Può capitare di avere un contatore d’acqua sigillato da anni e ad un certo punto ricevere a distanza di anni una richiesta di pagamento anche se il contatore non funziona. Cosa fare? Come comportarsi? Scoprilo leggendo questo articolo.
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Contatore dell’acqua (foto di delo – Fonte: pixabay.com) |
Come viene distribuita l’acqua
L’acqua prelevata dalle condotte stradali dell’acquedotto pubblico viene introdotta nella rete di distribuzione dell’edificio mediante una tubazione detta di presa. Normalmente tra la rete interna e quella esterna è interposto un dispositivo di misurazione della quantità di acqua prelevata.
I misuratori di acqua di gran lunga più diffusi sono i contatori a turbina. Altri dispositivi, detti lenti idrometriche oppure orifizi tassati, sono ormai in disuso per le utenze civili.
Il contatore viene normalmente collocato nello scantinato dello stabile, in posizione accessibile, e da questo, per mezzo di una rete di tubazioni, l’acqua viene distribuita alle singole utenze.
La rete di distribuzione dell’acqua potabile è quel complesso di tubazioni e di dispositivi di controllo, di intercettazione e di sicurezza necessario a trasferire l’acqua dal contatore alle utenze private. Essa può avvenire attraverso tre modalità:
- per alimentazione diretta;
- per caduta da serbatoio;
- mediante impianto di sopraelevazione.
Chiusura e apertura del contatore
Abbiamo visto che il contatore è un componente fondamentale dell’impianto di distribuzione dell’acqua dall’acquedotto all’utenza finale. Il contatore a volte potrebbe essere sigillato e venire chiuso per vari motivi: il primo motivo è dovuto nel caso in cui ad esempio il vecchio proprietario o affittuario dell’abitazione chiude il contatore per cambio di residenza. Un altro motivo per cui un contatore può essere sigillato è la sigillatura da parte dell’ente di distribuzione a causa di una morosità.
Nel primo caso è il proprietario che volontariamente avvia la disdetta del contratto col vecchio fornitore e terminare l’utenza, nel secondo caso invece accade quando il proprietario o affittuario non è in regola con i pagamenti e viene sigillato il contatore fino a quando non salda il suo debito e paga le vecchie bollette.
Nel primo caso quindi il contatore viene chiuso e sigillato nella seconda ipotesi viene temporaneamente sospeso per poi essere riattivato successivamente.
Come aprire il contatore dell’acqua in caso di chiusura regolare
Questo è il caso in cui il vecchio proprietario ha deciso in maniera volontaria di cambiare fornitore e disdire il contratto di fornitura dell’acqua. Dal momento che vi è la disdetta del contratto vi è anche l’automatica cessazione della fornitura dell’acqua. In questo caso chi subentrerà come nuovo proprietario o inquilino dovrà contattare la società di distribuzione che è competente per quell’area geografica e attivare la procedura per riattivare il contatore.
Molto spesso assieme all’acqua queste società forniscono anche i servizi di luce e gas. Per riattivare il vecchio contatore per la nuova utenza è necessario possedere i dati del nuovo proprietario e della sua utenza.
Nello specifico è necessario conoscere e avere a disposizione i seguenti dati:
- codice POD per la luce (è il numero cliente che si vede sul display del
contatore); - codice PDR per il gas o la matricola del contatore;
- fornire la lettura del contatore dell’acqua (autolettura) che si intende
riattivare.
Una volta che la procedura di riattivazione del contatore con la società di distribuzione, il nuovo proprietario può decidere di sottoscrivere un nuovo contratto con un altro operatore presente sul mercato me meglio soddisfa le sue esigenze senza avere il vincolo di rivolgersi a quello del vecchio
proprietario.
Apertura contatore nel caso di mancato pagamento
Nel caso in cui non vengano pagate le bollette, o vi è un ritardo nel pagamento, il fornitore può interrompere il servizio di fornitura temporaneamente fino al saldo del debito. In questo caso si parla di sospensione del servizio e non di disattivazione.
In questo caso si parla di morosità e al contatore dell’acqua viene fatta una piombatura e apposto un sigillo per impedire ogni tentativo di manomissione da parte dell’utente. Nel caso l’utente cerchi di rompere il sigillo è passibile di una sanzione penale.
L’unico modo legale per aprire e riattivare un contatore sigillato da parte del proprietario è quello di pagare la multa e tutte le bollette arretrate saldando il debito con il fornitore del servizio.
Nel caso invece subentri un nuovo inquilino o proprietario e si trova il contatore con il sigillo di piombo può stare tranquillo perché non è responsabile dei debiti del precedente proprietario; ma per riattivare il contatore deve avviare una voltura. Il nuovo proprietario deve quindi contattare la stessa società di fornitura del vecchio proprietario e chiedere una voltura del contratto con il proprio nome.
Nel caso non si riesca a individuare la vecchia società di fornitura allora si può presentare una richiesta scritta allo Sportello del Consumatore o alla società di distribuzione della zona.
Se il vecchio fornitore si rifiuta di fare la nuova voltura, allora per aprire il contatore sigillato è possibile procedere come sopra indicato potendo però affidarsi ad un nuovo fornitore.
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