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Come fare un piano di manutenzione

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Il piano di manutenzione delle opere pubbliche, è un elaborato obbligatorio del progetto esecutivo che viene redatto dal progettista dell’opera. Vediamo in questo articolo cos’è, da cosa è composto e come fare un piano di manutenzione.

come fare un piano manutenzione
Il piano di manutenzione (foto di qimono – Fonte: https://pixabay.com)

Cos’è un piano di manutenzione?

Il piano di manutenzione è un documento obbligatorio del progetto esecutivo redatto dal progettista e deve tenere conto dell’opera effettivamente realizzata allo scopo di garantire nel tempo il mantenimento delle caratteristiche di qualità e di efficienza. La normativa richiede che vengano individuati i requisiti e le prestazioni del manufatto in corso di progettazione affinché tali caratteristiche possano essere stimate e garantite.

Nella redazione del piano di manutenzione vanno individuati puntualmente i requisiti prestazionali e i controlli previsti dai Criteri Ambientali Minimi (CAM – dm 11 gennaio 2017) secondo quanto disposto dal nuovo Codice degli appalti (dlgs 50/2016). Anche le Norme Tecniche per le Costruzioni (dm 14 gennaio 2008) hanno introdotto l’obbligo di allegare al progetto strutturale esecutivo il “piano di manutenzione della parte strutturale dell’opera”.

Da cosa è composto il piano di manutenzione

Il piano di manutenzione è formato da 3 documenti:

  1. Manuale d’uso: questo documento contiene tutte le informazioni relative all’uso corretto del bene con lo scopo di evitare danni derivanti da un’utilizzazione impropria. Inoltre il manuale d’uso serve a far conoscere all’utente le operazioni che servono per la conservazione del bene. 
  1. Manuale di manutenzione: questo secondo documento invece da le indicazioni necessarie per una corretta manutenzione e fornisce i canali dei centri d’assistenza o di servizio,  deve fornire “in relazione alle diverse unità tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o dei componenti interessati. Il manuale di manutenzione è rivolto principalmente ad operatori specializzati ed è di carattere più tecnico rispetto ala manuale d’uso. Nel manuale di manutenzione viene precisato il “livello minimo delle prestazioni”. In questo manuale il progettista deve individuare le anomalie riscontrabili e distinguere le manutenzioni eseguibili dall’utente da quelle eseguibili da personale specializzato.
  1. Programma di manutenzione: infine c’è il programma di manutenzione che è articolato in 3 distinti sottoprogrammi: il sottoprogramma delle prestazioni, il sottoprogramma dei controlli e il sottoprogramma degli interventi. Qui il progettista deve individuare per ogni parte dell’opera e per ogni suo componente (elemento mantenibile) i requisiti e relative prestazioni. Inoltre il progettista è chiamato a definire un programma di controlli, verifiche ed interventi indicando le scadenze temporali.

Come fare un piano di manutenzione

Per fare un piano di manutenzione bisogna utilizzare dei software su pc, come ManTus-P un programma dell’ACCA, che permette di fare i piani di manutenzione conformi ai nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM), contenuti nel Dm 11 gennaio 2017 e resi obbligatori dal nuovo Codice degli Appalti (dlgs 18 aprile 2016, n.50).

Man Tus-P come altri software analoghi, contengono un database con tutte le informazioni sulle modalità d’uso dell’immobile e delle sue parti, sui livelli minimi delle prestazioni e le anomalie riscontrabili negli elementi tecnici, sugli interventi di controllo e di manutenzione necessari alla conservazione del bene e sulle frequenze e modalità di esecuzione degli interventi.

Il database consente di individuare e catalogare rapidamente l’edificio, fornendone le prestazioni ed i livelli minimi. L’obiettivo è quello di individuare le anomalie dell’edificio organizzando gli interventi di controllo e manutenzione. Il software consente di allegare al programma di manutenzione i grafici delle frequenze dei controlli e delle manutenzioni ottimizzando la lettura della cadenza degli interventi.

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