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Dissesto idrogeologico

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Dissesto idrogeologico cos’è e quali sono le cause?

Il dissesto idrogeologico è l’insieme dei fenomeni naturali causati principalmente dagli uomini, che porta al disastro e alla distruzione e degradazione del territorio. La diretta conseguenza del dissesto idrogeologico sono fenomeni distruttivi come alluvioni, frane, erosione di coste e spiagge, uragani, tutti fenomeni naturali ma che con l’azione dell’essere umano, che sfrutta le risorse della Terra in modo sfrenato, si amplificano di intensità e di numero di eventi. Per dissesto idrogeologico si intende anche la corretta manutenzione del territorio, cercando di avere il più superfici permeabili e non impermeabili con il cemento e l’asfalto, pulire i canali di scolo, fiumi e i fossi dei campi; insomma prendersi cura del suolo. Purtroppo non sempre questo accade con le dovute conseguenze.

L’unico modo per evitare il dissesto idrogeologico e quindi la degradazione del suolo, bisognerebbe eliminare le cause e quindi fare prevenzione e manutenzione e attuare un piano di intervento serio di monitoraggio e di intervento con le procedure della protezione civile. Non muoversi solamente in emergenza e catastrofe avvenuta. In poche parole dobbiamo rispettare e volere bene alla nostra Madre Terra. A tutto questo concorrono i cambiamenti climatici che oggi sono sotto agli occhi di tutti, anche dei potenti della Terra che però continuano ad ignorare il problema, che è invece molto serio perchè si decide il futuro dell’umanità.

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Effetti dell’uragano Irma negli Stati Uniti
(foto di paulbr75 – Fonte: https://pixabay.com)

Quali sono le cause del dissesto idrogeologico

Le cause del dissesto idrogeologico possiamo dividerle in due categorie, cause naturali e cause artificiali, anche se la vera colpa e causa principale è sempre l’uomo che deturpa, abusa e non cura come dovrebbe il territorio.

Per esempio le cause naturali dipendono si da fattori naturali legati alle condizioni climatiche, quindi se avviene un’alluvione o una frana magari è conseguenza delle abbondanti piogge, ma è da considerare che se nell’arco di qualche ora scende una quantità di pioggia equivalente a un’intera stagione è ovvio che il terreno non riesce ad assorbire l’acqua e succede il disastro. Il motivo per cui sempre più ci sono lunghissimi periodi in cui non piove e magari pochi momenti concentrati in cui piove moltissimo è imputabile ai cambiamenti climatici in atto che sono causati esclusivamente dall’azione distruttiva dell’uomo. L’unica cosa che dovremmo fare è riuscire a cambiare in fretta le nostre politiche e stili di vita in modo da ridurre i gas serra e contenere questi cambiamenti e adottare dei sistemi di prevenzione, come ad esempio tenere puliti gli alvei dei fiumi, creare dei bacini di laminazione per contenere l’acqua in esubero e conservarla per i periodi di siccità, non costruire case o edifici in zone dove non si dovrebbe, e altro ancora.

E qui mi allaccio con le cause artificiali, ovvero come l’uomo controlla e mantiene il territorio attraverso le opere idrauliche, la manutenzione degli argini, costruzione di invasi, tutelare e combattere l’abusivismo edilizio in zone geologicamente non adatte a costruzione di edifici, ridurre il tasso di urbanizzazione e conseguentemente aumentare le aree verdi e permeabili. Agevolare la realizzazione di parchi e aree verdi invece di cemento e asfalto, riutilizzare e ristrutturare edifici esistenti oppure demolire per ricostruire invece di abbandonare e utilizzare altro spazio prezioso per costruire un nuovo edificio. le periferie delle città sono piene di aree abbandonate che si potrebbero utilizzare e riqualificare.

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Effetti di un’alluvione sempre più frequenti in molte parti del mondo
(foto di terimakasih0 – Fonte: https://pixabay.com)


Dissesto idrogeologico e cambiamenti climatici

Purtroppo i cambiamenti climatici come il dissesto idrogeologico sono una piaga, creata dall’uomo, che a lungo andare creerà dei seri problemi al pianeta terra e alle nostre vite. Questo è un tema molto delicato che dovrebbe essere preso in considerazione seriamente da tutti i paesi e i governi del mondo prima che sia troppo tardi se non lo fosse già. La forte urbanizzazione e la crescente cementificazione senza criteri assieme al surriscaldamento del pianete dovuto all’effetto serra crea enormi danni che si esplicano anche con il dissesto idrogeologico. Questo vuol dire che non piove più in maniera regolare ma in modo irregolare e con sempre più intensità e quantità di acqua in poche ore. Il terreno già fragile di suo reso ancora più fragile dalle costruzioni talvolta abusive o costruite in zone dove non si dovrebbe, frana o comunque non riesce ad assorbire l’acqua e allora si generano le alluvioni con le conseguenze che tutti conosciamo. Infatti basta accendere la TV e guardare cosa accade in certe zone d’Italia.

Se non prendiamo seriamente in mano questo problema e non cambiamo stili di vita e politiche globali rivolte al “New Green Deal” ovvero a innescare processi e politiche rivolte al minor consumo del suolo e al contenimento del surriscaldamento globale, le economie dei Governi non riusciranno più a fronteggiare le emergenze e sarà la fine.Gli scenari futuri fra desertificazioni e inondazioni è terrificante, in pratica ci stiamo uccidendo con le nostre mani.

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Erosione delle spiagge (foto di paulbr75 – Fonte: https://pixabay.com)

Dissesto idrogeologico in Italia

Anche l’Italia purtroppo non è esclusa dai cambiamenti climatici e nel nostro Paese la questione si fa ancora più seria perchè il nostro paese è il paese più bello del mondo, ricco di storia, arte e cultura e con un patrimonio naturale e una biodiversità incredibili, ma è forse uno dei paesi più fragili del mondo. Le zone costiere, città come Venezia e la laguna, le zone montane, pedemontane e collinari sono altamente vulnerabili. Anche in Italia negli ultimi anni stiamo facendo i conti con trombe d’aria e tornadi, alluvioni o comunque periodi di forti piogge dovute a un clima sempre più tropicale, frane ed erosioni delle spiagge, e il nostro paese così fragile si trova impreparato a fronteggiare la battaglia.

Non ultimo c’è il fenomeno globale del scioglimento dei ghiacciai del Polo Nord e Sud ma in Italia stiamo già vivendo l’angoscia dello scioglimento dei ghiacciai alpini, uno fra tutti il ghiacciaio della Marmolada destinato a sparire fra 15-20 anni. Il problema è che non è il primo e la tendenza è preoccupante con tutte le conseguenze del caso. Questo sembra un fenomeno inarrestabile e per certi aspetti lo è, ma possiamo ancora fare qualcosa salvaguardando il nostro territorio evitando il dissesto idrogeologico e facendo maggiori investimenti in termini di prevenzione, attraverso cui affermare una nuova cultura dell’impiego del suolo che metta al primo posto la sicurezza della collettività.

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Ghiacciaio della Marmolada, regina delle Dolomiti, destinato a sparire,
come moltissimi altri ghiacciai alpini, entro pochissimi anni
(foto di Kordi_vahle – Fonte: https://pixabay.com)

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