Il soffitto incannucciato o in arelle (o camera a canne) è un’antica tecnica costruttiva utilizzata in passato nei fabbricati con i solai in legno. Esso era un controsoffitto fatto con stuoie di cannucce, tipiche delle zone palustri, intrecciate e intonacate in modo da ottenere una superficie elastica e resistente.
Questa tecnica era utilizzata in alcune aree del paese, anche a Venezia, e veniva usata anche per realizzare pareti divisorie interne. Oggi il soffitto incannucciato (o camera a canne) è sostituito dal più moderno controsoffitto in cartongesso.
Vediamo cos’è e come si recupera.
Soffitto incannucciato da recuperare e consolidare (foto di Free-Photos – Fonte: pixabay.com) |
Cos’è il soffitto incannucciato?
In molte aree del paese, nelle abitazioni più povere o abitazioni di campagna, dove c’erano soffitti alti, molto spesso veniva utilizzata una tecnica costruttiva attraverso l’utilizzo di stuoie cannucce o arelle per realizzare controsoffitti.
Oggi non viene più utilizzato questo sistema, perché sono necessarie maestranze capaci di utilizzare questa tecnica antica e perché si tratta di un sistema poco sicuro. Si segnala infatti che il soffitto incannucciato prende fuoco facilmente.
Oggi per realizzare i controsoffitti si utilizzano lastre in cartongesso fissate su struttura metallica, metodo molto più rapido da realizzare e molto più sicuro. A Venezia si trattava di una tecnica costruttiva molto utilizzata e ancora adesso, se dobbiamo demolire un soffitto, quasi sempre troviamo un soffitto incannucciato.
Talvolta, in alcuni casi di abitazioni un po’ più prestigiose, i soffitti in arelle venivano decorate con affreschi e decori vari, ma nella maggior parte dei casi venivano ricoperti con semplice intonaco.
Come si realizzava il soffitto incannucciato
Sostanzialmente il soffitto incannucciato veniva realizzato su solai in legno, ed era costituito da stuoie di canne legate tra loro con del filo e ancorate alla struttura in legno soprastante, mediante dei chiodi quasi sempre di forma quadrata.
Su questo tappeto formato da cannucce e arelle veniva steso un intonaco di calce naturale, con consistenza liquida, in modo che penetrava tra gli interstizi delle arelle e formava uno strato compatto e resistente, una sorta di struttura armata con elementi naturali.
Possiamo dire però che pur essendo un soffitto artigianale che va bene per coprire
piccole superfici, di per se è molto resistente e anche ottimo dal punto di vista termico.
Ovviamente però come tutte le cose è soggetto al degrado, perciò se ci troviamo a restaurare una casa dove sono presenti soffitti incannucciati
possiamo decidere di demolirlo e sostituirlo magari con un soffitto in cartongesso, oppure possiamo anche recuperarlo.
Come si recupera un soffitto danneggiato
Il soffitto incannucciato è molto resistente e duraturo nel tempo ma come tutte le cose potrebbe
subire dei danni e deteriorarsi; ad esempio potrebbero verificarsi dei piccoli avvallamenti localizzati, crepe e fessure, distacchi di porzioni più o meno grandi.
Ora l’anomalia e il deterioramento potrebbe essere più o meno grave e i metodi di intervento per recuperare un soffitto incannucciato dipendono essenzialmente dall’entità del danno e poi anche dall’importanza del soffitto. Bisogna infatti considerare se il soffitto fa parte di un particolare complesso architettonico di pregio, magari sottoposto a vincolo e tutela, oppure se è un soffitto più semplice e più povero.
Nel primo caso, bisogna adottare metodi di indagine poco invasivi per verificare lo stato di salute del soffitto e capire di conseguenza come agire, senza alterare lo stato dei luoghi.
Tali tecniche di indagine sono l’indagine termografica, l’indagine con ultrasuoni e topografica per individuare le cause del distacco dell’intonaco, in modo poi da fare operazioni mirate solo nelle aree interessate, preservando il più possibile il soffitto incannucciato nel suo insieme.
Nei casi invece di soffitti meno pregiati si valuta se è il caso di intervenire per ripararlo oppure se conviene demolirlo e sostituirlo con un controsoffitto in cartongesso.
Cosa fare nei casi meno gravi
Spesso e volentieri ci troviamo di fronte a soffitti incannucciati di minor pregio che magari hanno subito delle leggere deformazioni senza episodi di rottura e distacco dell’intonaco.
Potrebbe quindi verificarsi il caso in cui l’intonaco è intatto ma si è formato un distacco del supporto oppure il cedimento di una parte di arelle e cannucce a seguito di un loro deterioramento.
In questi casi, bisogna riportare il soffitto nella sua posizione originaria, senza rovinarlo e ancorandolo alla struttura portante nel modo più efficace possibile sostituendo le arelle ammalorate.
Fasi di recupero del soffitto incannucciato
Ora vediamo passo a passo come recuperare un soffitto incannucciato:
- posizionare un reticolo di puntelli uniti tra loro da fasce elastiche, capaci di deformarsi e seguire la sagomatura del soffitto in questione, oppure delle strisce di compensato di spessore massimo di 10 mm e larghe circa 20 cm;
- con molta attenzione e cautela, spingete la puntellatura in alto per riposizionare il soffitto in assetto orizzontale;
- una volta riposizionato il soffitto, prendiamo una bolla da cantiere per verificare il corretto riposizionamento del soffitto;
- ancoriamo con viti da legno (possibilmente senza usare chiodi e martello) le arelle in cannucce alla struttura portante del soffitto.
Se mentre eseguite queste operazioni dovreste aver prodotto dei danni alle cannucce possiamo rimuovere le arelle danneggiate e sostituirle con della rete porta intonaco idonea fissata alla parte lignea soprastante e andare ad applicare lo stesso intonaco a calce naturale.
Per maggiore sicurezza e aumentare la resistenza del soffitto incannucciato possiamo applicare delle garze imbevute con resina epossidica da accavallare all’orditura di ancoraggio del soffitto incannucciato e prolungare sulle stuoie in modo tale da creare una rete di congiunzione molto più omogenea e sicura.
Ovviamente la condizione base di questo intervento di recupero e consolidamento del soffitto incannucciato è che il solaio in legno su cui è fissato sia in buono stato.
Se dovessimo avere dei dubbi che sia pericolante nel caso di abitazioni
vecchie meglio consultare un ingegnere o un architetto che faranno le
opportune verifiche statiche per valutare la stabilità e il buono stato
del solaio.