Transformare un giardino in uno spazio da vivere appieno richiede una ristrutturazione oculata e la creazione di soluzioni ingegnose che non solo migliorino la sua funzionalità, ma preservino anche la bellezza estetica che lo caratterizza. Una delle opzioni più intriganti consiste nell’arte di pavimentare il giardino, sia interamente sia singole aree. Approfondiremo questa affascinante trasformazione in dettaglio in questo articolo.
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Foto di uki_71 – Fonte: pixabay.com |
Cosa considerare prima di pavimentare un giardino
La pavimentazione serve per dare ordine e geometria al giardino, definire spazi e zone ma anche per una questione funzionale, ovvero raggiungere determinate zone senza calpestare l’erba e senza sporcarsi le scarpe.
Realizzando una pavimentazione si va quindi a creare una superficie di calpestio per rendere più agevole l’accesso alle varie zone del giardino.
La scelta del disegno della pavimentazione, della geometria (squadrata o curvilinea), del materiale utilizzato, etc. va in funzione di molti fattori: in primis il budget economico, il secondo il gusto estetico personale e terzo lo stile della casa.
Quindi pavimentare un giardino ha anche la funzione di organizzare e dividere gli spazi in modo intelligente e pratico. Nei giardini più grandi la pavimentazione viene anche in aiuto per i lavori di manutenzione e per i giardinieri che possono spostare agevolmente i loro utensili e attrezzi nelle aree da
intervenire.
in legno di acacia
Come si progetta la pavimentazione del giardino
Prima di pavimentare un giardino è necessario fare un’attenta analisi valutando una serie di aspetti e fare un minimo di progettazione.
Le decisioni vanno dal tipo di materiale scelto, da come vogliamo fare la pavimentazione, la larghezza dei percorsi, che sono poi in funzione della grandezza del giardino e infine capire quali sono i punti strategici da raggiungere. Una volta fatto un disegno su un foglio di carta e preso qualche misura con il metro, si procede alla fase realizzativa vera e propria.
Progettare un giardino non è un’operazione difficile e si può fare tranquillamente con il fai da te, anche se il nostro consiglio è quello di rivolgersi a ditte specializzate e giardinieri.
Con la pavimentazione rientrano poi i lavori per la realizzazione delle pendenze per far defluire l’acqua piovana ed evitare che si formino pozzanghere, la realizzazione di aiuole, pozzi e fontane, etc. A volte per progettare un giardino potrebbe essere utile anche la consulenza di un architetto paesaggista.
Un aspetto importante nelle scelte progettuali è vedere dove è collocato l’area verde: se il giardino si trova di fronte alla casa allora è necessario fare un vialetto di ingresso che collega il cancello in strada con l’ingresso dell’abitazione e un lastricato per portare l’automobile in garage. Se invece il giardino sta tutto nel retro della casa allora li è possibile adottare qualsiasi soluzione.
Modalità di posa della pavimentazione esterna
Un aspetto importante da valutare a monte è la scelta della tecnica migliore per la posa della pavimentazione, in base alle caratteristiche del terreno e della
tipologia di pavimentazione.
La posa più classica e tradizionale prevede la realizzazione di un massetto in cemento e la posa delle piastrelle in gres porcellanato piuttosto che in cotto o cemento con apposito collante.
Di solito questa è una soluzione che si adotta per piccoli vialetti di ingresso,
marciapiedi lungo il perimetro dell’edificio e per i garage: si tratta di una
soluzione semplice da realizzare, economica e duratura nel tempo.
Il problema è d’inverno quando è umido e bagnato si rischia di scivolare.
Come pavimentare un giardino senza cemento
Poi c’è la cosiddetta “posa a secco” che prevede la posa di masselli di calcestruzzo,
betonelle o cubetti/lastre di porfido posati direttamente su un letto di sabbia o
ghiaia. Ideale per ambienti rustici ma durano meno nel tempo e hanno bisogno
di manutenzione. Hanno il vantaggio però che si possono rimuovere facilmente
(in caso di rotture) e riposizionare e si possono realizzare così delle pavimentazioni drenanti.
Poi c’è la posa del cosiddetto “passo giapponese” che prevede la posa degli elementi (pietra, cemento o legno) direttamente sul terreno. In questo caso, una volta calcolato bene il numero di passi e il numero di piastrelle si scavano delle piccole buche profonde 5-6 cm e si alloggiano le tessere su un letto di ghiaia. Il livello di calpestio deve essere leggermente inferiore a quello del terreno per non intralciare il tosaerba quando è ora di tagliarla.
Questa soluzione, ripresa dai giardini zen, va molto di moda ultimamente e oltre ad essere carina è interessante perché permette di consumare meno materiale ma anche meno suolo verde; in questo modo si riesce ad avere una superficie permeabile maggiore.