Il legno è un materiale nobile e antico utilizzato da sempre in edilizia sia
per funzioni strutturali, sia di rivestimento e arredo. Non tutti i
legni però sono uguali e nemmeno le loro lavorazioni e trattamenti. In
questo articolo vedremo principalmente la
differenza tra legno listellare e lamellare oltre a vedere gli altri
semilavorati del legno come il compensato e il multistrato.
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Differenza tra legno listellare e lamellare (foto di kerut – Fonte: pixabay.com) |
Cos’è il legno lamellare
Il legno è la materia prima ricavata da alberi attraverso lavorazioni
e trattamenti che la rendono adatta all’utilizzazione. In relazione agli
impieghi si possono distinguere diversi tipi di legname:
- legname da costruzione,
- legname da falegnameria,
- legname da ebanisteria.
Il legname poi viene impiegati in edilizia sotto forma di: legname
segato (travi, tavole per ponteggi e casserature, etc.) che che a loro volta
producono elementi di legno massiccio come elementi per strutture portanti,
elementi per rivestimenti di pareti, pavimentazioni, serramenti, etc. e
prodotti derivati (pannelli tamburati, pannelli sandwich, pannelli di legno
compensato, lana di legno, etc.).
Un posto a sé merita il legno lamellare , un materiale ottenuto dall’unione
per incollaggio di lamelle di legno, particolarmente adatto alla
realizzazione di elementi strutturali capaci di ottime prestazioni anche su
grandi luci. Si tratta di elementi composti di di tavole di legno, di
spessore massimo di 25 mm, dette lamelle, incollate tra loro con
adesivi ad alta resistenza, fino a ottenere le sezioni desiderate. Tali
adesivi hanno la funzione di creare, fra due piani di fibre, un
legame meccanico simile a quello naturale tra le fibre di
legno.
Fabbricazione del legno lamellare
Le lamelle vengono piallate e unite mediante incollaggio, curando che
le loro superfici siano libere da oli, polveri o altre sostanze che
impediscano una corretta giunzione. Le teste delle lamelle sono collegate
tra loro mediante giunti a dita, detti anche giunti a becchi,
conformati in modo particolare per garantire la massima efficacia della
giunzione. Si possono così ottenere lamelle della lunghezza desiderata, che
vengono poi assemblate assieme, sfalsando i giunti.
Per ottenere poi gli elementi strutturali secondo le forme progettate e per
conferire eventuali curvature, le lamelle vengono sottoposte
all’azione di presse, che compattano il materiale durante il tempo
necessario per la polimerizzazione della colla.
Vantaggi del legno lamellare
Il legno lamellare, oltre a mantenere le caratteristiche tipiche dei
legni, offre diversi vantaggi:
- caratteristiche meccaniche assai elevate in rapporto al peso proprio degli
elementi; - variazioni dimensionali molto basse in relazione alle variazioni di
umidità; - facilità di collegamento mediante incollaggio, chiodatura, imbullonatura,
etc., - possibilità di conformare a piacere il profilo degli elementi,
- possibilità di ottenere elementi di forma e dimensioni maggiori di quelle
ottenibili con l’impiego del legno massiccio, - migliori caratteristiche di resistenza e di uniformità del
materiale.
Quali sono i derivati del legno
I tronchi degli alberi non consentono di ottenere elementi di grandi
dimensioni, a meno di non unire assieme più tavole tra loro con tutti i
rischi di deformazioni e distacchi dovuti a fenomeni di ritiro tipici del
legno. Per ovviare a questo inconveniente, si sono escogitate diverse
soluzioni tecniche che rendono possibile la produzione di pannelli di grande
superficie e di limitato spessore, ottenuti dall’incollaggio di fogli di
legno sottili, ricavati dai tronchi per:
- sfogliatura: riduce il tronco in un unico foglio sottile, di
altezza pari a quella del tronco, facendolo ruotare su se stesso sul suo
asse longitudinale e tagliandolo con una lama affilata; - tranciatura: consiste nel ridurre il tronco in tanti fogli sottili
(spessori da 0,5 a 1,5 mm) facendo scorrere in senso longitudinale una
lama larga quanto il tronco da tranciare.
