E’ importante eliminare il ponte termico del balcone per ridurre le
dispersioni energetiche tra interno ed esterno dell’edificio.
![]() |
Come eliminare il ponte termico dal balcone (foto di Michael Gaida – Fonte: pixabay.com) |
Cos’è un ponte termico
Un ponte termico è un “punto freddo” dove avviene un flusso
di calore tra interno ed esterno e quindi una dispersione di calore
generata da una discontinuità di materiali in un punto localizzato. In
genere i ponti termici si verificano quando per esempio non è
presente l’isolamento termico e quindi tra struttura in
calcestruzzo e tamponamenti in laterizio oppure struttura in acciaio e
altri materiali. I ponti termici di solito sono nel nodo solaio
intermedio e parete verticale, nei cassonetti di finestre e porte
finestre, nel solaio di copertura oppure in quello a contatto col terreno
e con le fondazioni.
Il ponte termico è molto pericoloso è quindi è fondamentale
evitarlo applicando l’isolamento a cappotto ed eseguendo i lavori a
regola d’arte. In questo articolo vedremo
come eliminare il ponte termico del balcone.
Effetti negativi del ponte termico
Abbiamo visto quindi che un edificio per essere progettato bene a regola
d’arte non deve presentare ponti termici perchè porta tutta una
serie di conseguenze negative. I ponti termici sono tipici delle
abitazioni un pò datate anni ’60 ’70 perchè all’epoca si costruiva così e
non si badava al ponte termico. In Italia nel 2005 si è recepita la
normativa europea per l’abbattimento delle dispersioni termiche negli edifici con l’entrata in vigore del decreto legislativo 192/2005
(relativo al rendimento energetico nell’edilizia) che impone determinati
standard per le nuove abitazioni che non devono superare determinati
livelli.
Vediamo allora tre effetti negativi del ponte termico.
- Come già anticipato ponte termico è sinonimo di
dispersione termica dall’interno della stanza all’esterno, il che
significa sprechi inquinamento e maggiori costi. Un altro problema più o
meno serio è che il ponte termico genera la
formazione di condensa e si verifica quando l’umidità presente negli ambienti, incontrando una superficie con temperatura più
bassa, cambiando di stato, si trasforma in acqua. - La formazione di condensa nelle murature o nei solai genera la
comparsa di muffa nelle zone più fredde vicino al ponte termico. Umidità e basse
temperature sono le condizioni ideali per la formazione di muffe che
rovinano intonaci e talvolta anche le strutture portanti. - Infine, il terzo effetto negativo del ponte termico è la
dilatazione termica di materiali
diversi che, a contatto tra loro, creano dei micro movimenti che possono
causare distacchi e formazione di crepe, con il conseguente
degrado di tutta la facciata.
LEGGI ANCHE:
Come togliere la muffa dai muri prima di pitturare casa
Come eliminare il problema del ponte termico
Il modo migliore e che impone anche la normativa per eliminare i ponti
termici e quindi anche il ponte termico del balcone, è quello di
applicare uno strato isolante, chiamato anche
isolamento a cappotto, di adeguato spessore in base alla zona climatica e tutta una serie di
accorgimenti costruttivi sui criteri della costruzione a regola d’arte.
Applicando lo strato isolante esternamente su tutto l’involucro edilizio, compresa la copertura e il solaio a contatto col terreno, è possibile
eliminare i ponti termici e quindi le dispersioni di calore.
Nel caso di edifici esistenti è possibile fare degli interventi parziali
che limitano le dispersioni ma che spesso non eliminano il ponte termico.
Questi interventi servono solo per migliorare sensibilmente la situazione.
Con l’applicazione dello strato isolante, si otterrà una riduzione
delle perdite di calore nel punto specifico, in cui si noterà anche una
diminuzione della condensa superficiale che spesso si viene a
formare.
Come eliminare il ponte termico dal balcone
Un punto critico classico, soprattutto delle vecchie abitazioni, è il
balcone. Spesso si usava mettere un davanzale in marmo o in pietra
come unico elemento di separazione tra interno ed esterno che veniva
posizionato a cavallo della muratura perimetrale dell’abitazione sul quale
veniva installato direttamente il serramento.
Il davanzale diventava così l’unico elemento di separazione tra
interno ed esterno e anche il serramento non era di certo un serramento a
taglio termico. Veniva utilizzato il marmo o la pietra per ragioni
estetiche e pratiche ma dal punto di vista delle dispersioni energetiche è
pessimo. Questa situazione genera un bel ponte termico con una
fortissima dispersione termica. In questo caso è inutile cambiare solo il
serramento mettendo un serramento di ultima generazione a taglio termico
se prima non eliminiamo il ponte termico del balcone.
Ovviamente come già detto la soluzione ottimale è quella di isolare
l’intero edificio con l’isolamento a cappotto anche in corrispondenza di
pilastri, finestre, balconi dai quali, se non correttamente protetti, può
avvenire dissipazione di calore. Gli isolanti scelti per il cappotto
possono essere costituiti da
pannelli in sughero, in lana di vetro o di roccia, argilla espansa, etc.; molte aziende
forniscono pannelli, di diverso materiale, le cui caratteristiche comuni
sono ottima resistenza alla compressione, bassa permeabilità all’acqua, e
soprattutto bassa conduttività termica e buona resistenza alla diffusione
del vapore.
Un’altra soluzione meno efficace ma comunque utile in caso non si possa
fare un cappotto è quello di utilizzare un termo intonaco da esterno. Se
invece siamo nel caso di edifici esistenti per
eliminare il ponte termico del balcone possiamo sostituire
l’infisso e poi sotto il davanzale e nelle pareti della nicchia del
termosifone che al 90% dei casi c’è, è mettere uno strato o due di
polistirolo o altro materiale isolante in modo da limitare e
impedire il flusso di calore.
LEGGI ANCHE: