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Opere di Renzo Piano

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Renzo Piano nato a Genova, 14 settembre 1937 è forse l’architetto italiano più famoso nel mondo che nella sua carriera è riuscito a realizzare opere di ingegneria e architettura straordinarie sempre all’avanguardia con la sperimentazione, le tecnologie più innovative e i materiali e si può considerare più che un’archistar un vero maestro dell’architettura contemporanea.
 
I materiali che usa sapientemente è la luce e la materia. Diventato nel 2013 senatore a vita italiano nel 1998 ha vinto il Premio Pritzker (il Nobel dell’architettura) consegnatogli dal Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton alla Casa Bianca mentre nel 2006 diventa il primo italiano inserito dal TIME nella Time 100, l’elenco delle 100 personalità più influenti del mondo, nonché tra le dieci più importanti del mondo nella categoria Arte e intrattenimento.
opere di renzo piano
Riqualificazione del porto antico di Genova
(foto di 12304480 – Fonte: https://pixabay.com)
 

Renzo Piano e l’arte di costruire

Il rapporto privilegiato che le architetture di Renzo Piano instaurano con la “città vecchia” esprime più di ogni altra intenzione la possibilità di coniugare in una sola immagine antico e moderno.

Con la vittoria nel 1971, in coppia con l’architetto inglese Richard Rogers, del Concorso internazionale per realizzare nel cuore di Parigi il Centre Pompidou, il più grande museo europeo d’arte contemporanea, noto anche come Beaubourg, l’inizio della magistrale attività progettuale di Piano attua da subito un serrato confronto con la storia, con le sue stratificazioni sedimentate nei tessuti urbani, e al tempo stesso anticipa, con le soluzioni di volta in volta adottate, sempre mutevoli, lontano da etichette precostituite e senza cadere nelle moderne correnti, i successivi sviluppi che impronteranno la ricerca nel campo delle costruzioni.

 
Centre Pompidou-Parigi-Francia-Renzo Piano
Vista notturna del centre Pompidou a Parigi
(foto di cara cal – Fonte: https://www.flickr.com)

 

Renzo Piano e la cultura del fare

Tutta l’opera di Renzo Piano può essere considerata come un solo e suggestivo work in progress nel quale sussistono e persistono immutati alcuni saldi processi del mestiere dell’architetto: la sperimentazione e la ricerca sui materiali, il perseguimento del concetto di leggerezza e di versatilità poetica delle forme e delle idee, la rivisitazione e l’assunzione dei tipi tradizionali della città (la strada, la piazza, la galleria, l’isolato urbano), il rispetto del luogo e delle sue risorse con l’inserimento invasivo dell’elemento naturale, sia esso vegetazione diffusa, acqua, luce o l’aria che fa vibrare le strutture.

Gli esordi di Renzo Piano sono incentrati sulla sperimentazione di materiali innovativi, prevalentemente termoplastici e prodotti derivati dalla chimica, con la verifica di prove di laboratorio per plasmare forme organiche articolate, consentendo di avvicinarsi alla pratica del cantiere, di mettere a fuoco le dinamiche complesse della costruzione attraverso tecnologie non impattive. L’opera di Renzo Piano è forse quella che più di ogni altra espressione, tra le infinite sfaccettature dell’architettura contemporanea, ha tradotto e modellato con la materia le sei proposte per il nuovo millennio elencate da Italo Calvino nelle “Lezioni americane”: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, coerenza sono proprietà che, con gradienti diversi, possono certamente descrivere le sue architetture.

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Nuova sede del New York Times
(foto di Thomas Hawk – Fonte: https://www.flickr.com)

 