Si ottengono così vari prodotti derivati dal legno, che prendono il nome di:
- COMPENSATI E PANIFORTI;
- PANNELLI SANDWICH E TAMBURATI;
- PANNELLI DI PARTICELLE;
- PANNELLI DI FIBRE;
- PANNELLI DI LANA DI LEGNO.
Compensati e paniforti
Il più tipico dei prodotti derivanti dal legno è il compensato,
ottenuto mediante incollaggio sotto pressione di tre o più fogli di
sfogliato o tranciato, disposti in modo che le fibre di ciascun foglio siano
ortogonali rispetto a quelle dei fogli successivi. Il
numero degli strati è, in genere, dispari, allo scopo di consentire
il parallelismo delle venature presenti sulle facce esterne. I compensati
formati da più di tre strati vengono comunemente chiamati
multistrati;
questi consentono di ottenere pannelli meno suscettibili di imbarcamento
delle tavole, economici, facilmente lavorabili, resistenti e facilmente
adattabili anche a forme curve.
Un particolare tipo di compensato è il paniforte (o listellare): esso
è formato da un’anima di listelli o di lamelle di legno di abete,
pioppo, abete o pino, rivestita su ciascuna delle due facce con strati di
sfogliato o di tranciato disposti con la venatura ortogonale rispetto ai
listelli. I paniforti si trovano in commercio in pannelli di spessori da 13
mm fino a 5 cm con lunghezze da 2 a 4,50 m e larghezza di 1,20 metri e oltre.
I listelli sono costituiti di elementi di spessore compreso tra 10 e
30 mm, mentre le lamelle hanno uno spessore inferiore a 8 mm.
Cos’è il legno listellare
Come sappiamo il legno è e rimane uno dei principali materiali
utilizzati in architettura e nell’edilizia in genere, grazie alle sue
qualità estetiche e proprietà fisiche e meccaniche. Nel corso dei secoli e
dei decenni questo materiale, pur mantenendo la sua origine, è stato
lavorato e modellato anche grazie alla tecnologia per far fronte a nuove
esigenze del costruire. Oltre che per impieghi strutturali, il legno
viene utilizzato per rivestimenti, arredi e per le sua proprietà
termoisolanti facendo fronte a materiali più recenti e innovativi. Oltre al
legno lamellare che abbiamo appena visto un’altra tipologia di legno è il
legno listellare.
Il legno listellare quindi è un derivato del legno e va a costituire
quelli che si chiamano paniforti: una sorta di pannelli sandwich formati da
un’anima di listelli incollati tra loro e rivestiti su entrambi i lati da
fogli di varie essenze. Il legno listellare quindi viene prodotto dal
settore industriale che produce legnami da costruzione, per
aumentarne le prestazioni e migliorare
lavorabilità ed economicità. Un utilizzo di questi pannelli è per
realizzare mobili e arredi; il collante utilizzato per unire i listelli è
sicuro e con una bassa emissione di formaldeide.
Vantaggi dei prodotti derivati del legno
Questi prodotti derivati dal legno, come il legno lamellare, offrono
interessanti vantaggi rispetto al legno in tavole, come ad esempio:
- possibilità di ottenere pannelli di notevoli dimensioni e di spessore
limitato, oppure di maggiore spessore; - caratteristiche di resistenza uniformi, cioè non più influenzate dalla
direzione delle venature; - migliore stabilità dimensionale, ottenibile disponendo con direzione
incrociata le fibre dei singoli fogli dei compensati; - notevole leggerezza, congiunta a sufficiente rigidità, specie nel caso dei
tamburati; - possibilità di conferire discrete caratteristiche di isolamento mediante
l’impiego dei pannelli a base di lana di legno.
Differenza tra listellare e lamellare
In questo articolo abbiamo cercato di spiegare in maniera esaustiva qual è
la differenza tra legno listellare e legno lamellare cercando di
approfondire le due tipologie di legno. Cercando di trarre delle conclusioni
possiamo dire che il legno lamellare viene ottenuto attraverso l’incollaggio
di lamelle di legno ed è particolarmente adatto per la realizzazione di
elementi strutturali (travi, pilastri, etc.), mentre il legno lamellare è un
derivato del legno ed è costituito da pannelli formati da un’amina fatta di
listelli di legno incollati tra loro e rivestiti da due strati di legno in
modo da formare un pannello sandwich utilizzato principalmente per
realizzare arredi e rivestimenti.
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