I laterizi sono degli elementi fondamentali per l’edilizia tradizionale e uno dei materiali da costruzione più antichi, assieme al legno e alla pietra. Essi hanno origini antichissime e sono realizzati con l’argilla.
Scopriamo formato, dimensioni, tipologie e caratteristiche.
Edificio realizzato in mattoni faccia a vista (foto di JKD – Fonte: pixabay.com) |
Cosa sono i laterizi
I laterizi sono elementi realizzati in argilla che vengono utilizzati in edilizia sotto forma di mattoni, tavelle, tavelloni, piastrelle, etc.
Le ragioni del perdurante successo dei laterizi sono dovuti sicuramente:
- all’abbondanza e all’agevole reperibilità delle materie prime;
- al basso costo di produzione;
- alla facilità di trasporto e immagazzinamento;
- alla semplicità delle tecniche d’uso;
- alla possibilità di impiego in svariati elementi della costruzione;
- infine alle diverse soluzioni architettoniche consentite da questo
materiale.
Possiamo avere diverse tipologie di laterizi utilizzati in edilizia:
- Laterizi per murature;
- Tavelle e tavelloni;
- Blocchi forati per solai;
- Laterizi per coperture (come, ad esempio, coppi e tegole);
- Laterizi per usi particolari;
- Mattoni Refrattari.
Mattoni, blocchi e pezzi complementari
Il mattone, antichissimo protagonista dell’edilizia, costituisce ancora oggi l’elemento essenziale della maggior parte degli edifici, grazie alle sue caratteristiche di resistenza meccanica, coibenza termo-acustica, durevolezza, resistenza agli agenti atmosferici, facilità di posa e compatibilità d’impiego con altri materiali (come ad esempio acciaio, legno).
La norma UNI 8942/1, riguardante la terminologia e i sistemi di classificazione dei laterizi per murature, definisce:
- mattoni: i prodotti di laterizio per muratura, di forma parallelepipeda, con volume vuoto per pieno minore o uguale a 5500 cm3;
- blocchi: i prodotti di laterizio per muratura, di forma parallelepipeda, con volume vuoto per pieno maggiore a 5500 cm3;
- mattoni e blocchi da rivestimento: mattoni e blocchi prodotti in modo da poter essere posti in opera a faccia a vista (senza intonaco). In questa categoria rientrano anche i listelli e le piastre di rivestimento;
- mattoni e blocchi comuni: tutti i prodotti non da rivestimento;
- pezzi complementari, speciali e di corredo: i prodotti di laterizio
impiegato per la realizzazione di elementi particolari dei sistemi
murari.
Denominazione delle parti del mattone
Le tre facce del mattone solitamente si denominano:
- testa o punta: la faccia che ha per lati le due dimensioni minori;
- costa o lista o fascia o coltello: la faccia che ha per lati la
dimensione minore e quella maggiore; - piatto: la faccia che ha per lati le due dimensioni maggiori.
Classificazione dei laterizi per murature
La norma UNI 8942/1 classifica i laterizi per murature secondo i seguenti
criteri:
- percentuale di foratura (F);
- giacitura in opera;
- tecnica di produzione.
Classificazione secondo la percentuale di foratura
La foratura è un’importante caratteristica dei mattoni e dei blocchi, che viene misurata per mezzo del rapporto percentuale tra la somma delle aree dei fori e l’area della superficie del vuoto per pieno ortogonale alla direzione dei fori. La foratura consente di ridurre il peso degli elementi e di migliorarne la capacità di isolamento termico, a scapito però, della resistenza alla compressione.
In base alla percentuale di foratura, come stabilito dalla UNI 8942/1, i laterizi per muratura possono quindi essere distinti in:
- mattoni pieni: con F < 15% (non esistono blocchi pieni);
- mattoni e blocchi semipieni, divisi a loro volta in due tipi:
- tipo A con 15% < F < 45%
- tipo B con 45% < F < 55%
Classificazione secondo la giacitura in opera
In relazione alla giacitura in opera i laterizi per murature si classificano
come:
- mattoni e blocchi a fori verticali: quando si tratta di prodotti destinati a essere posati con la foratura ortogonale al piano orizzontale di posa;
- mattoni e blocchi a fori orizzontali: quando si tratta di prodotti destinati a essere posati con la foratura parallela al piano orizzontale di posa.
