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Cosa sono gli edifici NZEB

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In un mondo in continuo cambiamento con i disastri provocati dai cambiamenti climatici in atto l’edilizia e l’architettura non può e non deve stare a guardare con le mani in mano. Per edificio NZEB si intende un edificio in grado di emettere zero emissioni di CO2 in atmosfera.

Vediamo nel dettaglio come si concretizza questo concetto.

nzeb edifici
Villaggio sostenibile BedZED a Londra (foto di Tom Chance – Fonte:
flickr.com)

Cosa sono gli edifici NZEB

Si definiscono edifici NZEB (Nearly Zero Energy Building, “edifici a emissioni quasi zero) le costruzioni di nuova generazione che sono in grado di generare emissioni di anidride carbonica in atmosfera che si avvicinano a zero.

L’anidride carbonica generata dalle attività umane infatti è il principale responsabile dell’innalzamento della temperatura del globo terrestre e la conseguenza principale sono i cambiamenti climatici. Squilibri del tempo che generano siccità, inondazioni, fenomeni sempre più frequenti e sempre più intensi che mettono in crisi le economie dei paesi oltre a modificare le abitudini delle persone.

Gli edifici NZEB realizzati con le più moderne tecnologie costruttive e
materiali all’avanguardia non solo sono energeticamente autonomi (non consumano risorse del pianeta) ma addirittura diventano essi stessi produttori di energia.

In questo video possiamo capire meglio cosa si intende per edificio NZEB.


Youtube

 

Cosa dice la normativa

Mentre in altri paesi europei gli edifici NZEB sono già una realtà da
qualche anno in Italia si è iniziato a parlare di edifici NZEB dal 2018,
quindi abbastanza recentemente. In quell’anno infatti anche nel nostro paese è scattato l’obbligo per le nuove costruzioni di realizzare edifici a basso impatto ambientale, almeno per quanto riguarda gli edifici pubblici. Nel 2020 è stato introdotto il D.lgs. 48/2020 corretto poco dopo con la Direttiva Europea 2010/31/UE (detta anche EPBD III) dove è stato esteso l’obbligo a qualsiasi tipo di edificio di nuova costruzione, quindi anche edifici residenziali. L’obbligo effettivo è scattato dal 1 Gennaio 2021.

Anche in Italia quindi si inizia a parlare di edifici a emissioni quasi zero in maniera concreta e reale, con l’obbligo di rispettare determinati requisiti specifici prestazionali per rientrare in questa categoria, fissati dalla normativa.

Per quanto riguarda l’A.P.E. (Attestato di Prestazione Energetica) che è sempre obbligatorio, sono presenti 10 classi che vanno dalla classe
G fino alla classe A4. Se un edificio raggiunge la qualifica di edificio NZEB nell’attestato di prestazione energetica risulterà in classe A4 con la spunta attiva “EDIFICIO A ENERGIA QUASI ZERO”. La spunta quindi si attiva solamente se vengono raggiunti determinati parametri.

LEGGI ANCHE: Come si calcola la classe energetica di un edificio

Misure italiane per sensibilizzare

Per sensibilizzare sul tema della sostenibilità e degli edifici NZEB, le
figure tecniche e professionali di settore, progettisti, aziende, imprese,
etc. sono state introdotte alcune iniziative di tipo economico come il
Conto termico 2.0 per gli edifici della Pubblica Amministrazione.

Ad oggi questa misura adottata è l’unica misura specifica a livello nazionale e prevede riqualificazione e il miglioramento energetico degli edifici pubblici esistenti in edifici NZEB auto sostenibili e con emissioni quasi zero. Con questa operazione quindi si va a lavorare interamente sull’involucro edilizio con serramenti e cappotto termico e sugli impianti tecnologici attivi o passivi. Con questa misura adottata per questi edifici è possibile quindi demolire e ricostruire con possibilità di ampliamento fino a un massimo del 25% del volume esistente dell’edificio.

Quali sono i vantaggi di un edificio NZEB

Un edificio NZEB, come accennato in precedenza, non solo è in grado richiedere una quantità di energia fossile davvero minima, ma oltre a ridurre l’impatto ambientale e le emissioni inquinanti di CO2 riesce anche a diventare esso stesso un produttore di energia pulita da immettere nel sistema. Il concetto base che sta dietro a questo nuovo modo di concepire gli edifici di nuova costruzione è il risparmio energetico e il minor impatto possibile sull’ambiente.
Purtroppo i danni provocati in questo secolo e nel secolo precedente, sono quasi irreversibili perciò è fondamentale agire in fretta e subito.

Bisogna intervenire sulla riduzione degli allevamenti intensivi, sul rinnovamento del parco automobili e lavorare su una mobilità sostenibile e sull’ efficientamento degli edifici.

Progettisti e tecnici devono realizzare edifici che consumano pochissima energia ed eventualmente il rimanente utilizzare energia da fonti rinnovabili. Questo permette appunto di riqualificare gli edifici e la conseguenza diretta e immediata è spendere meno in bolletta. I principali consumi infatti derivano dai costi imputabili al riscaldamento, al raffrescamento, la produzione di acqua calda sanitaria, l’energia elettrica per i vari dispositivi e per l’illuminazione.

 

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