Per realizzare edifici di buona qualità, cioè in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze dell’utenza compatibilmente con le risorse tecniche ed economiche possibili, occorre procedere a una progettazione degli elementi edilizi molto accurata, secondo precise regole di qualità, anche attraverso l’uso dei materiali da impiegare in possesso delle proprietà necessarie e dei relativi marchi di qualità.
Esistono però molti materiali pericolosi in edilizia come adesivi, collanti vari, additivi per calcestruzzi e malte, pitture, solventi chimici, trattamenti protettivi delle pareti, etc.
Vediamo in questo articolo quali sono i materiali e le sostanze più pericolose da gestire in ambito edile.
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Materiali pericolosi in edilizia : norme tecniche e prescrizioni di legge
La valutazione della qualità di un materiale deve avvenire attraverso criteri precisi, incontrovertibili e unanimemente accettati.
Proprio per questo sono state elaborate norme che riguardano il settore dell’edilizia e in particolare volte a individuare i materiali pericolosi in edilizia.
Le fonti di riferimento per la valutazione della qualità in edilizia e per capire se un materiale è pericoloso o no sono costituite da:
- norme tecniche: fissate dagli enti di normazione nazionali, europei e internazionali (Norme UNI);
- prescrizioni di legge: emanante dagli Stati membri e dall’Unione Europea.
Le norme tecniche hanno un valore di raccomandazione mentre le prescrizioni di legge hanno valore cogente e sono quindi obbligatorie.
I contenuti delle norme tecniche riguardano anche le caratteristiche di conformità dei prodotti e dei materiali, vale a dire l’identificazione e la classificazione delle proprietà che rendono i materiali idonei e non nocivi per la salute.
E’ importante quindi che prima del loro utilizzo i materiali utilizzati in edilizia siano analizzati e che posseggano i relativi certificati rilasciati dai vari enti. In Italia le norme tecniche sono pubblicate dall’Ente Italiano di Unificazione (UNI) particolarmente utile per ricavare informazione sui materiali, sulle loro prestazioni più significative, modalità di prova, etc.
Materiali pericolosi in edilizia: l’etichettatura
La certificazione costituisce quindi uno strumento fondamentale per il controllo della qualità di un materiale in quanto è un indicatore di conformità all’insieme di norme e regole emanate dagli organi competenti. La certificazione di un materiale viene attuata tramite l’attività dei seguenti organismi:
- un ente che tutela l’intero sistema di certificazione attraverso l’accreditamento degli organismi di certificazione;
- un organismo di certificazione accreditato che controlla la permanenza della conformità;
- un ente che garantisce l’affidabilità delle prestazioni dei laboratori;
- un laboratorio accreditato che effettua le prove di conformità.
Una volta che un materiale è stato certificato prima di essere utilizzato e venduto deve essere anche etichettato. L’etichettatura ha lo scopo di informare sui rischi a cui siamo esposti utilizzando questo materiale e sugli eventuali danni.
Le etichette individuano inoltre le precauzioni da prendere prima di usarli, e danno informazioni sul loro utilizzo conservazione e smaltimento.
Il sistema di certificazione prevede che l’emissione delle attestazioni e delle etichette venga fatta da organismi di certificazione accreditati dal SINCERT (Sistema Nazionale Accreditamento Organismi di Certificazione).
Scelta del sistema di attestazione e classi di rischio
Ogni materiale in regola con gli adempimenti richiesti dalla certificazione obbligatoria può apporre la marcatura CE che attesta l’idoneità del materiale all’impiego nella costruzione. La Direttiva CEE 89/106 indica due procedure da seguire per il rilascio dell’attestato di conformità, definendole nel modo seguente:
- certificazione di conformità del prodotto da parte di un organismo di certificazione accreditato;
- dichiarazione di conformità del prodotto da parte del fabbricante
Il sistema di attestazione più adeguato a ciascun materiale viene prescritto con riferimento alle cosiddette classi di rischio. In sostanza quanto più elevato è il rischio che potrebbe derivare all’utenza dal mancato funzionamento del prodotto, tanto maggiori dovranno essere le cautele per il rilascio dell’attestato di conformità.
Le classi di rischio sono:
- pericolo di morte
- pericolo di ferite tali da indurre inabilità temporanea
- rischi limitati per le persone
Classificazione dei materiali pericolosi in edilizia
Sono molti purtroppo i materiali pericolosi utilizzati in edilizia. Vediamo di seguito un elenco dei principali materiali pericolosi in edilizia
- adesivi (adesivi per pavimenti, adesivi per pareti e soffitti);
- additivi per calcestruzzi e malte cementizie: acceleranti, aeranti, plasticizzanti, ritardanti;
- detergenti per murature: anti-alghe, antimuffa, svernicianti, detergenti per prodotti grassi ;
- trattamenti protettivi e decorativi delle murature:
- prodotti e membrane impermeabilizzanti, prodotti antimuffa;
- trattamenti protettivi e decorativi dei metalli: primer, pitture antiruggine, mani di fondo;
- vernici e trattamenti protettivi e decorativi del legno;
- intonaci: a base di resine, a base di silicati;
- isolanti a base di schiume;
- solventi.
Classificazione della pericolosità dal punto di vista sanitario
I materiali pericolosi utilizzati anche in edilizia dal punto di vista sanitario ovvero dal punto di vista degli effetti che possono avere sulla salute delle persone con azioni dirette, vengono classificate come segue:
- letali
- molto tossici
- tossici
- nocivi
- nocivi per allattamento al seno
- corrosivi
- ustionanti
- irritanti
- allergizzanti
- sensibilizzanti
- cancerogeni
- mutageni
- tossici per il ciclo riproduttivo
Fra i materiali cancerogeni utilizzati per anni su vasta scala in edilizia dobbiamo per forza citare l’eternit e l’amianto.
Ancora oggi è presente su tutto il territorio italiano dopo anni in cui è stato vietato la lavorazione e la produzione, e quello che rimane bisogna smaltirlo attraverso particolari procedure.