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Cos’è l’architettura vernacolare

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L’architettura vernacolare è definita come l’architettura tipica tradizionale
di un determinato luogo, realizzata secondo le esigenze locale, da costruttori
locali senza particolari studi alle spalle e utilizzando prodotti e materie
prime locali secondo quello che si ha a disposizione. L’architettura
vernacolare è quindi un modo di costruire attento all’ambiente in cui sorge e
alle tradizioni locali.

architettura vernacolare
Chalet di montagna (foto di ilyessuti – Fonte: pixabay.com)

Cosa si intende per architettura vernacolare

L’architettura vernacolare è definita anche come architettura spontanea
Il termine deriva dal latino e potrebbe far pensare a qualcosa di strano, in
realtà è un termine che è tornato di moda recentemente e sta a indicare
un’architettura legata al proprio territorio. Un modo di costruire pensato e
fatto da maestranze locali, utilizzando materie prime locali e
sistemi costruttivi tradizionali. L’architettura vernacolare è
un’architettura che si adatta all’ambiente e segue le esigenze della
popolazione e del territorio dove è collocata.

In pratica l’architettura vernacolare (o tradizionale) rispecchia a pieno
quelli che sono i canoni dello sviluppo sostenibile (termine più
moderno e di tendenza) e sono:

  1. aspetto sociale
  2. aspetto economico
  3. aspetto ambientale.

Il mix di questi tre elementi è in grado di generare un’architettura potente e
calata nei tempi moderni. Oggi infatti non è più concepibile costruire e
realizzare opere come si faceva in passato senza tenere conto di questi
aspetti. Inoltre l’architettura vernacolare favorisce le attività sociali e
professionali all’interno della città.

Sinonimi di architettura vernacolare

L’architettura vernacolare per le sue qualità e caratteristiche può essere da
modello alla più recente concezione di architettura sostenibile attenta
a tutte le problematiche sociali, etiche ed economiche. Ancora una volta il
passato da le linee guida per affrontare il presente ma soprattutto il futuro.

Lo storico e architetto
Bernard Rudofsky
ha definito l’architettura vernacolare come un insieme di forme
architettoniche-edilizie spontanee appartenenti alla tradizione.

Ecco che tra i vari sinonimi di architettura vernacolare possiamo trovare:

  • architettura spontanea
  • architettura anonima
  • architettura rurale
  • architettura nativa
  • architettura indigena
  • architettura tradizionale.

Aspetti positivi dell’architettura vernacolare

Come anticipato per architettura vernacolare si intende un’architettura attenta al territorio e all’ambiente
e luogo dove si trova. Oggi abbiamo imparato a costruire edifici con le
moderne tecniche costruttive più avanzate, materiali sempre più performanti e
innovativi, utilizzando software e metodi costruttivi in grado di abbattere i
consumi energetici. Di sicuro questa è la strada del costruire del
futuro e non sarà più possibile tornare indietro.

L’architettura vernacolare fa tutto questo utilizzando
materiali locali e tecniche costruttive semplici. L’architettura
vernacolare oltre a rivalorizzare il territorio rispetta l’ambiente prestando
molta attenzione al clima e alle condizioni meteorologiche del luogo. E’
realizzata talvolta anche da maestranze non particolarmente preparate
tecnicamente e si rifà alle tecniche costruttive tradizionali, che sono il
frutto di secoli di costruzioni, sapere tramandati da padre in figlio.

Architettura vernacolare in Italia

In Italia sono moltissimi gli esempi di architettura vernacolare che si
possono trovare sparsi sul nostro territorio. Uno fra tutti che ben
rispecchia cosa significa questo termine sono i famosissimi
trulli di Alberobello in Puglia. I trulli dalla forma semplice con
pianta a quadrilatero e la copertura conica, sono stati realizzati con massi
di calcare per le pareti e una pietra locale di colore scuro per la copertura.
Queste costruzioni sono il riflesso di secoli di costruzioni contadine con
origini antiche che si sono poi tramandate e conservate fino ai giorni nostri.
Non a caso i trulli sono anche patrimonio mondiale UNESCO.

Un altro esempio importante che si può apprezzare sono le antiche
costruzioni nelle zone di montagna realizzate con pietre e legno che
rimandano a un’antica tradizione assieme all’utilizzo di materiali locali a
disposizione. Costruire in montagna o in determinate Regioni italiane
richiede un adattamento intelligente che tiene conto:

  • della topografia del territorio
  • dalle risorse disponibili e dai materiali da costruzione presenti,
  • dalle modalità di trasporto,
  • dalle competenze delle maestranze
  • dalle tecniche costruttive in possesso
  • dal clima e dagli eventi meteorologici
  • dalla presenza di zone di pericolo o meno
  • dalle vie di comunicazione.
trulli-Alberobello-Puglia-architettura vernacolare
I trulli in Puglia sono un classico esempio di architettura vernacolare

(foto di Samueles – Fonte: pixabay.com)

Conclusioni

L’architettura vernacolare è stata definitivamente abbandonata nel
corso del XX secolo per far spazio a nuovi materiali e a nuove tecnologie.
Essa è un’architettura più equa, più pratica, più a portata di mano e legata
al territorio, più sostenibile e soprattutto “flessibile” e adattabile al
clima. Oggi con i cambiamenti climatici in atto e le nuove esigenze
dovremmo fare una riflessione in merito all’architettura vernacolare e fare un
passo indietro oppure sfruttare le sue caratteristiche per riproporle in
chiave moderna.

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