In un momento di ristrutturazione, può essere interessante capire se il riscaldamento radiante sia meglio a pavimento, soffitto o a parete.
Vediamo quindi di capire bene la differenza fra questi tre sistemi e di
capire perchè il riscaldamento radiante conviene rispetto al tradizionale
riscaldamento con termosifoni.
Riscaldamento radiante a pavimento (foto di Matteo Dena – Fonte: flickr.com) |
Cos’è il riscaldamento radiante e come funziona
Il riscaldamento radiante è un particolare tipo di riscaldamento che
permette di riscaldare e/o raffrescare l’ abitazione non più attraverso dei
terminali (radiatori in ghisa
o in alluminio) ma bensì attraverso delle serpentine che possono correre a
pavimento, a soffitto oppure a parete.
Questo impianto non sfrutta i moti
convettivi generati dai termosifoni ma bensì il calore viene trasferito
per
irraggiamento. E’ una soluzione efficiente che di fatto garantisce un
risparmio energetico e per questo indicata sia negli edifici di nuova
costruzione sia nelle ristrutturazioni.
Come funziona e vantaggi
Il riscaldamento radiante in realtà ha origini molto lontane (già gli
antichi romani utilizzavano questo sistema per riscaldare e raffrescare i
loro edifici) ma solamente negli ultimi 15-20 si sono evoluti.
Il principio è simile a un normale impianto, ovvero l’acqua corre
all’interno delle serpentine che sono in gradi di riscaldare o raffrescare
in base se l’acqua che circola è calda o fredda. In vantaggi di un
riscaldamento radiante sono diversi:
- calore più uniforme in tutta la casa;
- minori consumi e sprechi di energia;
- migliore aspetto estetico recuperando lo spazio occupato dai termosifoni;
- possibilità di riscaldare e raffrescare con un unico impianto;
- miglior benessere e comfort abitativo;
- possibilità di integrarlo con impianti ad alta efficienza (pompe di calore,
caldaie a condensazione,
pannelli fotovoltaici,
geotermico) in modo da migliorare ulteriormente i benefici; - assenza di movimentazione di polvere;
- temperatura uniforme e omogenea su tutta la stanza anche in prossimità
delle aperture.
Inoltre possono essere installati su tutti i tipi di edifici (residenziali e
non) e possono essere integrati anche con impianti già esistenti. Ciò che
differenzia maggiormente gli
impianti di riscaldamento radianti rispetto a quelli tradizionali è
che questi lavorano a basse temperature permettendo così di abbassare
notevolmente i consumi energetici migliorando l’efficienza energetica.
LEGGI ANCHE:
Schema impianto di riscaldamento a pavimento
Tipologie di riscaldamento radiante
I sistemi radianti sono la scelta migliore a livello impiantistico in
quanto riescono a integrare in un unico impianto sia riscaldamento che
raffrescamento abbattendo consumi energetici e sprechi di denaro.
Come abbiamo potuto capire finora esistono fondamentalmente
tre tipologie di riscaldamento radiante:
- a pavimento
- a soffitto
- a parete.
Il più diffuso e conosciuto in assoluto è il
riscaldamento a pavimento ma si presentano moto interessanti anche le
soluzioni a soffitto e a parete. In realtà esiste anche un altro sistema che
prevede (sempre con lo stesso principio) di riscaldare e raffrescare
attraverso i battiscopa, soluzione molto utile per esempio in caso di
ristrutturazioni in cui non è possibile fare interventi particolari.
A tal
proposito ti consigliamo di leggere questo articolo scritto da noi:
Riscaldamento a battiscopa: funzionamento, vantaggi e svantaggi.
Vediamo quindi in cosa consistono questi tre sistemi e quali sono le
principali differenze, a parità di potere scaldante e rinfrescante.
Riscaldamento radiante a pavimento
Questa è certamente la soluzione più diffusa (almeno negli edifici
residenziali) ed è adatta in tutte le situazioni.
