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Quando rifare l’intonaco

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Il rifacimento degli intonaci rientra nei tipi di intervento di
recupero sugli edifici esistenti e indipendentemente dal tipo di causa che ha
generato il deterioramento o l’ammaloramento dell’intonaco,
rifare l’intonaco

rientra nella categoria del ripristino. Per ripristino si intende
l’insieme delle operazioni necessarie per reintegrare le caratteristiche
fisico-chimiche e di aspetto superficiale degli elementi edilizi.

Uno dei problemi più comuni che si verificano con passare del tempo,
soprattutto in certe zone più soggette ad azioni esterne, è proprio il
deterioramento dell’intonaco e quindi si pone la necessità di
rifare l’intonaco.

intonaco ammalorato
Un esempio in cui bisogna rifare l’intonaco esterno
(foto di
pasja – Fonte: https://pixabay.com)

Cos’è l’intonaco

L’intonaco è un rivestimento esterno e nella loro duplice
funzione di elementi di protezione e di “finitura” degli
organismi edilizi, i rivestimenti esterni sono chiamati a compiti
spesso molto impegnativi, specialmente nel caso di costruzioni sottoposte
a forti pressioni del vento e a escursioni termiche accentuate, o nel caso
in cui si vogliano realizzare disegni e tessiture di facciata.

I rivestimenti esterni possono essere realizzati con vari tipi di
intonaci, messi a disposizione dalle tecniche tradizionali e dalla
gamma dei prodotti basati su basati su altri tipi di leganti e modalità di
posa specifiche.

Gli intonaci esterni si possono distinguere in:

  • intonaci “normali”: costituiti da rinzaffo e strato di finitura,
    eventualmente protetti da tinteggiature o da altri prodotti
    complementari o speciali;
  • intonaci pietrificati: realizzati con differenti tipi di finitura
    (finitura scabra data a cazzuola, finitura tipo spruzzato, tipo
    spruzzato battuto, tipo lamato, tipo a rullo, etc.);
  • rivestimenti plastici: applicati in modo da ottenere diverse
    conformazioni superficiali (liscia, bucciata, spruzzata, gocciolata,
    damascata, rasata, graffiata).

Quando serve intervenire per rifare l’intonaco

A seconda delle destinazioni, all’intonaco e ai
rivestimenti esterni si richiedono le seguenti prestazioni:

  • resistenza alle aggressioni chimiche;
  • resistenza ai carichi (resistenza alla pressione del vento);
  • tenuta all’acqua;
  • trasmittanza termica.

Quando l’intonaco è deteriorato in tutto o in parte per diverse
cause e quindi una o più prestazioni non sono garantite allora bisogna
rifare l’intonaco. E’ molto importante rifare l’intonaco subito e non aspettare anni perchè come dicevamo l’intonaco oltre a
essere un elemento di finitura è soprattutto un elemento di protezione
degli strati della muratura. Se per caso, tanto per fare un esempio, l’intonaco
si sgretola e non viene rifatto, la muratura tenderà ad assorbire l’acqua
creando danni molto più seri all’intera struttura, talvolta anche gravi.
Quindi mediamente ogni 15-20 anni sarebbe opportuno far controllare lo
stato dell’intonaco ed eventualmente rifare l’intonaco se
serve.

Qualora ci accorgessimo di qualcosa che non va, prima di procedere alle
operazioni per rifare l’intonaco, sarebbe opportuno capire e
verificare la causa o le cause per cui si è verificato il danno e
sistemare quella prima di rifare l’intonaco. Attenzione che a
volte un quadro fessurativo importante dell’intonaco
potrebbe essere una spia per la valutazione della situazione strutturale e
per l’individuazione di eventuali dissesti.

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Perchè si deteriora l’intonaco

Molto spesso l’intonaco si deteriora per il semplice passare degli
anni oppure perchè all’epoca della realizzazione dell’edificio è stato
fatto male o con materiali scadenti, ma a volte capita che l’intonaco si deteriori perchè c’è un’infiltrazione d’acqua da qualche parte o
qualche altro motivo. In questo modo, quando andiamo a rifare l’intonaco
siamo sicuri che durerà a lungo proteggendo la nostra casa.

