L‘impianto fotovoltaico architettonicamente integrato (BIPV) è un impianto
fotovoltaico che si integra perfettamente con l’involucro edilizio e
l’architettura stessa dell’edifico diventando parte integrante e non solamente
un pannello da posizionare in copertura.
Scopriamo di più su cosa si intende e quali sono i vantaggi.
Impianto fotovoltaico integrato (foto di Free-Photos – Fonte: pixabay.com) |
Come siamo arrivati a realizzare un impianto fotovoltaico architettonicamente integrato
I cambiamenti climatici e le normative impongono sempre di più a
costruire edifici sempre più efficienti dal punto di vista energetico,
limitando i consumi e gli sprechi con l’isolamento termico
e utilizzando sempre di più fonti di energia pulita e rinnovabile per
produrre meno CO2 in atmosfera e utilizzare sempre meno energia proveniente da
fonti fossili.
Il fotovoltaico è il principale impianto alternativo che
permette appunto di catturare l’energia proveniente dai raggi solari e di
trasformarla in energia elettrica. Sappiamo benissimo infatti che oggi
giorno senza energia elettrica non possiamo stare ed è quindi fondamentale
ottenerla sprecando meno risorse possibili.
L’architetto ha quindi un ruolo fondamentale e molto importante per informare
i propri clienti e interlocutori sulle reali potenzialità estetiche,
architettoniche e funzionali dell’impianto fotovoltaico architettonicamente
integrato per far fronte alle esigenze della bioedilizia e della sostenibilità
ambientale.
Cosa significa BiPV impianto fotovoltaico integrato?
Quando si parla di impianto fotovoltaico integrato (BIPV acronimo
inglese che significa Building Integrated Photo Voltaic oppure in
italiano l’acronimo FAI che significa
Fotovoltaico Architettonicamente Integrato) si intende un
normalissimo impianto fotovoltaico che però invece di utilizzare i
tradizionali pannelli fotovoltaici si integra con l’edificio. Negli
ultimi anni il fotovoltaico (assieme ad altri impianti che utilizzano
fonti di energia rinnovabili) e la bioedilizia si sono evolute sempre di più per migliorare
materiali e tecnologie per rendere gli impianti sempre più efficienti. Di
solito i pannelli fotovoltaici vengono posizionati in copertura
(tetto piano
o a falde) ma questo a volte non sempre è possibile per vari motivi oltre che
“imbruttire” dal punto di vista estetico l’edificio. Ecco che alcuni
architetti famosi hanno pensato dei modi per far diventare l’involucro edilizio o parti dell’edificio captatori di energia solare integrando di fatto
l’edificio.
Ad esempio le celle fotovoltaiche vengono utilizzate per realizzare le
tegole fotovoltaiche, oppure i vetri fotovoltaici utilizzati ad esempio nel
Palazzo Lombardia a Milano
dove il vetro stesso diventa superficie captante o ancora installati nei
brise soleil orientabili. In questo modo elementi caratteristici e
architettonici dell’edificio diventano accumulatori e convertitori di energia
svolgendo una duplice funzione. Molti architetti hanno sfruttato e sfruttano
questa soluzione per realizzare opere architettoniche molto interessanti.
Questo significa che l’impianto fotovoltaico integrato deve essere pensato e
studiato a monte in fase di progettazione e realizzazione dell’opera e non
successivamente come elemento aggiunto. Un caso a parte potrebbe essere per le
tegole fotovoltaiche ad esempio che potrebbero sostituire le vecchie tegole e
coppi in caso di ristrutturazione e rifacimento della copertura.
Vantaggi impianto fotovoltaico integrato
Come abbiamo in parte già avuto modo di vedere i vantaggi di installare un
impianto fotovoltaico integrato sono sostanzialmente due: l’estetica
dell’edificio e la necessità di avere un impianto che sfrutta
energia rinnovabile quando non è possibile fare altrimenti. Inoltre a
volte installare un impianto fotovoltaico integrato potrebbe essere
economicamente vantaggioso rispetto a un impianto di tipo tradizionale.
L’impianto fotovoltaico integrato è molto indicato per edifici pubblici
o di grandi dimensioni ma si può applicare benissimo anche su edifici privati
residenziali, o su edifici sottoposti a vincoli paesaggistici e monumentali.
Questa soluzione infatti permette di rispettare tali vincoli pur beneficiando
dell’energia pulita e rinnovabile proveniente dal sole.
Infine in moltissimi casi avere un impianto fotovoltaico che diventa un vero
elemento architettonico aumenta la superficie utile captante (come nel
caso delle finestre fotovoltaiche).
Esempio di impianto fotovoltaico architettonicamente integrato
(foto di Dricus – Fonte: flickr.com) |
Tipi di integrazione
Un impianto fotovoltaico architettonicamente integrato (BiPV) permette di
avere un’integrazione costruttiva ed architettonica di elementi
fotovoltaici di tipo funzionale del “sistema edificio” e
un’integrazione di tipo estetico di cui abbiamo già accennato.
Per quanto riguarda la funzionalità questo genere di impianto ha più funzioni,
come ad esempio:
- protezione dagli agenti atmosferici;
- requisiti strutturali;
- requisiti termici e acustici;
- Ombreggiamento;
- certificazioni specifiche (ad esempio
certificazione LEED).
Nel campo estetico è l’elemento fotovoltaico che diventa determinante nella
configurazione dell’involucro edilizio, nella morfologia e nell’aspetto finale
dell’edificio stesso caratterizzandolo. Il fotovoltaico diventa per
l’architetto un vero e proprio materiale da costruzione come qualsiasi altro
dandogli capacità e potenzialità compositive impensabili fino a poco tempo fa.
Al momento molti architetti si sono già cimentati con questo approccio per
realizzare grandi edifici pubblici ma è possibile adottare questa tecnologia
anche per i piccoli edifici privati. L’architettura del futuro sarà sempre di
più fatta con materiali innovativi ed ecologicamente sostenibili.
Alcuni esempi di BiPV
Ecco di seguito un video che fa vedere alcuni esempi di come il BiPV il
fotovoltaico architettonicamente integrato può essere applicato per dare una
veste architettonica nuova agli edifici. I moduli fotovoltaici diventano parte
integrante del sistema apportando migliorie anche dal punto di vista estetico.