Il ponte della Costituzione a Venezia: il quarto ponte sul Canal Grande
Il ponte della Costituzione a Venezia, progettato dall’architetto catalano Santiago Calatrava, chiamato anche il “quarto ponte sul Canal Grande”, è una bellissima opera di architettura ma è anche al centro di molte contestazioni e controversie per la scelta dei materiali, i costi altissimi e le vicissitudini politiche e burocratiche.
Ponte della Costituzione a Venezia ad opera dell’arch. Santiago Calatrava (foto di mariordo59 – Fonte: https://www.flickr.com) |
Il ponte delle Costituzione a Venezia è chiamato comunemente ponte Calatrava (in onore di chi lo ha ideato e progettato), e dopo il Ponte degli Scalzi, il Ponte di Rialto e il Ponte dell’Accademia è di fatto il “quarto” ponte sul Canal Grande” a Venezia.
Il ponte della Costituzione è stato commissionato dal Comune di Venezia tramite un bando di concorso nel novembre del lontano 1999, e il progetto è stato affidato all’archistar Santiago Calatrava. Il ponte della Costituzione, dalla forma particolare e moderna tipica delle architetture dell’architetto spagnolo, unisce la stazione ferroviaria (stazione Santa Lucia) con Piazzale Roma e di fatto si trova su un punto strategico per collegare in modo diretto i due approdi alla città da parte di turisti e viaggiatori. Quindi di fatto il ponte della Costituzione è un biglietto da visita per chi arriva in città ed è stata un’ottima opportunità per inserire un’opera di architettura moderna in città, favorendo quella famosa “contaminazione” tra antico e moderno che molto spesso (purtroppo) in passato è stata negata a Venezia. Fin qui tutto ok, ma il problema è che siamo in Italia e come spesso accade nel nostro paese le opere pubbliche entrano nel vortice della burocrazia, della speculazione, allungando moltissimo i tempi e i costi di realizzazione rispetto a quelli previsti e rimbalzando fra comune, impresa, architetto, politica, etc. le varie colpe. Per cui quella che doveva essere un’ottima opportunità e occasione per realizzare una bella opera di ingegneria e architettura si è trasformata in un mezzo disastro. A complicare poi la faccenda è la scelta dei materiali da parte dell’architetto, come ad esempio i gradini in vetro satinato, che sono soggetti a continue rotture dovute alle spinte laterali e sostituirli costa un sacco di soldi.
Struttura e materiali del ponte della Costituzione a Venezia
Per quanto riguarda i materiali utilizzati per il ponte della Costituzione a Venezia Calatrava si è ispirato ai materiali tipici di Venezia e osservando anche i ponti esistenti in città: la struttura è in acciaio, i gradini e l’impalcato sono in vetro, trachite e pietra d’Istria nella parte centrale. Le spalle del ponte della Costituzione sono in cemento armato rivestite con lastre di pietra d’Istria mentre per il parapetto ha utilizzato lastre di vetro trasparente con un corrimano in bronzo smaltato che ospita anche l’illuminazione a led che di notte offre un suggestivo effetto scenico. Il parapetto è molto interessante dal punto di vista costruttivo e architettonico ma ha il grande problema che d’estate non ci si può appoggiare o mettere le mani perchè diventa incandescente sotto i raggi del sole.
Ponte della Costituzione a Venezia con i suoi caratteristici gradini in vetro e il parapetto in vetro (foto di Michelino Calenda – Fonte: https://www.flickr.com) |
Problemi e controversie del ponte della Costituzione a Venezia
Come già accennato il problema fondamentale sono i gradini in vetro, che nonostante siano dei particolari gradini brevettati dalla Saint Gobain, si rompono in continuazione sotto la spinta laterale del ponte dovuto all’arco ribassato e alle spinte e movimenti delle fondazioni laterali causate dal traffico delle imbarcazioni che formano il moto ondoso e alla natura argillosa del terreno. I gradini hanno cominciato a rompersi fin da subito e appena veniva sostituito uno se ne rompeva un’altro e ogni gradino costa ben 4500 euro. Il Comune dopo un pò ha smesso di cambiare i gradini rattoppando con delle lamiere striate e dei nastri di segnalazione rovinando ovviamente l’estetica. Calatrava essendosi accorto di aver commesso un errore ha proposto di sostituire tutti i gradini in trachite, com’è nella parte centrale, ma l’Amministrazione ha lasciato perdere perchè aveva già speso troppi soldi e non voleva spenderne altri pena l’insurrezione delle persone. Altro problema di questi gradini sono il fatto che quando piove o c’è umidità (cioè praticamente sempre a Venezia) sono estremamente scivolosi e ci sono stati diversi incidenti oltre al fatto che per avere le sponde rialzate e l’arco ribassato Calatrava è stato costretto a realizzare tutte le alzate dei gradini diversi (normalmente le alzate delle scale o dei ponti sono tutte uguali); in questo modo infatti è molto facile inciampare rischiando di cadere.. è capitato anche a me.
Gli altissimi costi di manutenzione si sommano i costi esagerati per la realizzazione del ponte della Costituzione oltre ai tempi biblici (iniziato nel 1999 è stato ultimato nel 2008). L’impresa che ha vinto l’appalto si è resa conto di alcune irregolarità nel progetto che di fatto hanno allungato i tempi di realizzazione e fatto lievitare i costi. E qui è nato il contenzioso tra Comune, impresa e Calatrava a cui sono stati imputati gli errori di progettazione. L’importo totale per la realizzazione del ponte della Costituzione è arrivato a sfiorare i 12 milioni di euro a cui bisogna aggiungere 1,8 milioni per la realizzazione dell’ovovia.
L’ovovia per disabili che tanti problemi ha creato (foto di Mariordo – Fonte: https://commons.wikimedia.org) |