Il cronoprogramma è uno schema che permette di evidenziare la programmazione
della tipologia e dei tempi delle lavorazioni che devono essere svolte in un
cantiere edile. E’ obbligatorio nei grandi lavori edili ma sarebbe opportuno
farlo sempre. Vediamo meglio cos’è, a cosa serve e chi deve farlo.
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Tecnici all’opera in cantiere (foto di borevina – Fonte: pixabay.com) |
A cosa serve il cronoprogramma in un cantiere
Il cantiere edile, grande o piccolo che sia, è un sistema complesso di
operazioni, uomini (ognuno con le sue qualifiche e mansioni) e mezzi che
lavorano in sinergia al fine di realizzare un intervento edilizio. Quando si
parla di cantiere edile si parla anche di materiali, tempi e soprattutto costi
che devono essere preventivati e valutati prima e durante le fasi di cantiere.
Per fare questo è molto importante capire cosa si vuole realizzare, quali sono
i soggetti e le imprese che intervengono, qual è il budget del committente e
quali sono le tempistiche per avere l’opera finita realizzata. Il
Direttore dei Lavori dovrà quindi programmare e valutare ogni aspetto al fine di inquadrare tutti
questi fattori per ottenere il risultato finale e per fare questo si avvallerà
anche del cronoprogramma dei lavori che evidenzia graficamente quali
sono le lavorazioni, le maestranze, i tempi e i costi delle varie operazioni.
Organizzare un cantiere è un’operazione tutt’altro che semplice e va valutata
di volta in volta in funzione dell’ubicazione del cantiere, dell’area a
disposizione, dal tipo ed entità dell’intervento e delle tecniche costruttive
che si intendono utilizzare. Ovviamente possiamo dire che una corretta
impostazione influisce in misura notevole sulla razionalità ed economicità del
lavoro.
Progettazione e gestione del cantiere
La complessità delle operazioni per costruire, ristrutturare o modificare un
edificio e la necessità di adattarle a situazioni molto variabili, esigono
una vera e propria progettazione del cantiere, che in relazione alle risorse e
ai tempi disponibili, definisca le fasi di lavorazione dell’opera, indichi i
tempi e le attrezzature necessarie, stabilisca l’impianto e la dislocazione di
tali attrezzature, programmi la sequenza delle fasi costruttive, etc.
A tale progettazione deve far seguito un’adeguata
organizzazione della gestione del cantiere, che stabilisca i ruoli, le
competenze e le responsabilità per la sicurezza, per la corretta esecuzione
dei lavori, per la programmazione e l’organizzazione della mano d’opera, per
l’espletamento degli adempimenti previsti dalle normative vigenti, per la
verifica della fornitura dei materiali, etc.
Programmazione dei lavori
Per programmare la costruzione di un manufatto edilizio è necessario scomporne
le fasi di realizzazione in attività e definirne la sequenza temporale.
La programmazione del processo edilizio può essere tradotta in
rappresentazioni grafiche che consentano di visualizzare la sequenza delle
attività e di modificarla, ove possibile, per rendere più razionale ed
economica l’esecuzione dell’opera. Questi grafici appunto vengono realizzati
nella fase esecutiva e costruttiva del cantiere.
Questo metodo di procedere, basato su modelli statistici e matematici, noto
come analisi reticolare del progetto, è tanto più utile quanto più alto è il
grado di prevedibilità della sequenza operativa e dei tempi di esecuzione di
ogni fase lavorativa. Può essere dunque superfluo in un piccolo cantiere dove
le decisioni vengono “prese alla giornata”, è invece indispensabile e
obbligatorio per cantieri grandi inquadrabili in sequenze di operazioni
ripetitive, programmabili su periodi di tempo definiti e poco influenzabili da
fattori esterni, come nel caso di processi produttivi industrializzati. Per
realizzare il cronoprogramma dei lavori vengo utilizzati due tipologie di
grafici: il Diagramma di Gantt e il diagramma di PERT.
