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Cos’è l’architettura sostenibile

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Per architettura sostenibile si intende l’evoluzione che nel corso degli
ultimi anni ha avuto il settore delle costruzioni per adattarsi alle esigenze
climatiche ed ambientali. L’architettura sostenibile è un’architettura che
tiene conto del rispetto del clima e dell’ambiente.

stefano boeri-milano-bosco verticale-architettura sostenibile
Bosco verticale a Milano – arch. Stefano Boeri
(foto di Fred
Romero – Fonte: flickr.com)

Cos’è l’architettura sostenibile

Le tematiche che riguardano l’ambiente e il nostro pianeta con gli eventi
climatici sempre più drastici degli ultimi decenni dovuti ai cambiamenti
climatici ha portato all’ordine del giorno la parola “sostenibilità”.

Non solo in architettura ma anche i altri settori, oggi va per la maggiore
tutto quello che è bio, green, ecologico, sostenibile, etc. questo in parte
dovuto a questioni di “mode” ma in parte dovuto ad esigenze pratiche. Se non
si cambia passo rischiamo veramente di arrivare a un punto di non ritorno con
conseguenze molto gravi per tutti.

Già dagli anni ’70 con la crisi petrolifera, si è introdotto e applicato la
parola sostenibile all’architettura (chiamata anche bioarchitettura o
bioedilizia) ma come dicevamo è nell’ultimo decennio che ormai è diventata una
realtà consolidata, sia per le nuove costruzioni che per gli interventi di
restauro e ristrutturazione.

L’architettura sostenibile è l’architettura fatta, pensata e costruita per
ridurre al minimo (o addirittura azzerare) le dispersioni energetiche, che
utilizza
fonti di energia rinnovabile, che utilizza sistemi costruttivi a secco e materiali riciclabili
come l’acciaio. L’ideale di un edifico sostenibile è quello non solo di
consumare meno energia possibile e quindi inquinare il meno possibile ma anche
di diventare esso stesso generatore di energia.

Inoltre ragionando a più ampia scala dall’edificio si può passare al quartiere
e alla città sostenibile, puntando anche sulle aree verdi, i trasporti e la
riqualificazione delle periferie. Le città del futuro lo richiedono e
alcune realtà lo stanno già diventando. In Italia al primo posto c’è
sicuramente Milano che punta a essere una
capitale europea sostenibile. Si pensi che nella scala
dell’inquinamento mondiale al primo posto ci sono le abitazioni, poi le
fabbriche, gli allevamenti e solo una minima parte le automobili. Sicuramente
lavorare sui mezzi di trasporto è importante, come anche ridurre il consumo di
carne ma molto lavoro c’è da fare sulle abitazioni, soprattutto
sull’esistente. Si pensi ad esempio che in Italia il 70% degli edifici risale
tra gli anni ’60 e ’70 con standard energetici bassissimi.

Quali sono i principi dell’architettura sostenibile

L’architettura sostenibile ha come scopo realizzare un’opera
architettonica che risponda innanzitutto alle esigenze della committenza
cercando di impattare il meno possibile sull’ambiente (utilizzando sistemi
costruttivi, materiali e tecnologie innovative) e ricercando una simbiosi tra
l’uomo e la natura.

I principi che stanno alla base dell’architettura sostenibile sono:

  • Ridurre al minimo le dispersioni energetiche,
  • Limitare l’impatto ambientale,
  • Migliorare la salute e la qualità della vita degli abitanti,
  • Migliorare comfort e benessere,
  • Utilizzare fonti di energia alternative (pannelli solari e fotovoltaici, eolico, geotermia, etc.),
  • Utilizzare sistemi attivi e passivi.

Nel realizzare un edificio sostenibile è fondamentale l’orientamento
dell’edificio in base ai punti cardinali, sia per un discorso di illuminazione
ma anche di ventilazione naturale in modo da utilizzare il meno possibile gli
impianti.

Materiali utilizzati

Come dicevamo negli ultimi anni c’è stata una grande attenzione delle aziende
e non solo nello studio e nella ricerca di materiali innovativi e
tecnologici a servizio della sostenibilità. Si pensa non solo alla produzione
del materiale (e quindi le materie prime) ma anche la sua realizzazione ed
eventualmente il suo riciclo o riutilizzo una volta che dovesse perdere la sua
funzione; quindi l’intero ciclo di vita del materiale.

I materiali devono poter recuperare, riutilizzare e smaltire. La logica è di
utilizzare sistemi costruttivi a secco senza utilizzo di malta, colla, etc. in
modo che l’edificio possa essere anche scomposto e si possa adattare a nuove
funzioni in modo semplice. In genere i materiali più utilizzati per le
strutture sono l’acciaio, il
legno lamellare
,
X-lam,
vetro. Per quanto riguarda l’isolamento termico e acustico ci sono
tutti gli
isolanti ecologici
fatti con materiali e fibre naturali.

Un altro cardine dell’architettura sostenibile è anche quello di utilizzare il
più possibile materiali locali (diciamo a “kilometro zero”) in modo da evitare
costosi trasporti e privilegiare il luogo di appartenenza e puntando sul riuso
e il riciclaggio.

Esempi di architettura sostenibile

Abbiamo visto come con l’architettura sostenibile si viene a creare un vero
legame tra uomo-edificio-ambiente; oggi viene etichettata come
architettura sostenibile
o bioarchitettura o ancora bioedilizia, e si differenzia
dall’architettura tradizionale, ma questa distinzione non dovrebbe esistere
poiché questo dovrebbe essere l’unico modo di costruire e pensare edifici e
città.

Vediamo ora alcuni esempi di architettura famose che utilizzano i principi di
sostenibilità:

muse-renzo piano-architettura sostenibile
Museo della Scienza (Trento) arch. Renzo Piano
(foto di EcsiteExecutiveOffice – Fonte: flickr.com)

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