Louis I. Kahn è uno dei maestri indiscussi dell’architettura moderna che ha saputo orientare e ispirare migliaia e migliaia di architetti in
Italia e nel resto del mondo, anche architetti famosi come
Carlo Scarpa, Mario Botta e Renzo Piano.
Vediamo meglio chi è Louis I. Kahn, la sua filosofia di pensiero e le sue opere
che hanno fatto la storia dell’architettura.
Biblioteca dell’Accademia Philip Exeter (foto di Jana Apergis – Fonte: flickr.com) |
Chi è Louis I. kahn
Louis Isidore Kahn (1901-1974) è uno dei più grandi architetti e un indiscusso
maestro dell’architettura contemporanea. Nella sua carriera ha saputo
realizzare opere di architettura straordinarie che hanno ispirato generazione
di architetti. Inoltre ha scritto molti libri e tenuto diverse
conferenze.
Nasce il 20 Febbraio 1901 nell’isola di Osel in Estonia da una famiglia
ebraica ed emigra con i genitori negli Stati Uniti nel 1905.Qui si iscrive
alla Central High School e Pennsylvania Academy of Fine Arts dove nel
1924 consegue il titolo di bachelor in architettura all’Università di
Pennsylvania.
Nel 1925 apre uno studio assieme a John Molitor ma sarà nel 1928
la vera svolta per la sua opera, quando compie un importante
viaggio in Europa dove visita i resti dell’antica Grecia e
successivamente in Italia. Nell’architettura di Roma antica Kahn trova il
mondo dell’arco, un’idea di tettonica,
architetture della massa e della luce, forme che ha poi sapientemente
riportato nelle sue opere più importanti.
Museo d’arte Kimbell, Texas USA (1967-1972) (foto di sharky_fel – Fonte: flickr.com) |
Una memoria interpretata
Louis I. Kahn con la sua opera si è sempre rivolto al passato, collezionando
un infinito serbatoio di immagini e di forme che ha poi utilizzato trasformandole in esibizione simbolica dell’antico.
Per Kahn
la città e la casa dovevano essere costruzioni analoghe, concepite per
la vita e animate dallo spirito della comunità. La città doveva essere come
una “grande casa” e l’architetto aveva il compito di essere anche un artista in
grado di sintetizzare nell’opera i valori paradigmatici del fare. Questo
per lui era un modo di rispondere all’esigenza senza tempo del genere umano di
trovare un rifugio fisico e spirituale.
Louis I. Kahn nel 1928 ha fatto un primo viaggio in Italia dove
ha potuto studiare e apprendere la struttura delle cittadelle medievali come
San Giminiano, Assisi, Carcassonne, Roma, Milano, Firenze; queste città sono
state tutti modelli importanti e fondamentali per la definizione del paradigma
urbano e umano. I progetti per l’Istituto Salk a La Jolla (1959-1965),
l’Istituto indiano di amministrazione di Ahmedabad (1963), il
convento delle suore domenicane a Media (1965-1968), i
Priorato di Sant’Andrea a Valyermo (1966), la
sede del governo a Dacca (1962-1973) ne sono la testimonianza. Kahn
affermava che solo attraverso le rovine di un edificio era possibile capirne
l’essenza; solo quando l’edificio viene privato del suo uso può farsi pura
materia e rivelare il perché della sua forma.
Louis Kahn Salk Institute
L’incontro tra Jonas Salk e Louis Kahn costituisce un momento fondamentale per lo sviluppo concettuale e tematico del Salk Institute.
Una committenza illuminata ha permesso a Kahn di elaborare il suo pensiero attorno al rapporto tra uomo e luogo di lavoro. Questi luoghi dovevano ospitare 10.000 metri quadrati di superficie destinata ad uffici, ma Kahn porta un valore aggiunto: i laboratori non sono unicamente luoghi per lavorare, ma diventano luoghi di incontro e luoghi dell’incommensurabile.
I materiali utilizzati sono il calcestruzzo a vista, il vetro, il travertino e l’acqua: tutti dichiarano il loro essere parte della costruzione. Viene qui esaltato quello che Kahn definisce lo “spazio muro”, uno spazio posto tra un interno e un esterno, che genera l’immagine di una costruzione inserita all’interno di un paesaggio di rovine. Il muro deve poter trasmettere esternamente tramite l’ombra e internamente attraverso la luce.
Lo spazio centrale affacciato sull’oceano inizialmente era previsto come un giardino, ma poi dopo un incontro con Louis Barragan, Kahn cambia idea e la fa diventare una piazza, un luogo di incontro, uno spazio pubblico segnato dal mormorio dell’acqua. In questo edificio tutto è collegato, tutto è percorribile, ma allo stesso tempo ogni edificio è dotato della propria indipendenza e autonomia.
Istituto Salk per le ricerche biologiche (1969 – 1965) (foto di Richard Anderson – Fonte: flickr.com) |
Principali opere di Louis I. Kahn
Vediamo ora un elenco delle principali opere de Louis I. Kahn:
- Galleria d’arte, Università di Yale, New Haven, Connecticut USA (1951 –
1953), - Centro per la comunità ebraica – Trenton, New Jersey USA (1954 – 1959),
- Istituto di ricerca A.N. Richards – Università della Pennsylvania,
Philadelphia, Pennsylvania USA (1957 – 1961), - Istituto Salk per le ricerche biologiche – La Jolla, California USA (1959 –
1965), - Prima Chiesa e Scuola Unitaria – Rochester, New York USA (1959 – 1967),
- Casa Fischer – Hatboro, Pennsylvania USA (1960 – 1967),
- Istituto indiano di amministrazione -Ahmedabad, India (1962 – 1974),
- Sede del governo – Banglanagar, Bangladesh (1963 – 1973),
- Biblioteca dell’Accademia Philip Exeter – Exeter, New Hampshire USA (1967 –
1972), - Museo d’arte Kimbell – Fort Worth, Texas USA (1967 – 1972).
Progetti non realizzati
- City Tower – Philadelphia, Pennsylvania USA (1952 – 1962),
- Convento per le suore domenicane – Media, Pennsylvania USA (1965 – 1968),
- Monumento ai sei milioni di martiri ebrei – New York USA (1967 – 1972),
- Sinagoga Hurva – Gerusalemme, Israele (1968 – 1974),
- Palazzo dei Congressi – Italia (1968 – 1974).