Perché cadono i ponti in Italia? Quali sono le cause?
In genere sono i ponti in calcestruzzo a cadere. Il calcestruzzo è un materiale che ha una determinata durata e richiede manutenzione costante. Il passare del tempo con la mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria, utilizzo di materiali scadenti e forti eventi climatici sono le cause del cedimento dei ponti in Italia, come nel caso del ponte Morandi a Genova.
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Ponte Morandi a Genova crollato il 14 Agosto 2018 (foto di Marco E. Pelizza – Fonte: https://www.flickr.com) |
Il caso del ponte Morandi a Genova
Il ponte Morandi di importanza strategica è diventato famoso anche per la sua forma e struttura che richiama vagamente il ponte di Brooklyn in America. Secondo le ricostruzioni effettuate dai Vigli del Fuoco e dai tecnici che sono intervenuti sembra che sia ceduto uno dei piloni centrali del ponte a causa della rottura di uno degli stralli. Ovviamente questa tragedia si poteva evitare: il ponte Morandi infatti è stato costruito più di cinquant’anni fa con le tecniche e le normative in termini di resistenza ai carichi e la quantità di ferri dell’epoca. Inoltre Negli anni ’60 il numero di veicoli e camion che transitavano era drasticamente inferiore al numero di macchine e alla grandezza di camion che passano oggi (il traffico veicolare è quadruplicato). Infine come se non bastasse in questi cinquant’anni non è mai stata fatta nessuna opera di manutenzione ordinaria e straordinaria e peggio ancora, come sono emerse dalle indagini, sembra che quando sono stati fatti dei controlli dai tecnici della Società Autostrade (non più gestita dallo Stato ma privatamente dalla famiglia Benetton) abbiano falsato i rapporti dei sopralluoghi. Ecco perchè questa come molte altre sono tragedie annunciate e che si potevano e si devono evitare, perchè è assurdo che un cittadino che si reca al lavoro debba morire così.
Un’opera in calcestruzzo odierna può durare fino a 80-100 anni, un’opera degli anni ’60 ha una durata media di 50 anni; in ogni caso anche per le opere che si realizzano oggi bisogna fare manutenzione per evitare che la struttura sia sottoposta a stress e che l’armatura metallica esca fuori. In quegli anni sono state realizzate moltissime opere pubbliche, compresi ponti e viadotti in calcestruzzo armato, pensando che durassero in eterno ma non è così, perciò in Italia potrebbero verificarsi purtroppo altre tragedie simili. La manutenzione è importantissima ma in Italia la manutenzione è un costo e non si vuole farla con la scusa che non ci sono mai i soldi.
Dopo la tragedia di Genova del 14 agosto 2018 con il crollo del ponte Morandi questo tema è diventato di estrema attualità. Quella dei ponti è un’emergenza sotto gli occhi di tutti e c’è necessità fin da subito di fare un piano manutentivo nazionale di tutti i ponti e i viadotti. Il ponte è un simbolo di unione e vedere la scena di un ponte crollato è l’immagine simbolo di un paese che ha fallito, ha fallito perchè non sa gestire i suoi beni e non sa tutelare la sicurezza dei suoi cittadini.
L’importanza della manutenzione
In generale negli ultimi anni abbiamo assistito in Italia al crollo di diversi ponti in cemento armato. Il cemento armato è stato considerato sostanzialmente eterno ma in realtà non è così. Oggi c’è l’urgente necessità di fare un’azione di monitoraggio da parte dello Stato per individuare i ponti a rischio e instituire e finanziare un piano per fare interventi di manutenzione, e se necessario demolire e ricostruire. Ultimamente i tagli alle amministrazioni locali hanno avuto ripercussioni sulla manutenzione delle infrastrutture. Per assurdo gli antichi ponti romani costruiti in pietra o mattoni durano di più perchè sono più resistenti; il calcestruzzo infatti ha le barre di armatura in ferro all’interno del getto e di per se è un materiale straordinario sotto vari aspetti ma vulnerabile sotto altri.
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Antico ponte romano in pietra (foto di photoguay – Fonte: https://pixabay.com) |