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Come delimitare i confini di un terreno agricolo

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Come delimitare i confini di un terreno agricolo

Possedere un terreno agricolo è una bella cosa però a differenza per esempio di un giardino, non è sempre facile delimitare i confini di un terreno agricolo creando a volte contenziosi fra due proprietari. Per sopperire alla difficoltà di delimitare esattamente i confini di un terreno agricolo intervengono le mappe catastali del catasto terreni ma non sempre sono sufficienti ed esaustive. Scopriamo insieme quali sono gli altri elementi di prova a disposizione dei proprietari.

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Terreno agricolo apparentemente senza confini (foto di Pexels – Fonte: https://pixabay.com)

Il catasto terreni è sostanzialmente l’unica arma a disposizione, prima di ricorrere ad altre vie, che i proprietari hanno per delimitare i confini di un terreno agricolo. Un terreno agricolo è un bene prezioso ed economico e quindi è molto importante delimitare con certezza i confini di un terreno agricolo per non ricorrere a controversie legali. Il terreno viene diviso in parti dove vengono individuati i fogli (cioè le macro aree) e il mappale (cioè il numero che identifica un terreno o una proprietà da un altro). Sostanzialmente esiste una planimetria, catalogata presso il catasto terreni all’Agenzia delle Entrate, dove ogni lotto di terreno (come le abitazioni) viene identificato attraverso un numero (un codice) con indicato il numero di foglio e il mappale e dove sono ben visibili i confini delle proprietà. Quindi per delimitare i confini di un terreno agricolo bisogna ricorrere alle mappe catastali disponibili presso l’Agenzia del Territorio.

Cos’è il catasto: edilizio urbano e terreni

Il catasto è un archivio del territorio italiano, dove vengono riportate tutte le planimetrie catastali delle proprietà catalogate attraverso un codice identificativo di Foglio, Particella, Mappale. Il catasto gestito dall’Agenzia del Territorio facente parte dell’Agenzia delle Entrate, ha lo scopo di censire e catalogare tutte le proprietà immobiliari e terriere presenti sul territorio nazionale, si suddivide in due categorie: catasto urbano e catasto terreni. Questi archivi, catasto terreni e fabbricati, sono in continuo aggiornamento in base alle modifiche che vengono costantemente portate al territorio.

Il Nuovo catasto edilizio urbano (NCEU) nato nel 1962 cataloga nei suoi archivi tutti i dati relativi agli immobili (civili, industriali e commerciali) pubblici e privati individuando l’immobile o l’unità immobiliare attraverso una planimetria catastale (in scala 1:200) con indicata la pianta dell’unità immobiliare in questione. I dati catastali che si ricavano da un visura catastale sono l’esatta collocazione geografica attraverso l’estratto mappa, l’orientamento dell’edificio, l’indirizzo, la destinazione d’uso, le coordinate per l’identificazione catastale dell’immobile (foglio, particella, subalterno e numero di mappa), la redditività, la rendita catastale e il codice identificativo dei proprietari. Così di quell’immobile si sa tutto e nel caso di lavori di ristrutturazione o comunque ogni volta che si fa una modifica, sarà compito del geometra o dell’architetto aggiornare la planimetria catastale attraverso un programma chiamato DOCFA.

Per i terreni invece è prevista una sezione dedicata chiamata appunto catasto dei terreni (NCT) nato con la Legge Speciale nel 1886, che in maniera analoga identifica attraverso planimetrie catastali in scala 1:2000 e coordinate per l’identificazione catastale un singolo terreno delimitando confini, redditività, e il proprietario di quel terreno. L’archivio del Catasto dei Terreni riguarda tutti i suoli agricoli, i fabbricati rurali al loro servizio, i terreni incolti, le strade pubbliche e le acque esenti da estimo, e si basa su rilievi topografici dei terreni attraverso strumentazioni particolari (teodolite) e utilizzando un programma apposito che si chiama PREGEO.

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Terreno agricolo (foto di Pexels – Fonte: https://pixabay.com)

Problematiche legate alle mappe catastali del catasto terreni

Il Catasto Terreni si basa su rilievi topografici eseguiti da operatori sul campo e riguarda tutti i suoli agricoli, i fabbricati rurali al loro servizio, i terreni incolti, le strade pubbliche. Uno dei primi problemi che si possono riscontrare per delimitare i confini di un terreno agricolo può arrivare proprio dalle mappe catastali dei terreni agricoli in quanto sono in scala 1:2000 (dove 1 mm sulla carta equivale a 2 metri nella realtà) con un scarto di errore abbastanza elevato, l’imprecisione media può essere anche di 40-50 cm ed è difficile da colmare. Questo può voler dire che la misurazione fatta da due tecnici per delimitare i confini di un terreno agricolo potrebbe risultare diversa uno dall’altra. Inoltre le mappe catastali sono soggette a continue modifiche e riconfinamenti a causa di frazionamenti di terreni, nuovi confinamenti, etc. Infine molte mappe catastali attuali sono il risultato dell’informatizzazione delle vecchie mappe cartacee e quindi quasi sempre sono piene di errori.

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Misurazioni di un operatore con il teodolite (foto di suwichan – Fonte: https://pixabay.com)

Cosa dice il Codice Civile

Quando il Catasto Terreni non è sufficiente per delimitare i confini di un terreno agricolo, interviene il Codice Civile che da la possibilità di rivedere i confini di un terreno agricolo di due proprietà. Tutti e due i proprietari hanno diritto a chiedere che siano ristabiliti i confini di un terreno agricolo e le spese del geometra dovranno essere sostenute da entrambi.
Se i due proprietari non trovano un accordo in quanto non sono ben chiari i confini, allora possono ricorrere al Giudice per vie legali attraverso un procedimento in Tribunale dove i proprietari terrieri potranno fornire, a proprio vantaggio, ogni tipo di prova utile alla individuazione del confine. Se non ci sono altri elementi, il giudice si attiene al confine delineato dalle mappe catastali.

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