Cos’è il cronoprogramma dei lavori
L’art. 40 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 definisce il cronoprogramma dei
lavori nel seguente modo:
“diagramma che rappresenta graficamente la pianificazione delle lavorazioni
gestibili autonomamente, nei suoi principali aspetti dal punto di vista
della sequenza logica, dei tempi e dei costi”.
Il metodo più utilizzato per redigere graficamente il cronoprogramma dei
lavori è appunto il Diagramma a barre (o diagramma di Gantt)
ideato dall’ingegnere americano Henry Gantt tra il 1915 e il 1918. Esso è
costituito da un grafico nel quale compaiono sull’asse delle ascisse i tempi
(espressi in giorni, settimane o mesi) e su quello dele ordinate le fasi di
realizzazione, ripartite per attività. Ogni attività è definita da un
segmento compreso tra la data di inizio e quella prevista per
l’ultimazione dell’attività e di lunghezza proporzionale alla sua durata. In
tal modo risulta ben evidenziata la sequenza delle operazioni ed è molto
semplice il controllo dei “traguardi” che devono essere raggiunti nei tempi
previsti dai contratti di appalto o dalle esigenze di lavoro.
Il diagramma di Gantt oltre a consentire il controllo dell’andamento delle
operazioni, può essere agevolmente aggiornato nell’eventualità di varianti e
di slittamenti dei lavori. Il diagramma di Gantt permette una facile lettura
ed è immediato nella lettura dei dati.
A cosa serve il cronoprogramma?
In parte abbiamo già visto a cosa serve e perchè si deve fare un
cronoprogramma in fase esecutiva. Esso viene fatto appunto per
pianificare lo svolgimento delle operazioni, controllare i tempi e organizzare
la manodopera al fine di rispettare tempi e budget.
Riassumendo il cronoprogramma dei lavori consente di tenere sotto controllo:
- lo stato di avanzamento dei lavori;
- le tempistiche e le scadenze per la realizzazione di ogni lavorazione;
- le varie attività da svolgere in ogni fase lavorativa;
- le risorse necessarie alla realizzazione di ciascuna lavorazione;
- le rispettive aree di svolgimento di ciascuna attività;
- il coordinamento tra uomini, macchine e trasporti.
Chi ha l’obbligo di redigere il cronoprogramma?
La redazione del cronoprogramma è sempre obbligatoria e secondo quanto
stabilito dall’ allegato VI del Decreto interministeriale 22 luglio 2014, deve
essere fatto dal
Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione. Tale documento
sarà poi preso in carico, visionato ed eventualmente modificato dal
Coordinatore per la Sicurezza in fase Esecutiva assieme al Direttore
dei Lavori, le imprese edili coinvolte e gli eventuali lavoratori autonomi
presenti. Il Coordinatore per la Sicurezza e il Direttore dei Lavori
controllano la rispondenza del cronoprogramma e del PSC con l’andamento dei
lavori.
Diagramma di PERT
L’altro metodo grafico per effettuare la programmazione delle lavorazioni di un
cantiere edile è il diagramma di PERT (Program Evaluation and Review Technque). Si tratta di un metodo di programmazione che utilizza un modello
grafico-matematico, detto reticolo, formato da nodi collegati da
segmenti orientati, per analizzare e razionalizzare la sequenza delle attività
di cantiere e all’occorrenza di apportarvi modifiche che tengano conto di
sopravvenute variazioni in corso d’opera.
Realizzare un PERT significa disaggregare le operazioni del cantiere in una
serie di fasi esecutive (eventi), individuare le attività necessarie per
giungere da un evento a quello successivo e connettere secondo la loro
sequenza logica gli eventi e le attività.
Esistono die diverse rappresentazioni del PERT: la prima, nota come
rappresentazione primaria, identifica le attività con i nodi e gli
eventi con i segmenti orientati; l’altra nota come
rappresentazione secondaria, identifica viceversa le attività con i
segmenti orientati e gli eventi con i nodi.
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