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I fori di areazione cucina e le dimensioni

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I fori di areazione cucina e le dimensioni. Come si possono fare

La cucina è l’ambiente più vissuto della casa sempre più tecnologico e hi-tech, ma è anche l’ambiente più pericoloso in quanto sono presenti gli apparecchi di cottura e a volte anche la caldaia. Al fine di garantire il buon funzionamento degli impianti e la sicurezza delle persone, bisogna garantire i fori di areazione con le dovute dimensioni per garantire un riciclo d’aria anche in caso di perdite di gas. Facciamo una distinzione tra foro di areazione e foro di ventilazione.

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esempio di fori di ventilazione e areazione in cucina

Cosa si intende per foro di ventilazione?

Il foro di ventilazione è molto importante perchè serve a garantire la sicurezza delle persone all’interno della cucina facendo entrare tanta aria quanta ne viene richiesta dalla combustione. In genere il foro di ventilazione viene posizionato in basso. Questo permetterà di creare un moto convettivo assieme al foro di areazione. Spesso però capita che le persone erroneamente chiudono il foro di ventilazione coprendolo per evitare gli spifferi d’aria (soprattutto in inverno) oppure per paura di dover spendere di più per il riscaldamento. Sembra strano ma il foro di ventilazione che il foro di areazione non devono mai essere tappati e chiusi ma sempre lasciati liberi in modo che ci sia un riciclo e un ricambio d’aria continuo.

Cosa si intende per foro di areazione?

Se il foro di ventilazione serve a far entrare aria nuova e pulita, il foro di aerazione serve per espellere e far uscire dalla cucina i prodotti della combustione e vapori di cottura. Il foro di areazione viene posizionato in alto contrapposto al foro di ventilazione.

In ogni caso in cucina deve sempre essere presente una espulsione dei fumi di combustione e dei fumi di cottura attraverso una di queste soluzioni:

  • Cappa a tiraggio naturale collegata all’esterno
  • Cappa aspirante elettrica collegata all’esterno
  • Elettroventilatore installato sulla parte alta del locale, oppure collegato ad un camino di esalazione
  • Aerazione di tipo diretto realizzato tramite aperture permanenti (consentita solo se gli apparecchi cucina e quelli di tipo A non hanno portata complessiva maggiore di 15 kW).

I fori di areazione devono essere nel locale di installazione dell’apparecchio e devono essere fatti sui muri portanti rivolti verso l’esterno. Anche il foro di areazione deve avere determinate dimensioni e non deve essere in nessun modo coperti in modo da garantire il flusso d’aria. In passato infatti molto spesso succedevano incidenti mortali causate da perdite di gas delle caldaie o degli apparecchi di cottura e quando si accendeva la luce esplodevano causando morte e devastazione. Quindi la sicurezza è la parola d’ordine.

Se non si possono fare fori di areazione permanenti, come nei locali pubblici, l’aerazione può essere garantita mediante canali o sistemi di ricambio aria che deve garantire una sufficiente aerazione. In questi casi è fondamentale la manutenzione ordinaria e straordinaria. Un guasto infatti del dispositivo meccanico non deve compromettere il funzionamento del sistema.

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esempio di foro di ventilazione tappato per ridurre gli spifferi d’aria 

Realizzazione aperture di aerazione

Se i fori di areazione e ventilazione sono di tipo diretto e permanenti e sono installati apparecchi di cottura con sorveglianza di fiamma:

  1. il foro di aerazione deve essere posizionato in alto in prossimità del soffitto ad una quota non minore di 1.80 mt e con apertura netta almeno pari a 100 cm² (diametro 12 cm² se circolare);
  2. il foro di ventilazione deve essere posizionato in basso in prossimità del pavimento, ad una altezza non maggiore di 30 cm e con una sezione netta di 100 cm² (diametro 12 cm² se circolare).

Se gli apparecchi non sono dotati del sistema di sorveglianza di fiamma, l’apertura va incrementata del 100%. In tutti gli altri casi visti precedentemente come la cappa a tiraggio naturale, cappa aspirante elettrica, apparecchi meccanici, ecc. la ventilazione può essere posizionata a qualsiasi altezza, con apertura almeno di 100 cm².

Sia nel caso di cappa aspirante elettrica che di elettroventilatore la portata oraria di ricambio di aria della cappa aspirante o dell’elettroventilatore deve essere almeno pari a 2 m3/h per ogni kW riferito alla portata termica nominale massima complessiva degli apparecchi di cottura compresi nel locale di installazione. Per gli apparecchi di cottura aventi portata termica nominale massima maggiore di 15 kW l’esalazione deve essere garantita mediante cappa aspirante elettrica.

Quali dimensioni per un foro di ventilazione e aerazione?

Secondo la norma UNI 7129:2015, l’aerazione di una cucina può essere garantita dall’installazione di una cappa oppure di un elettroventilatore con espulsione dei vapori direttamente all’esterno dell’edificio. Se ciò non avviene è obbligatorio realizzare un foro di areazione permanente in prossimità del soffitto, ad almeno 1,80 mt dal pavimento e rivolta verso l’esterno che permetta lo smaltimento di gas combusti e vapori, associato al foro di ventilazione.

Come abbiamo visto la superficie minima di ciascun foro deve essere pari a 100 cm² per un totale di almeno 200 cm². Nel caso ci sia un piano cottura privo del dispositivo di sorveglianza di fiamma, la dimensione minima di uno dei due fori aumenta a 200 cm² a seconda del tipo di gas utilizzato.

Quando non è obbligatorio il foro di ventilazione?

Abbiamo visto che nei locali in cui sono presenti caldaia e apparecchi di cottura come la cucina appunto è obbligatorio garantire il ricambio d’aria e l’espulsione dei fumi di cottura attraverso i fori di ventilazione e di areazione o tramite impianti meccanici, ventilatori e quant’altro permetta di espellere l’aria all’esterno.

Esiste però un caso particolare, in cui non risulta obbligatoria il foro di ventilazione. Questo accade quando sono soddisfatti i seguenti requisiti:

  • nessun apparecchio di tipo B e/o di tipo A e/o nessun apparecchio di cottura senza dispositivo di sorveglianza di fiamma installato nel locale;
  • portata termica nominale massima complessiva degli apparecchi di cottura con dispositivo di sorveglianza di fiamma installati non maggiore di 15 kW;
  • volumetria del locale di installazione non minore di 20 mc. Ai fini del calcolo della volumetria del locale di installazione si considera anche il locale adiacente e comunicante senza interposizione di porte, purché detto locale non sia adibito a camera da letto, non sia sede di installazione di apparecchi a gas (di tipo A e/o B) e non sia un locale classificato con pericolo di incendio;
  • presenza nel locale di installazione di porte, finestre e/o portafinestra, apribili, e installate su pareti perimetrali rivolte verso l’esterno.
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