Dopo il periodo del Bonus edilizi moltissime persone hanno installato nel proprio edifico un cappotto termico esterno per migliorare l’isolamento termico e l’efficienza dell’abitazione. Ma vi siete mai chiesti qual è la durata temporale di un cappotto termico? Vediamolo assieme.
La manutenzione del cappotto esterno
L’isolamento termico con il cappotto esterno è la soluzione ideale per migliorare il comfort abitativo e avere un risparmio energetico e ambientale. In base al tipo di materiale utilizzato, alla modalità di posa e allo spessore si possono avere più o meno benefici.
Il cappotto esterno è lo strato più esterno della parete protetto di solito da uno strato di intonaco. Una corretta progettazione e installazione consente di migliorare le operazioni di manutenzione e quindi aumenta non solo l’efficacia ma anche la durata nel tempo. Il cappotto infatti per durare più a lungo necessita di manutenzione ordinaria preventiva che deve essere eseguita per salvaguardare la funzionalità e prolungarne la vita.
Quindi per aumentare la vita media di un cappotto termico non serve solamente una corretta progettazione e posa da parte dell’impresa esecutrice, ma è necessario provvedere alla manutenzione.
Quanto tempo dura un cappotto
Ma quanto dura il cappotto? La domanda può sorgere spontanea dal momento che l’investimento iniziale è abbastanza importante in termini economici, e anche se si usufruiscono degli incentivi statali e ci vogliono diversi anni prima di ritornare con l’investimento.
Secondo lo studio condotto dall’istituto di Fisica Tecnica degli edifici Fraunhofer IBP del 2015 “Definizione del comportamento a lungo termine dei sistemi di isolamento termico” (Vol 42, Nr. 539) un isolamento termico a cappotto può avere una durata media stimata di 40/50 anni e quindi un tempo sufficientemente lungo per rientrare nell’investimento.
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Accorgimenti per far durare più a lungo il cappotto
Abbiamo detto quindi che per far durare più a lungo un cappotto servono corretta progettazione, corretta posa a regola d’arte, materiali di qualità e una manutenzione ordinaria e straordinaria.
Nello specifico la manutenzione dovrebbe prevedere una serie di controlli ed interventi volti al mantenimento degli standard di funzionalità, efficienza, affidabilità e qualità per cui l’edificio è stato realizzato.
Vediamo ora quali sono le operazioni da seguire per una manutenzione preventiva corretta per far durare il più a lungo possibile il cappotto termico.
Allontanare l'acqua dalla facciata
L’acqua stagnante è molto pericolosa per i materiali che compongono la facciata di un edificio in quanto oltre a provocare la proliferazione di microorganismi e muffe genera poi la condensa. Una volta che il materiale isolante si è impregnato d’acqua, oltre a salire per capillarità rischia non solo di rovinare il materiale isolante che perde le sue caratteristiche, ma rischia di intaccare anche altri materiali, causando danni talvolta molto gravi.
Ecco che occorre prevenire facendo in modo di allontanare acqua e umidità e nel caso farla drenare via. Ogni tanto non sarebbe male prevedere egli interventi di pulitura della facciata prevedendo la ritinteggiatura per mezzo di pitture autopulenti.
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Proteggere copertine, davanzali e sporti
Copertine, davanzali e sporti di tetti e coperture sono dei punti deboli che possono far penetrare l’acqua negli strati interni della parete dell’edificio. Occorre quindi ripararli tempestivamente se si dovessero rompere o degradare e fare ogni tanto un controllo per verificarne lo stato.
Di norma si consiglia di fare questa operazione di controllo almeno una volta all’anno, ma in alcuni casi anche una volta ogni sei mesi.
Posizionare i carichi sulla facciata in modo corretto
Se si prevede di mettere dei carichi sulla facciata esterna dopo che è stato posato l’isolamento termico (ad esempio per realizzare una facciata ventilata) è opportuno predisporre già in fase di progettazione i punti di ancoraggio, e se questo non è stato fatto è assolutamente importante non rovinare lo strato di isolamento termico. Non deve quindi essere ne forato ne tantomeno bucato per non comprometterne l’integrità e far venir meno l’impermeabilità del sistema.
Se i fissaggi non sono idonei e correttamente dimensionati si rischia di rovinare il cappotto innescando problemi di infiltrazione d’acqua e deterioramento del materiale con perdita delle caratteristiche tecniche.
Protezione attacco a terra dell'edificio
Quando si installa un cappotto termico su un edificio nuovo o esistente, è molto importante prevedere un corretto isolamento della parte bassa dell’edificio, il cosiddetto “attacco a terra” e migliorare la resistenza agli impatti.
Le soluzioni possono essere diverse, come quella di posizionare una guaina impermeabilizzante, mettere una fascia drenante attorno il perimetro dell’edificio o un rivestimento più resistente nella fascia a terra. A volte è sufficiente mettere un doppio strato di intonaco lungo la fascia.
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Conclusioni
Il rivestimento a cappotto termico per un edificio è la soluzione migliore in termini di prestazioni ed efficacia, per migliorare il comfort abitativo, migliorare l’efficienza energetica e consumare meno, con benefici per l’ambiente e per il portafoglio.
Traendo un pò le conclusioni se il rivestimento a cappotto esterno è progettato bene, la posa è stata fatta a regola d’arte utilizzando materiali di qualità e viene fata la manutenzione periodica intervenendo tempestivamente in caso di danni, il cappotto dura quanto la vita dell’edificio, ovvero dai 40 ai 50 anni.
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