Renzo Piano, le 10 opere più belle e famose

  • 1971-77 Centre George Pompidou: Il Centro nazionale d’arte e di cultura Georges Pompidou a Parigi, noto come Beaubourg, è l’esito di un concorso internazionale bandito nel 1971, vinto assieme a Richard Rogers co  il supporto ingegneristico di Ove Arup. Le dimensioni dell’opera e l’ambizioso programma previsto, con spazi espositivi, ambienti multifunzionali, una biblioteca e archivi, sono stati risolti in una forma vistosamente in contrasto con l’edilizia storica parigina. L’esigenza di disporre  di spazi altamente flessibili ha spinto all’adozione di cinque piani completamente liberi, profondi 50 metri e lunghi 170. Per sostenere queste piastre si è adottata una struttura metallica lasciata completamente a vista al pari delle condutture degli impianti. In tal modo il centro culturale assume l’immagine di una macchina prettamente tecnologica anche se, in realtà, i componenti sono costruiti e montati artigianalmente.
  • 1983- 2002 Lingotto di Torino. Quest’opera si presenta come un intervento di recupero di archeologia industriale dove Piano realizza la Pinacoteca Agnelli, che è uno scrigno posto alla sommità con la sua bolla di acciaio e vetro, e l’Auditorium, scavato fino a circa 10 metri di profondità, ha un sistema automatico di parti in movimento che può variare la capienza.
 
Lingotto-Torino-Fiat-Agnelli-Renzo Piano
Il Lingotto di Torino (foto di nirolfix – Fonte: https://pixabay.com)
 
  • 1988-2001 Porto di Genova. Il Porto Antico di Genova è uno dei luoghi d’infanzia di Renzo Piano. In occasione del cinquecentesimo anniversario della scoperta dell’America, il Comune di Genova organizza le Celebrazioni Colombiane, incaricando Piano di risistemare l’area del porto della città. Il progetto prevede il recupero urbano di alcuni edifici storici: i magazzini del cotone, i seicenteschi magazzini doganali e il Millo, adibiti a spazi commerciali, espositivi e di servizio per la città. Vengono aggiunte le nuove costruzioni dell’Acquario di Genova, gli uffici della Capitaneria di Porto e il Bigio, una grande struttura in piloni d’acciaio che ricorda gli alberi da carico delle navi mercantili ormeggiate nel porto. In occasione del G8 del 2001, ulteriori interventi di riqualificazione hanno coinvolto il rifacimento delle pavimentazioni presso piazza Caricamento e l’iserimento di nuove piantumazioni, il restauro di Porta Siberia e la realizzazione della Biosfera in vetro di fronte all’Acquario.
  • 1991-1997 Fondazione Beyeler. Il Centro Beyeler a Basilea è un vero gioiello dell’architettura contemporanea, un piccolo, ma sapiente, intervento per la creazione di uno spazio espositivo per l’arte contemporanea. La luce e l’acqua infatti sono gli elementi che maggiormente caratterizzano questo progetto. Fra Beyeler e Piano si stabilì una profonda intesa. Alla fine del lavoro, l’architetto si sentirà collezionista e il collezionista si sentirà architetto. Edificio curato nei minimi particolari, dal giardino alla scelta dei serramenti.
  • 1991-1998 Centro culturale Tjibaou: Il Centro culturale di Noumèa, in Nuova Caledonia, è stato finanziato dal governo francese per celebrare la memoria del leader indipendentista della comunità Kanak, morto a seguito di un attentato nel 1989. Il complesso architettonico è formato da dieci “capanne” di diversa dimensione, rivolte verso la baia di Noumèa e collegate da un percorso pedonale che si snoda tra i giardini, lungo l’asse attrezzato dei servizi. L’interpretazione dei procedimenti costruttivi locali e l’attenta analisi delle abitudini e dei costumi delle popolazioni indigene hanno garantito un esito progettuale che rispecchia la tradizione del luogo, sia in termini simbolico-formali che nell’uso dei materiali, senza invasivi impieghi delle tecnologie occidentali.
  • 1992-2000 Postdamer Platz: Prima della Seconda Guerra Mondiale, Postdamer Platz era il cuore vitale di una Berlino capitale europea della cultura e delle avanguardie artistiche. Dopo i bombardamenti alleati del 1945 in cui Berlino e Postdamer Platz fu rasa al suolo, era diventato un luogo abitato da fantasmi, un “vuoto” dentro la città. Dopo la caduta del muro il destino di Berlino cambia radicalmente e nel 1992 Renzo Piano ha vinto il concorso ad inviti per la ricostruzione della Postdamer Platz. L’elemento compositivo fondamentale è rappresentato da lago, il cui ruolo connettivo unisce fisicamente ciò che una volta era diviso dal muro.L’acqua invade l’area di Postdamer Platz incrementandone il valore ambientale attraverso una stretta e indissolubile relazione tra natura e architettura.
  • 1994-2002 Auditorium Parco della musica: Nel 1994 il Comune di Roma bandisce una gara internazionale a inviti per la realizzazione del nuovo Auditorium. Il progetto dispone di tre sale autonome, di dimensioni differenti simili a tre scarabei, ma con identici connotati architettonici, ortogonalmente attorno all’anfiteatro all’aperto e allo spazio anulare dei servizi e del foyer. Tale soluzione risolve i problemi acustici delle singole sale musicali (modellate in legno di ciliegio sulla base di un’attenta analisi acustica eseguita in laboratorio con specialisti del suono per ottenere la configurazione più adatta in relazione al tipo di musica eseguita), che risultano isolate e indipendenti sia in termini funzionali che di gestione, collegate attraverso un’unica galleria coperta dalla quale si accede anche al museo degli strumenti musicali e al sito archeologico della villa romana scoperta durante il cantiere.
 
