Come si misura la distanza tra i fabbricati? Che distanze bisogna
rispettare? Tema sempre attuale e che a volte è causa di vere e proprie liti e contenziosi fra vicini di casa. Vediamo tutti i casi.
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Venezia è un esempio di tessuto urbano edificato e vincolato in cui è molto difficile rispettare le distanze tra edifici (foto di Gellinger – Fonte: https://pixabay.com) |
Importanza delle Distanze da Rispettare per Costruire
È fondamentale mantenere buoni rapporti di vicinato, sia se viviamo in un condominio che in una casa singola. A tal fine, rispettare le distanze di costruzione è essenziale. Queste distanze, stabilite dal Codice Civile, regolano lo spazio tra gli edifici e i confini di proprietà. Se non le rispettiamo, potremmo essere chiamati a risarcire eventuali danni provocati al vicinato.
Anche quando decidiamo di piantare alberi, dobbiamo fare attenzione che la loro chioma non invada la proprietà del vicino. Mantenere buoni rapporti con i nostri vicini è sempre consigliato, evitando così possibili liti e controversie. Ogni costruzione stabile è soggetta a queste distanze minime, ma in casi eccezionali è consentito costruire aderendo al fabbricato già esistente.
Quali distanze bisogna rispettare? 3, 5 o 10 metri?
Quando ci rivolgiamo a un architetto o geometra per costruire o ristrutturare un edificio, è essenziale considerare le distanze minime stabilite per la costruzione. Queste sono regolate dal Codice Civile, ma possono essere modificate dai Piani Regolatori, dai Regolamenti Edilizi e dal Codice della Strada.
Non rispettare queste distanze rende difficile ottenere le necessarie autorizzazioni edilizie, e potrebbe comportare la classificazione dell’opera come abusiva. Lo stesso vale per la posa di alberi che invadono la proprietà altrui, o l’installazione di casette prefabbricate o gazebo. Ogni tipo di costruzione o installazione deve rispettare le distanze minime.
Di solito, la distanza minima tra due edifici in linea d’aria è di almeno 3 metri, che aumentano a 10 metri se le facciate degli edifici hanno finestre antistanti. Questo significa che chi costruisce per primo impone al vicino la distanza da rispettare.
La distanza minima dai confini di proprietà è di almeno 5 metri.
Distanza minima dei fabbricati dalle strade e dalle ferrovie
Quando parliamo di distanze da rispettare per costruire parliamo di distanze tra edifici ma un caso a parte dobbiamo farlo quando siamo in prossimità di ferrovie.
In prossimità delle ferrovie o delle autostrade è vietato costruire e la distanza minima da rispettare deve essere almeno 30 metri.
Nelle zone territoriali omogenee A, B, C, D e F, qualora non vi siano
particolari vincoli a protezione dei nastri stradali o particolari
distanze indicate nelle specifiche norme di zona, le distanze
minime dei fabbricati dal ciglio stradale sono le seguenti:
- m. 5,00 per lato per le strade di larghezza inferiore a m. 7,00;
- m. 7,50 per le strade di larghezza compresa tra m. 7,00 e m. 15,00;
- m. 10,00 per lato per le strade di larghezza superiore a m. 15,00.
Qualora la distanza del fabbricato da costruire rispetto all’asse
stradale risulti inferiore a metà dell’altezza del fabbricato, la distanza
stessa deve essere maggiorata fino a raggiungere metà dell’altezza
prevista.
Qualora un edificio prospetti su un’area pubblica o di uso pubblico, aperta alla circolazione dei pedoni e/o dei veicoli, la distanza minima tra il fronte dell’edificio ed il limite opposto dell’area deve essere
pari ad almeno l’altezza massima dell’edificio. Viene fatta eccezione per
gli interventi sul patrimonio edilizio esistente in cui è concesso
mantenere gli allineamenti esistenti.
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