In questa modalità vengono
posati a pavimento degli appositi pannelli, sopra un materassino isolante,
dove sarà posizionata la serpentina in materiale plastico, secondo uno
schema lineare o concentrico, in base alle esigenze.
Al di sopra può essere
posato un pavimento (parquet) a secco oppure gettato un massetto e la
pavimentazione.
La seconda soluzione, molto usata un tempo, è oggi
abbandonata per soluzioni a secco. Un accortezza deve essere fatta sul tipo
di pavimentazione che non deve essere troppo isolante per evitare di
ostacolare il passaggio di calore. Normalmente l’intero pacchetto rientra in
uno spessore di 5 cm.
Riscaldamento radiante a soffitto
Questa soluzione è ideale per esempio negli uffici, ospedali e luoghi
pubblici in genere, in quanto i pannelli con le tubazioni vengono alloggiate
all’interno del controsoffitto in cartongesso. Si ha così il grande vantaggi
odi liberare il pavimento e pareti.
Uno dei grandi svantaggi del
riscaldamento a pavimento sta nella superficie utile scaldante tolto
l’ingombro di mobili e arredi. I pannelli a soffitto sono di più facile
installazione e quindi hanno anche costi minori. In questo caso l’unica
accortezza è quella che non deve esserci troppa distanza tra pavimento e
soffitto, ovvero l’altezza del locale non dovrebbe superare i 3-4 metri
d’altezza.
Riscaldamento radiante a parete
Il riscaldamento a pavimento funziona esattamente come gli altri tipi
solamente che qui le tubazioni radianti e i pannelli sono posizionati a
parete e si possono utilizzare anche tubazioni in rame per diffondere
maggiormente il calore o il raffrescamento.
Questa soluzione è utilizzata
quando non è possibile, per vari motivi intervenire a pavimento, e nemmeno a
soffitto per la presenza di impianti o per altezze elevate dei locali. Un
classico esempio di utilizzo sono nei grandi ambienti open space come uffici
o altri locali.
Se questo sistema viene utilizzato in casa invece bisogna
fare attenzione che nella parete in cui verranno posizionati i pannelli
radianti non sarà possibile piantare chiodi, aprire porte, o fare qualsiasi
altro intervento.
Quale tipo di pavimentazione è adatta per i pavimenti radianti?
Sono molti i materiali che si possono utilizzare per i pavimenti radianti:
ceramica, legno, marmo, gres porcellanato, etc. Quando si posa un pavimento
bisogna fare riferimento alle normative di settore che da indicazioni sulla
resistenza termica (secondo UNI EN 1264 e UNI EN ISO 11855 la resistenza
termica non deve superare il valore di 0.15 m2K/W) e alle indicazioni delle
aziende produttrici.
Vi sono infatti in commercio alcuni sistemi radianti
per pavimento a basso spessore che non sono presenti nella normativa e
allora bisogna fare riferimento alla scheda tecnica del produttore. In ogni
caso è possibile installare qualsiasi tipo di pavimentazione senza
problemi.
Riscaldamento radiante e agevolazioni fiscali
Secondo quanto stabilito dal secreto, per il 2021 il sistema di
riscaldamento radiante rientra nell’agevolazione del Bonus 110 se vengono
abbinati a uno degli interventi “trainanti” come ad esempio l’installazione
di una caldaia a condensazione oppure una pompa di calore oppure l’allaccio
al teleriscaldamento o abbinati a caldaie a biomassa, interventi cioè volti
a migliorare l’efficienza energetica dell’edificio.
per fare impianto riscaldamento a pavimento senza spaccare, e' necessario lasciare la casa libera o si puo abitare durante i lavori ? grazie
Salve, dipende da quanto grande è la sua abitazione. Generalmente per un appartamento di 100 mq la posa del riscaldamento a pavimento richiede circa 3 giorni lavorativi