione di sintesi tra città e campagna, ovvero per evitare l’abbandono della campagna ed evitare il congestionamento delle città. Quindi si arriva alla soluzione piccoli centri immersi nel verde e nella natura sono meglio di grandi città e metropoli senza verde e con l’aria inquinata. 
Il primo a ideare il concetto di città giardino è Ebenizer Howard un architetto inglese che si occupava di edilizia e cercò di trovare una sintesi che unisse i vantaggi della grande città sinonimo del progresso (servizi e comodità) e quelli della campagna (verde e aria pulita). La prima città giardino d’Europa, fondata nel 1903, è Letchworth che dista circa 50 km da Londra: questa distanza è sufficiente per contenere l’espansione incontrollata della città e al tempo stesso garantire la sopravvivenza dei cittadini, oltre che migliorare la qualità della vita. Si verranno a creare così successivamente anche dei quartieri all’interno delle città più grandi, e le città giardino cominceranno a svilupparsi sempre più in Europa e anche in Italia fino agli anni ’70 per poi avere un arresto. Oggi si sta avendo una inversione di tendenza dove si rivaluta la campagna e dove l’obiettivo è avere metropoli e città sempre più green e sempre più sostenibili.
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Esempio di città giardino
(foto di Ildigo – Fonte: https://pixabay.com)

Struttura della Città Giardino

Ebenizer Howard ha ideato la sua città giardino ideale con una struttura suddivisa in tre anelli concentrici o settori, collegate da corridoi verdi e da infrastrutture viarie di collegamento come strade e ferrovie: 

  1. Nucleo: partendo dal centro o dal nucleo c’è un grande giardino dove si trovano anche gli uffici pubblici, il municipio, teatri, musei, ospedali, negozi e campi da gioco;
  1. Prima fascia: nella prima fascia oltre il centro si trovano i quartieri residenziali, che occupano l’area maggiore ma anche edifici scolastici ed edifici pubblici con tutti i servizi essenziali;
  1. Seconda fascia: nella fascia più esterna, sono collocate le attività produttive come le fabbriche, i magazzini, etc. 
L’idea di città giardino è la risposta ideale al contrasto dell’urbanizzazione selvaggia e di realizzare una “città a misura d’uomo” dove la città può modificarsi ed espandersi senza però perdere la dimensione umana e il contatto con la natura. In Italia ci sono alcuni esempi, come la città giardino di Marghera e la città giardino di Padova, che però sono caratterizzati più come dei quartieri a ridosso del centro con case e villette a uno o due piani al massimo, di notevole pregio architettonico, dotate di giardino privato, terrazze e immerse nel verde con viali alberati a ridosso del centro città.

La “Ville Verte”(Città Giardino) di Le Corbusier

Le Corbusier nel ripensare lo spazio domestico e ricercare soluzioni a basso costo per una produzione in serie degli alloggi, mostra una sensibilità particolare verso la questione sociale dell’abitare. I suoi progetti, a partire dalla Maison Dom-Ino, mostrano un pensiero architettonico imprescindibile considerazioni sulla città. Il materiale urbanistico dei suoi progetti è rappresentato da quelle che Le Corbusier definisce le “gioie essenziali”: sole, spazio, verde. La città contemporanea da tale punto di vista è pensata come una città organizzata secondo una griglia ortogonale all’interno della quale gli uffici, concentrati al centro, vengono collocati all’interno di torri cruciformi di sessanta piani, mentre le residenze si configurano in blocchi, le cosiddette Immeuble-Villas, alte da dieci a venti piani, caratterizzate da alloggi duplex, ciascuno dotato di un giardino pensile. Il resto della superficie urbana è occupato da verde rigoglioso e da ampi assi stradali ininterrotti per facilitare il traffico veicolare. 

Un’evoluzione del prototipo di città ad alta densità è il progetto di Ville Radieuse, città lineare caratterizzata da un’estensione illimitata e suddivisa in fasce parallele: gli uffici in alto, la residenza al centro, l’industria in basso. Il tutto è separato da ampie strade a scorrimento veloce, oltre che da enormi aree verdi che occupano ben l’88% della superficie complessiva. Il tema della “città immersa nel verde” assieme al perfetto dimensionamento dello spazio abitativo sono alcuni elementi caratteristici della sua ricerca architettonica di quegli anni e che di fatto ha anticipato di molti anni questioni attuali e imperanti ai giorni nostri.


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Studi urbanistici di Le Corbusier 
(immagine di Marten Kuilman – Fonte: https://www.flickr.com)

Alcuni esempi italiani di città giardino: Padova e Marghera

Nel corso del secolo scorso molti architetti e urbanisti si sono cimentati sul tema della città giardino cercando di risolvere la questione del sempre maggiore popolamento delle città e delle metropoli e dell’espansione del verde e della natura. Fra i più celebri studiosi di questi temi urbanistico-architettonici è stato Le Corbusier, ma anche in Italia abbiamo avuto molti esempi di città giardino che però non hanno avuto moltissimo successo divenendo dei quartieri benestanti e in alcuni casi, come nel caso della città giardino di Marghera, nel corso della forte industrializzazione degli anni ’70 è diventato un quartiere dormitorio inquinato e sopraffatto dalla città industrializzata. Altri esempi italiani sono la città giardino di Padova e la città giardino di Milano.

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Scorcio città giardino a Padova 
(foto di Iarahcv – Fonte: https://pixabay.com)

Città Giardino di Padova: un’oasi di pace e verde

A seguito di un Piano Urbanistico degli anni ’20. a partire dagli anni ’20 fino alla fine degli anni ’50, a Padova fu costruito quello che oggi conosciamo come il quartiere città giardino, un’oasi di pace e di verde a due passi dal centro storico caratterizzato da villini di pregio architettonico, tanto verde e viali alberati e per questo, ancora oggi, una delle zone più ambite e costose della città. Il quartiere Città Giardino si presenta come una zona signorile, con numerosi villini e palazzine disposte in curati giardinetti lungo viali alberati. Uno dei palazzi più belli fra è sicuramente Palazzo Esedra, che fu progettato nel 1925 dall’architetto Gino Peressutti.
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Palazzo Esedra nel quartiere città giardino a Padova
(foto di Valentina Gleria – Fonte: https://www.flickr.com)
>>LEGGI ANCHE: Cosa vedere a Padova
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