L’insufflaggio è una tecnica di isolamento termico che sta diventando sempre più popolare soprattutto per migliorare l’efficienza energetica degli edifici costruiti negli anni 50, per le particolarità di topo costruttivo che le caratterizza. Questa soluzione è però anche particolarmente indicata per chi vuole intervenire su abitazioni già esistenti senza effettuare grandi lavori di ristrutturazione. In questo articolo, esploreremo nel dettaglio cos’è l’insufflaggio, come funziona e quali sono i vantaggi di questa tecnica rispetto ad altre soluzioni di isolamento.
Cos'è e come funziona l'insufflaggio
L’insufflaggio è uno dei sistemi possibili per l’isolamento termico di un edificio. Posto che la realizzazione del cappotto esterno resta sempre la soluzione migliore (in quanto è l’unico sistema in grado di eliminare i ponti termici), quando non è realizzabile sono possibili soluzioni alternative, come l’insufflaggio delle pareti.
Questa tecnica viene eseguita praticando dei fori nelle pareti, attraverso i quali il materiale isolante viene insufflato (cioè iniettato) all’interno dei vuoti nelle mura perimetrali esterne dotati di intercapedine. E’ dunque particolarmente indicata per gli edifici costruiti a partire dagli anni 50 fino agli anni 90, proprio perché solitamente caratterizzati da murature perimetrali realizzate con una doppia fila di mattoni separati da una intercapedine d’aria che spesso non presenta alcun tipo di isolamento. Con il riempimento di questi “vuoti” con materiali isolanti, si garantisce massima protezione termica alla casa, attivando uno strato traspirante e allo stesso tempo ottimizzando i rendimenti energetici dell’intera struttura.
Tecnica e realizzazione
La tecnica dell’insufflaggio è semplice e poco invasiva. Prima di procedere è necessario effettuare una sigillatura di eventuali fori tra i cassonetti e l’intercapedine. Successivamente si praticano dei fori di circa 3cm di diametro a una distanza di circa un metro l’uno dall’altro, attraverso i quali sarà insufflato il materiale isolante all’interno del muro. Una volta completato il riempimento, i fori vengono chiusi con malta o stucco. L’insufflaggio può essere realizzato sia dall’interno che dall’esterno dell’edificio a seconda della necessità e dalla comodità: visto che sarà necessario procedere alla ritinteggiatura delle pareti dopo la chiusura dei fori, un fattore da tenere in considerazione può essere se l’edificio dovrà essere ritinteggiato esternamente o solo internamente.
Quali materiali si usano per l'insufflaggio
I materiali isolanti più utilizzati per questo intervento si distinguono in due categorie:
Isolanti sfusi o secchi:
- lana di vetro o lana di roccia in fiocchi;
- perlite;
- sughero granulare;
- fibra di cellulosa;
Isolanti espansi:
- schiuma di poliuretano/polistirene estruso (XPS) o polistirene espanso (EPS).
La lana di vetro è spesso considerata la soluzione migliore poiché combina alta qualità, costi contenuti e rapidità di posa. Inoltre, è ecosostenibile, ignifuga e resistente all’umidità. In definitiva la scelta però spetta al tecnico specializzato che valuterà la soluzione migliore a seconda della struttura dell’edificio e del caso in questione.
Vantaggi e svantaggi
Abbiamo visto come l’insufflaggio sia una tecnica efficace per l’isolamento termico, in grado di ridurre la dispersione di calore e migliorare l’efficienza energetica senza la necessità di ponteggi o lavori invasivi sulle facciate esterne soprattutto se eseguito dalle pareti interne. Vediamo di seguito quali altri vantaggi comporta rispetto ad altre tecniche:
- Permette di guadagnare fino a 2 classi energetiche;
- Guadagno termico da 1 fino a 4 gradi a seconda dello spessore di vuoto presente e del materiale scelto;
- Intervento rapido e poco invasivo: a differenza di altri interventi di isolamento, l’insufflaggio viene effettuato senza demolizioni e senza opere di muratura e può essere eseguito in un paio di giorni.
- Costi contenuti: il costo di questo intervento è generalmente inferiore rispetto ad altre soluzioni come il cappotto termico.
- Isolamento acustico;
- Può essere realizzato anche su singoli appartamenti di una palazzina,
- A differenza del cappotto interno non toglie spazio all’abitazione;
- A seconda della qualità e del materiale isolante utilizzato può durare anche oltre 50 anni.
Questa tecnica tuttavia può presentare anche uno svantaggio: il rischio di accentuare o creare ponti termici, che possono causare importanti dispersioni di calore. L’isolamento delle intercapedini, infatti può creare una discontinuità all’interno delle pareti con zone fortemente isolate e aree non protette ed è proprio in prossimità di queste aree che si potrebbero creare ponti termici.
Affidarsi a un esperto diventa fondamentale proprio per prevenire problematiche di questo tipo.
Costo al mq
Il costo al mq di un intervento può variare rispetto a una serie di fattori:
- metri quadri da isolare;
- ampiezza dello spessore delle intercapedini;
- materiale isolante utilizzato (dai 12 €/mq per la fibra di cellulosa, ai 17 €/mq per gli isolanti espansi, fino ai 25-30 €/mq per la lana minerale.
Sulla base di queste variabili il costo può variare dalle 1.400 alle 2.200 euro per un intervento completo.
Conclusione
L’insufflaggio rappresenta una soluzione pratica ed efficace per chi desidera migliorare l’isolamento termico della propria abitazione senza affrontare interventi invasivi. Con costi ridotti, benefici energetici significativi e una lunga durata nel tempo, questa tecnica si conferma come una delle opzioni più vantaggiose per chi vuole ottimizzare le prestazioni termiche del proprio edificio.