Classificazione secondo la tecnica di produzione
In relazione alla tecnica di produzione i laterizi per murature si classificano in:
- estrusi: nel caso siano ottenuti mediante il passaggio in pressione di una massa di argilla attraverso una filiera della stessa sezione del laterizio da conformare;
- pressati: nel caso siano ottenuti mediante pressatura in appositi stampi di una quantità di argilla pari a quella dell’elemento da formare;
- formati a mano: nel caso siano ottenuti mediante lavorazione manuali, in genere caratterizzati da una grande varietà di forme.
Durante o dopo il ciclo di produzione, i laterizi possono essere rettificati e calibrati, per rispondere a precise esigenze di impiego.
Impieghi dei laterizi in base alla percentuale di foratura
Per ogni problema costruttivo è necessario saper scegliere con cura il tipo di
mattoni o di blocchi con la percentuale di foratura più opportuna.
I mattoni pieni, ed entro certi limiti, quelli semipieni, trovano applicazione nelle murature portanti, che dovranno naturalmente essere realizzati con spessori adeguati ai carichi previsti.
I mattoni e blocchi forati vengono invece impiegati nella realizzazione di murature non portanti in cui siano richieste, oltre alla funzione di tamponamento, anche caratteristiche di isolamento termico, come ad esempio nelle murature “a cassa vuota” o a doppia parete, o come nelle murature monostrato.
Forme e dimensioni dei laterizi per muratura
La produzione dei laterizi per murature è caratterizzata da una grande varietà
di forme e di dimensioni. Ciò dipende solo in parte dalla necessità di disporre di un’ampia scelta, capace di soddisfare ogni esigenza dei costruttori. I fattori che determinano il fenomeno e che ostacolano l’unificazione dei tipi e dei formati sono:
- l’impiego di argille con caratteristiche diverse;
- la diversità degli impianti e dei sistemi produttivi;
- l’elevato numero di produttori;
- l’esistenza di consuetudini costruttive locali, che si basano ancora su
formati e dimensioni di laterizi spesso risalenti a molti secoli addietro.
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Denominazione, formati e impieghi più comuni dei laterizi a massa normale
Vediamo di seguito quali sono i formati più comuni dei laterizi per murature e
i loro impieghi:
- Mattone pieno: di larghissimo uso in passato, quando la produzione era
artigianale, oggi è impiegato soltanto per murature portanti o per murature faccia a vista di particolare pregio. - Mattone sei fori (mattone semipieno, mattone forato): è di comune impiego in molte regioni italiane perché unisce alle doti di leggerezza una discreta
resistenza meccanica che lo rende idoneo per impieghi nelle murature di
tamponamento a cassa vuota , oltre che nei tramezzi interni. - Foratella: è un prodotto molto diffuso, ma generalmente utilizzato solo nei
tramezzi interni, data la sua elevata percentuale di foratura e la conseguente riduzione della resistenza meccanica. - Mattone quattro fori (o foratino): è molto diffuso specie nelle regioni
settentrionali per la realizzazione di tramezzi interni. - Multifori ( mattone o blocchetto 21 fori): sono prodotti con diverse lunghezze di taglio, per cui comprendono elementi che vanno dai mattoni fino
ai blocchi. La possibilità di disporli con varie giaciture permette una notevole varietà di soluzioni per le murature esterne. - Mattone doppio UNI: si usa nella realizzazione di murature di tamponamento,
talvolta ance moderatamente portanti quando sono dotate di adeguato
spessore. Esistono anche altri tipi, denominati mattoni doppio UNI,
differenti per forma e numero di fori. - Blocco svizzero: viene prodotto in alcune regioni settentrionali e consente
la costruzione di murature monostrato, eventualmente anche portanti con
carichi limitati. - Blocco a fori orizzontali (o isolater 373): è un elemento con elevata
percentuale di foratura, più diffuso nelle regioni meridionali, dove in
genere viene impiegato per murature monostrato non portanti. Viene corredato di pezzi speciali e controblocchi per la realizzazione degli stipiti delle aperture e degli angoli.