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Costruire su aree agricole, cosa serve?

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Costruire su aree agricole: cosa serve?


Scopriamo se è possibile edificare abitazioni per uso proprio su terreni agricoli, qual è la superficie massima che si può coprire e quali permessi bisogna chiedere.

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Quali documenti servono per costruire su aree agricole (foto di jarmoluk – Fonte: https://pixabay.com)
 

La normativa nazionale vigente regola e limita l’edificazione e la costruzione su aree agricole di edifici abitativi; possono essere realizzati al massimo in alcuni casi particolari case vacanze o rurali, o comunque edifici ad uso agricolo come capannoni, depositi per macchinari vari, etc. atti all’attività agricola.

Costruire su aree agricole è possibile solo per coloro che lavorano la terra. Infatti la normativa vieta la costruzioni di edifici di civile abitazione su aree agricole. L’unica eccezione al rilascio dell’autorizzazione a costruire su aree agricole viene fatta per i soggetti che sono direttamente coinvolti nella lavorazione della terra, ovvero contadini, coltivatori diretti, imprenditori agricoli, cioè tutti quei soggetti che lavorano direttamente con la terra. La destinazione d’uso delle aree è regolato dal PRG (Piano Regolatore Comunale) che individua e classifica le tipologie di aree; per esempio i terreni agricoli hanno un valore di mercato molto inferiore rispetto ad aree edificabili proprio perchè non si può costruire sopra quel terreno. Questo viene fatto per preservarne le qualità e le caratteristiche agricole del terreno in quanto sono una risorsa irrinunciabile per la collettività.

I terreni che, secondo il Piano Regolatore Comunale, sono destinati a uso agricolo potranno essere edificati solo con specifici permessi. Se siamo imprenditori agricoli o iscritti alla lista dei coltivatori diretti possiamo rivolgerci agli uffici comunali e fare richiesta per ottenere il permesso di costruire in aree agricole. Ovviamente non possiamo farlo da soli ma dobbiamo appoggiarci ad un architetto o geometra che seguirà le pratiche per noi e produrrà il progetto e la relativa documentazione firmata e timbrata. In genere in questi casi si opta per il Permesso di Costruire. Se il progetto coinvolge terreni sottoposti a vincoli ambientali o architettonici ovviamente il professionista dovrà richiedere il nulla osta da parte degli enti preposti.

La superficie coperta dell’edificio da costruire su un terreno agricolo, è subordinata all’indice di edificabilità o percentuale di copertura del terreno stesso che in genere corrisponde all’1% della superficie del terreno stesso. Ad esempio, su un terreno di 10.000 mq si possono costruire 100 mq coperti.

Permesso costruire in zona agricola anche se il richiedente non è coltivatore

Se si realizza un edificio abitabile in zona agricola senza il permesso si è in totale abuso edilizio. Finora abbiamo detto che per ottenere il Permesso di Costruire su aree agricole bisogna essere imprenditori agricoli o coltivatori diretti. Ma una sentenza del Tar del Lazio ha decretato che è possibile costruire su aree agricole anche se non si è coltivatori diretti o se non si può dimostrare di essere residenti nell’immobile per la conduzione del fondo.
Secondo tale sentenza quindi, per costruire su aree agricole è sufficiente che il progetto presentato dal tecnico abilitato alla firma sia rispondente alla vocazione agricola del fondo e che rispetti tutti tutti gli strumenti urbanistici e il Regolamento Comunale.

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Costruire su aree agricole (foto di Capri23auto – Fonte: https://pixabay.com)

Costruire una casa su terreno agricolo: considerazioni finali

Come detto è possibile costruire su aree agricole rispettando i vincoli della normativa vigente e del Piano Regolatore Comunale, con i vari indici di edificabilità e altri vincoli se presenti. Inoltre bisogna essere un operatore del settore e dimostrare che lavoriamo con la terra, trovare un architetto e richiedere il permesso al comune. In alternativa si può acquistare un terreno agricolo con casa annessa da ristrutturare. In questo caso non dobbiamo richiedere nessun permesso ma solo eseguire i lavori di ristrutturazione che in alcuni casi fra agevolazioni fiscali e incentivi per la ristrutturazione permettono di risparmiare piuttosto che costruire ex-novo.

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