Cosa fare nel caso di ritrovamenti archeologici?
L’Italia è un paese ricco di storia e cultura millenaria con il maggior numero di beni protetti dall’Unesco; l’80% del patrimonio storico artistico del mondo è in Italia. Nel nostro territorio dalla preistoria, ai romani e fino ai giorni nostri sono passati civiltà che hanno lasciato segni e reperti archeologici che ancora oggi si trovano e moltissimi altri sono ancora da scoprire. Molti reperti archeologici infatti si trovano ancora sotto il suolo delle nostre città e basta scavare un attimo per ritrovare reperti archeologici di valore storico. I reperti archeologici che poi verranno collocati nei musei sono importantissimi per gli archeologi e per gli storici per capire chi eravamo e chi siamo e per studiare la storia della nostra civiltà umana. Per esempio Roma è ricchissima di reperti archeologici e non è raro che durante le fasi di scavo di un cantiere o per fare dei lavori per sistemare una strada o altro vengano ritrovati dei reperti archeologici. Allora che fare nel caso di ritrovamento di reperti archeologici?
Ritrovamento archeologico (foto di JamesDeMers – Fonte: https://pixabay.com) |
Cosa fare nel caso di un ritrovamento archeologico?
Questo è quello che si dovrebbe fare regolarmente. Il problema più grande è quando durante le operazioni di scavo viene ritrovato un reperto archeologico, magari anche di valore, e non viene fatta nessuna denuncia e poi viene tenuto per se oppure rivenduto al mercato nero. Questo senso di inciviltà oltre a rovinare il reperto non mette a disposizione di tutti il ritrovamento e le scoperte che ne potrebbero derivare. I reperti archeologici infatti una volta analizzati e codificati vanno a finire in un museo e diventa accessibile a tutti. Per ovviare e contrastare questo problema (per esempio in città come Roma e Pompei per anni e probabilmente ancora adesso le flotte di milioni di turisti ogni giorno si portavano a casa un pezzetto di reperti che sono all’aria aperta e purtroppo questo problema è stato solo in parte arginato perchè si fa fatica a contrastarlo), lo Stato premia chi trova un reperto archeologico e lo denuncia alle Autorità competenti e quindi prevede una ricompensa in denaro.
Cosa succede se si ritrova un reperto archeologico in cantiere?
Cosa si rischia se non viene denunciato il ritrovamento di un reperto archeologico?
Secondo l’art. 176 invece chiunque si impossessa di beni culturali appartenenti allo Stato è punito con la reclusione fino a tre anni (oppure sei anni se il fatto è commesso da chi abbia ottenuto la concessione di ricerca prevista dall´art. 89) e con una multa che va da 31 a 516,50 euro. la pena può essere ridotta dal Giudice se il colpevole collabora anche per reperti archeologici che sono stati spostati all’estero. Purtroppo c’è un mercato nero e illegale di reperti archeologici e opere d’arte e la Guardia di Finanza, Carabinieri con le forze di Polizia italiane e di tutto il mondo lavorano per contrastare questo fenomeno.
stanno facendo scavi edilizi in una area dove in passato già sono stati trovate mura antiche …perché si permette cio'?
buongiorno mi chiedo se è normale fare scavi edilizi dove già in passato sono emersi resti antichi ..proprio sopra quei resti ..
Buongiorno, in realtà non è che si scava o si appronta un cantiere edile su una zona dove sono già stati rinvenuti reperti archeologici, ma visto l'enorme quantità che si trova sotto il nostro territorio non è difficile trovare dei reperti anche in zone impensabili e in quel caso bisogna procedere come sopra descritto.
In quale zona? Evidentemente la Soprintendenza ha ritenuto che quei reperti non erano di grande valore, e chi sta facendo i lavori hanno ottenuto i vari permessi e autorizzazioni per poter procedere. Gli scavi recuperati poi non vengono distrutti ma recuperati e valorizzati.
Buongiorno, può capitare che durante gli scavi vengano trovato dei resti archeologici e che si decida comunque di ricoprirli? Questo avviene perché non ritenuti di valore? Mi sembra però prassi comune. Esiste qualche riferimento normativo in merito?
Buongiorno, secondo l'art. 90 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio chi scopre fortuitamente reperti, contesti o strutture di carattere archeologico è tenuto entro 24 ore a fare denuncia al Soprintendente, al Sindaco o all'autorità di pubblica sicurezza. Quindi non è ammesso che si possano ricoprire e mi sembra strano che sia una prassi comune