Come diffondere la luce naturale negli spazi bui
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Lucernario per far entrare la luce naturale in un bagno sottotetto (https://pixabay.com/) |
Perché è importante la luce naturale
Un’errata progettazione delle finestre obbliga all’uso di fonti di illuminazione artificiali anche di giorno, con conseguenti sprechi energetici ed economici. Dovete sapere che circa 1/3 dell’energia elettrica totale che consumiamo tra le mura domestiche è da imputare all’illuminazione artificiale. Un buon rimedio è quello di scegliere LED e lampadine a basso consumo, ma prima di tutto bisogna risolvere il problema della luminosità degli ambienti, studiando un modo per integrare luce naturale e artificiale.
In fase di progettazione è importante ottimizzare l’illuminazione naturale, attraverso una corretta disposizione delle aperture e l’uso di sistemi di captazione e diffusione della luce naturale, come per esempio i tunnel solari, che sono dei tubi solitamente usati nei sottotetti non abitabili, che catturano la luce e la incanalano nei punti bui che difficilmente riusciremo a illuminare in altro modo.
Illuminazione naturale attraverso le coperture
Il problema di illuminare direttamente attraverso le coperture uno o più locali si presenta abbastanza raramente negli edifici civili e viene risolto, a seconda del tipo di copertura, utilizzando finestre per tetti, tegole trasparenti, vetrocemento, ecc.
Nei fabbricati industriali e commerciali a un solo piano, invece, è spesso preferibile illuminare naturalmente gli ambienti attraverso le coperture piuttosto che attraverso finestrature disposte lungo le pareti. Queste ultime, infatti, possono fornire livelli di illuminazione insufficienti nelle zone più interne dei fabbricati, soprattutto in ambienti di grandi dimensioni occupati da macchinari o strutture che creano zone d’ombra, e nel contempo produrre fenomeni di abbagliamento nelle aree raggiunte direttamente dai raggi solari, rendendo necessari sistemi di schermatura. Adattando opportunamente le coperture, sono possibili diverse soluzioni, la cui celta dipende da diversi fattori, quali l’orientamento del fabbricato, la sua destinazione d’uso, ecc.
Finestre per tetti piani o a falda
Durante una ristrutturazione o una nuova costruzione una soluzione molto interessante è quella di utilizzare le finestre tetti piani o a falda. La finestra da tetto infatti garantisce un fattore medio di luce diurna significativamente più alto sia della finestra verticale che dell’abbaino.
L’uso abitativo dei locali sottotetto è condizionato dal rispetto dei limiti di altezza e di illuminazione imposti dalla normativa igienico-sanitaria. Per illuminare i sottotetti si ricorreva in passato agli abbaini. Agli abbaini vengono oggi normalmente preferiti particolari tipi di finestre, dette finestre per tetti a falda, direttamente inseriti nel manto di copertura e realizzate con criteri tali da garantire la tenuta all’acqua anche se soggette al dilavamento e alla pioggia battente. Queste finestre sono prodotte in serie con dimensioni standardizzate e fornite complete di tutti gli accessori. Possono anche essere integrate con schermature esterne o interne.
Le finestre per tetti piani invece comportano maggiori problemi di schermatura e di ventilazione, e possono essere realizzati secondo due soluzioni:
- Copertura a piastra con cupolette o lucernari: di costruzione semplice, non comporta aumenti del volume interno e consente di disporre gli elementi illuminanti ovunque sia necessario. Gli elementi illuminanti possono essere costituiti da lucernari di varie forme e dimensioni o da cupolotti in metacrilato.
- Copertura a padiglioni piani: è una soluzione meno pratica ed economica della precedente.
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Velux su un tetto a falde (https://commons.wikimedia.org/) |
Tubi di luce: come funzionano, vantaggi e svantaggi
- la calotta trasparente
- il tubo
- il diffusore
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Uso del vetrocemento come stratagemma per diffondere la luce naturale (https://pixabay.com) |