Se il danno dovesse essere localizzato allora si può procedere a
rifare l’intonaco

solo in quella determinata porzione, magari facendo iniezioni di malta per
farlo aderire al supporto, ma la maggior parte delle volte conviene farsi
fare vari preventivi e chiamare un’impresa edile per
rifare l’intonaco interamente. In questo caso, dal momento che
bisogna rifare l’intonaco completamente, consiglio vivamente di
mettere un
cappotto esterno
con la finitura intonacata oppure usare un intonaco termico in modo da
migliorare le prestazioni termiche dell’edificio utilizzando fra l’altro
il Bonus Facciate.

intonaco-manutenzione-umidità
Intonaco ammalorato da rifare
(foto di Alexas_Fotos –
Fonte: https://pixabay.com)

Cause di deterioramento e degrado dell’intonaco

Gli intonaci esterni per loro natura sono particolarmente
soggetti a deterioramento causato da aggressioni provocate dalle
condizioni ambientali e da altre cause concomitanti. Questi
deterioramenti non interferiscono sul comportamento statico, ma
producono spesso il degrado, più o meno rapido e più o meno
vistoso, dell’aspetto della superficie esterna. Una delle principali
cause del degrado
delle murature e dell’intonaco esterno è la presenza di
umidità.

La presenza di umidità all’interno delle strutture verticali
dell’edificio può essere dovuta a varie cause. la cui conoscenza, è
fondamentale per individuare le soluzioni per il risanamento di volta
in volta più adatte. Esistono infatti diversi tipi di umidità:

  • umidità da infiltrazione;
  • umidità ascendente dal suolo per capillarità;
  • umidità di condensazione.

Di solito la presenza di umidità è denunciata da alterazioni
superficiali delle pareti e dell’intonaco, che consentono di
risalire alle cause che l’hanno generata e, di conseguenza, di
identificare i possibili rimedi. Oltre a queste
tipologie di umidità bisogna aggiungere anche l’umidità
presente in atmosfera che ha la capacità di veicolare una serie di
sostanze aggressive che inducono processi chimico-fisici di degrado.
Quindi ricapitolando le cause principali possono essere:

  • presenza di umidità;
  • problemi strutturali dell’edificio (nei casi più gravi);
  • azione degli agenti naturali e del tempo;
  • scarsa fattura dell’intonaco con materiali scadenti.
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Come fare il ripristino degli intonaci e della tinteggiatura

Gli interventi di ripristino possono essere limitati al solo
rappezzo delle zone deteriorate oppure dare luogo al completo
rifacimento delle superfici: entrambi i casi sono preceduti dallo
spicconamento delle parti di intonaco deteriorate fino allo
scoprimento del supporto. Per rifare l’intonaco occorre
scegliere caso per caso i legnati, le malte e gli eventuali additivi;
tale scelta è importante quando si opera un ripristino per rappezzo,
perchè è necessario impiegare un intonaco che abbia le stesse
caratteristiche di quello originale.

Nel caso di edifici di interesse storico artistico il
ripristino dell’intonaco non avviene spicconando le parti
fatiscenti, ma provvedendo al loro consolidamento al fine di
conservare eventuali decorazioni o pitture presenti sulla superficie,
ma in questo caso specifico entriamo nel campo del
restauro conservativo
fatto da restauratori specialisti con tecniche particolari.

A si rendono necessari solamente gli
interventi di ripristino delle tinteggiature; questa operazione
è spesso considerata solo un’operazione destinata a rinnovare
l’aspetto delle facciate. In realtà la finitura superficiale svolge
anche un importante ruolo protettivo e di complementarietà funzionale
delle pareti esterne, degli intonaci e degli elementi
decorativi. Esiste infatti un rapporto di muta dipendenza tra
la tinteggiatura e l‘intonaco: una buona tinteggiatura
fatta bene con materiali adatti giova sicuramente all’efficacia
dell’intonaco, e viceversa, un buon intonaco, la cui
superficie è ben preparata per accogliere la tinteggiatura,
contribuisce di molto alla durata della tinteggiatura.

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