Ha fatto molta notizia la realizzazione in tempi record della prima scuola
realizzata con l’uso di una stampante in 3D perfettamente sostenibile e con
un’impronta ecologica ridotta in Malawi in tempi record.
Bambina che studia a scuola (foto di akshayapatra – Fonte: pixabay.com) |
La stampa 3D in edilizia
La scuola si cui andremo a parlare in questo capitolo riguarda una scuola
costruita in sole 18 ore nel
villaggio di Kalonga nel Malawi utilizzando una stampante 3D.
La costruzione ad opera di
14Trees è stata realizzata grazie a una joint venture tra la società CDC e la società
di costruzioni Holcim Group.
Si tratta di un edificio scolastico che è stato realizzato in pochissimo tempo
battendo ogni record precedente e inoltre ottimizzando l’uso dei materiali con
un’impronta ecologica ridotta del 70%.
Di fato questa è stato un esperimento di successo che ha aperto le frontiere
per altre costruzioni future realizzate allo stesso modo. L’architettura e
l’edilizia sono al servizio della società e dei tempi che cambiano e si deve
adattare grazie al contributo della mente umana e delle disponibilità di
materiali e tecnologie frutto dell’innovazione.
Come nasce il progetto della prima scuola stampata in 3D
La prima scuola realizzata con una stampante in 3D è stato un
esperimento ben riuscito: l’intento era quello di trovare un modo per
costruire velocemente abbassando il più possibile i costi senza però perdere
in qualità architettonica ed estetica. Nulla di nuovo visto che questo è
sempre stato un pò l’obiettivo principale che ha caratterizzato il mondo delle
costruzioni dall’inizio del ‘900 con l’invenzione del calcestruzzo armato e
dei sistemi prefabbricati. A fare notizia qui è la velocità di costruzione
(solo 18 ore), e il fatto che è stata realizzata in 3D.
In questo caso l’obiettivo dichiarato dalla
joint venture CDC-Holcim Group e del gruppo di progettazione
14Trees era quello di trovare una soluzione abitativa sostenibile,
economica e replicabile da realizzare in Africa. La scuola è il simbolo
dell’istruzione e il modo migliore per aiutare le popolazioni del terzo mondo
non è quello di portare vestiti e alimenti ma insegnando loro un lavoro e
dandogli la possibilità di andare a scuola e studiare.
Il progetto della scuola sostenibile in 3D
La scuola che è stata realizzata in sole 18 ore con una stampante 3D è solo la
prima di tante altre. La scuola è relativamente piccola di dimensioni,
semplice e spartana ma è essenziale per dare ai bambini africani la
possibilità di imparare e studiare per riscattarsi quando saranno più grandi.
L’esperimento è andato a buon fine e l’idea è quella di costruire altri
edifici scolastici e non anche in altre parti dell’Africa ad esempio in
Kenya e Zimbabwe. La tecnica adottata per realizzare questa scuola ha
permesso di ridurre non solamente costi e tempi ma anche l’impronta ecologica </b >abbattendo tale impronta di circa il 50-70%. le pareti esterne sono state
realizzate tramite estrusione con la stampante e poi una squadra di operai ha
provveduto a montare serramenti e accessori e procedere con le finiture del
caso.
In certe zone dell’Africa e del Malawi c’è una carenza importante di
edifici scolastici. Attualmente con questa ultima scuola ci sono 13
scuole nel territorio ma ne servirebbero altre per far fronte all’offerta.
L’UNICEF ha stimato che in tutta l’Africa ci sarebbe una carenza di 36000 aule
scolastiche che con le tecniche tradizionali richiederebbero circa 70 anni per
essere realizzate. Con questo sistema innovativo, pratico e veloce si potrebbe
far fronte a questa lacuna in un solo decennio, forse anche meno. Solo così si
potrebbe veramente dare una mano a questo paese tanto martoriato e aiutarlo a
crescere. Inoltre questa operazione contribuirebbe a formare personale
qualificato e a creare posti di lavoro per utilizzare le macchine e saper
dosar ei materiali.
piastra di costruzione riscaldata </b >