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Auditorium Parco della Musica a Roma
(foto di Chris Heathcote – Fonte: https://www.flickr.com)
 
  • 2000-2012 The London Bridge Tower: Con i suoi 310 metri di altezza (il secondo grattacielo più alto d’Europa in acciaio e vetro) la London Bridge Tower è situata nel quartiere centrale di Southwark, sulla riva meridionale del Tamigi, presso l stazione di London Bridge. Voluto dal sindaco della città per ridisegnare, all’alba del nuovo millennio, lo skyline di Londra, il grattacielo assume un ruolo strategico all’interno del tessuto di Londra. Come in altre opere di Piano, l’attenzione alla sostenibilità ambientale è tradotta in precise soluzioni costruttive: la doppia facciata ventilata, i giardini alle diverse quote, gli impianti di riciclo del calore prodotto garantiscono un notevole risparmio energetico e un controllo delle dispersioni.
 
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Il grattacielo Shard a Londra
(foto di Paolo Iannucci – Fonte: https://www.flickr.com)
 
  • 2002-2013, Quartiere Le Albere: Il Quartiere Le Albere, è un progetto di rigenerazione urbana, realizzato nel sito della vecchia fabbrica Michelin e rappresenta oggi una nuova zona del centro di Trento. Questa ex area industriale, in seguito al processo di trasformazione, oggi condivide molte caratteristiche con il tessuto urbano proprio della città di Trento: l
  • 2002-2013, MUSE Museo delle Scienze:  il Museo delle Scienze a Trento, è il primo museo in Italia a riunire natura, scienza, tecnologia e analizzare i problemi etici e sociali che si presentano quotidianamente nella nostra vita. Progettato sempre da Renzo Piano il museo sorge nelle vicinanze del Quartiere Le Albere, e fa parte di un importante intervento a scala urbanista dell’ex area Michelin, comprendendo un grande parco, il museo, spazi commerciali e le residenze.
 
 
Altre opere famose di Renzo Piano:
  • Zentrum Paul Klee di Berna
  • IRCAM, Instituto per la ricerca musicale di Parigi
  • Riqualificazione del centro di Otranto con un progetto dell’UNESCO
  • Spazio musicale per l’opera Prometeo di Luigi Nono a Venezia
  • The Menil Collection a Houston
  • Stazioni metropolitane Principe, Darsena, Brin e Dinegro di Genova
  • Stadio di Bari
  • Restauro della Basilica Palladiana a Vicenza
  • Kandhar Center di Sestriere
  • New York Times Tower, sede del New York Times a New York
  • Kansai International Airport di Osaka
  • Cité Internationale di Lione
  • Aula liturgica per Padre Pio a San Giovanni Rotondo
  • Centro design Daimler Benz, Sindelfingen, Stoccarda
  • Galleria del vento della Ferrari, Maranello, Modena
  • Auditorium Niccolò Paganini, Parma
  • Monastero francescano, San Giovanni Rotondo
  • Maison Hermes, Tokyo
  • Nemo Museum Amsterdam 1992
  • The Art Institute of Chicago – The Modern Wing, Chicago
  • Ristruturazione e ampliamento della Morgan Library, New York
  • Riqualificazione e ampliamento del Harvard Art Museum, Cambridge.
 
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