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Prende il via il bando “Parco agrisolare” 2024: domande fino al 14 ottobre

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Prende il via oggi il nuovo bando “Parco Agrisolare” per il 2024, la misura volta ad incentivare la realizzazione di impianti fotovoltaici nel settore agricolo e agroalimentare nel sud Italia, escludendo il consumo del suolo. Vediamo nel dettaglio chi può partecipare, i requisiti e quali interventi sono ammessi.

L'immagine rappresenta una serie di casolari e fattorie immersi nei campi coltivati, e tutti i tetti degli edifici agricoli sono coperti da pannelli fotovoltaici

Bando "Parco agrisolare" 2024; domande dal 16 settembre al 14 ottobre

A partire dalla giornata di oggi, 16 settembre, le imprese agricole e agroalimentari possono inoltrare domanda per accedere alla terza edizione del bando  “Parco agrisolare” 2024, che punta all’assegnazione di 250 milioni di euro per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica solare fotovoltaica, che escludano il consumo di suolo. Il 19 agosto scorso il Ministero ha approvato l’aggiornamento del Regolamento Operativo Parco Agrisolare che ha definito le modalità e le specifiche tecniche di presentazione e valutazione delle domande.  Come nei bandi precedenti, anche per terzo bando agrisolare, gli incentivi saranno concessi attraverso una procedura a sportello gestita dal GSE in qualità di Soggetto Attuatore. Le domande dovranno essere presentate e inoltrate esclusivamente dal portale del GSE dalle ore 12:00 di oggi, 16 settembre fino alle ore 12:00 del giorno 14 ottobre 2024.

Chi può fare domanda

Il bando del GSE individua le seguenti categorie come potenziali soggetti beneficiari:

a) gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;

b) le imprese agroindustriali;

c) le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del Codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228;

d) i soggetti di cui prima costituiti in associazioni temporanee di imprese (A.T.I.), raggruppamenti temporanei di impresa (R.T.I), reti d’impresa, comunità energetiche rinnovabili (CER).

Gli interventi possono essere realizzati esclusivamente nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Sul sito istituzionale del MASAF e nella sezione documenti del sito GSE è riportato l’Elenco dei Codici Ateco prevalenti per individuare la corrispondenza tra le attività dell’azienda e l’allocazione delle risorse.

Interventi possibili e requisiti per l'ammisibilità

Gli impianti possono avere una potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 1000 kWp.  In particolare possono rientrare nell’incentivo, oltre alle spese inerenti all’acquisto e installazione dell’impianto fotovoltaico, le spese relative ai seguenti interventi:

  • Rimozione e smaltimento dell’amianto/eternit dai tetti;
  • Lavori per l’isolamento termico dei tetti;
  • Realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria)
  • Acquisto e installazione di sistemi di accumulo di energia elettrica fino a un limite di spesa ammissibile pari a 1.000 €/kWh per un limite massimo fino a 100.000 €;
  • Installazione di dispositivi di ricarica per la mobilità sostenibile, con un limite massimo ammissibile pari a 30.000 euro.

Il contributo riconoscibile è pari all’80% per una spesa massima ammissibile non superiore a euro 2.330.000, inclusi gli eventuali interventi complementari.

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