Il dissesto idrogeologico è l’insieme dei fenomeni naturali causati principalmente dagli uomini, che porta al disastro e alla distruzione e degradazione del territorio. La diretta conseguenza sono fenomeni distruttivi come alluvioni, frane, erosione di coste e spiagge, uragani, tutti fenomeni naturali ma che con l’azione dell’essere umano, che sfrutta le risorse della Terra in modo sfrenato, si amplificano di intensità e di numero di eventi.
Cosa si intende con dissesto idrogeologico
Con dissesto idrogeologico, come abbiamo visto, si intendono i fenomeni che scaturiscono dalla distruzione e degradazione del territorio.
Fanno parte di questo grande insieme anche tutti gli interventi di manutenzione che volgono ad avere più superfici permeabili, la pulizia dei canali di scolo, fiumi e i fossi dei campi. Purtroppo, però, come gli eventi dell’estate 2023 hanno testimoniato, non sempre questo accade.
L’unico modo per evitare il dissesto idrogeologico e quindi la degradazione del suolo, è quello di eliminare le cause e quindi fare prevenzione e manutenzione e attuare un piano di intervento serio di monitoraggio e di intervento con le procedure della Protezione civile.
Quali sono le cause del dissesto idrogeologico
Le cause del dissesto idrogeologico possiamo dividerle in due categorie, cause naturali e cause artificiali.
Per esempio le cause naturali dipendono da fattori naturali legati alle condizioni climatiche. Il motivo per cui sempre più ci sono lunghissimi periodi in cui non piove e magari pochi momenti concentrati in cui piove moltissimo è imputabile ai cambiamenti climatici in atto che sono causati esclusivamente dall’azione distruttiva dell’uomo. L’unica cosa che dovremmo fare è riuscire a cambiare in fretta le nostre politiche e stili di vita in modo da ridurre i gas serra e contenere questi cambiamenti e adottare dei sistemi di prevenzione, come ad esempio tenere puliti gli alvei dei fiumi, creare dei bacini di laminazione per contenere l’acqua in esubero e conservarla per i periodi di siccità, non costruire case o edifici in zone dove non si dovrebbe, e altro ancora.
E qui mi allaccio con le cause artificiali, ovvero come l’uomo controlla e mantiene il territorio attraverso le opere idrauliche, la manutenzione degli argini, costruzione di invasi, tutelare e combattere l’abusivismo edilizio in zone geologicamente non adatte a costruzione di edifici, ridurre il tasso di urbanizzazione e conseguentemente aumentare le aree verdi e permeabili.
Agevolare la realizzazione di parchi e aree verdi invece di cemento e asfalto, riutilizzare e ristrutturare edifici esistenti oppure demolire per ricostruire invece di abbandonare e utilizzare altro spazio prezioso per costruire un nuovo edificio. le periferie delle città sono piene di aree abbandonate che si potrebbero utilizzare e riqualificare.
Dissesto idrogeologico e cambiamenti climatici
Il tema dei cambiamenti climatici è preso sempre più seriamente da tutti, in particolar modo dai giovani.
La forte urbanizzazione e la crescente cementificazione creano enormi danni che si esplicano anche con il dissesto idrogeologico.
Questo vuol dire che non piove più in maniera regolare ma in modo irregolare e con sempre più intensità e quantità di acqua in poche ore. Il terreno già fragile di suo reso ancora più fragile dalle costruzioni talvolta abusive o costruite in zone dove non si dovrebbe, frana o comunque non riesce ad assorbire l’acqua e allora si generano le alluvioni con le conseguenze che tutti conosciamo.
Se non prendiamo seriamente in mano questo problema e non cambiamo stili di vita e politiche globali rivolte al “New Green Deal” ovvero a innescare processi e politiche rivolte al minor consumo del suolo e al contenimento del surriscaldamento globale, le economie dei Governi non riusciranno più a fronteggiare le emergenze e sarà la fine.
Gli scenari futuri fra desertificazioni e inondazioni è terrificante, in pratica ci stiamo uccidendo con le nostre mani.
Cosa succede in Italia
Le zone costiere, città come Venezia e la laguna, le zone montane, pedemontane e collinari sono altamente vulnerabili. Anche in Italia negli ultimi anni stiamo facendo i conti con trombe d’aria e tornadi, alluvioni o comunque periodi di forti piogge dovute a un clima sempre più tropicale, frane ed erosioni delle spiagge, e il nostro paese così fragile si trova impreparato a fronteggiare la battaglia.
Non ultimo c’è il fenomeno globale del scioglimento dei ghiacciai del Polo Nord e Sud ma in Italia stiamo già vivendo l’angoscia dello scioglimento dei ghiacciai alpini, uno fra tutti il ghiacciaio della Marmolada destinato a sparire fra 15-20 anni. Il problema è che non è il primo e la tendenza è preoccupante con tutte le conseguenze del caso.
Questo sembra un fenomeno inarrestabile e per certi aspetti lo è, ma possiamo ancora fare qualcosa salvaguardando il nostro territorio e facendo maggiori investimenti in termini di prevenzione, attraverso cui affermare una nuova cultura dell’impiego del suolo che metta al primo posto la sicurezza della collettività.