Il registro rifiuti di carico e scarico è obbligatorio per legge.
Se ne devono dotare tutte le aziende che producono rifiuti speciali pericolosi ed è un modo per rendere tracciabili questi rifiuti durante il loro ciclo di vita.
Registro rifiuti (foto di StartupStockPhotos – Fonte: https://pixabay.com) |
Cos’è il registro rifiuti
Il registro rifiuti è un documento dove vengono registrate le operazioni di carico e scarico dei rifiuti. In questo registro vengono identificati i rifiuti nella loro tipologia e nel ciclo di vita. A seguire, vengono numerati e vidimati dalle Camere di Commercio.
Questo registro deve essere conservato a cura del produttore dei rifiuti per 5 anni dalla data dell’ultima registrazione.
Secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 4/2008 e D.Lgs. 152/2006 la Camera di Commercio autorizzata alla vidimazione del registro è quella della provincia in cui ha sede legale l’impresa o quella della provincia in cui è situata l’unità locale presso la quale viene tenuto il registro di carico e scarico.
E’ importante sapere che i movimenti di carico devono essere registrati entro 10 giorni lavorativi dalla data di sistemazione di un rifiuto nel deposito temporaneo.
Anche i movimenti di scarico invece devono essere registrati nel registro entro 10 giorni lavorativi ma dalla data di prelievo dei rifiuti da parte del trasportatore.
Secondo la normativa viene inteso“carico” quando un rifiuto viene prodotto, mentre si parla di “scarico” quando un rifiuto esce dalla ditta che lo ha prodotto per essere dato a un trasportatore che lo porta da un’altra parte.
Chi ha l’obbligo di tenere il registro rifiuti
Il registro rifiuti di carico e scarico è obbligatorio per legge pena incorrere in sanzioni amministrative e penali.
Secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 4/2008 e D.Lgs. 152/2006 sono obbligati alla redazione e conservazione per almeno 5 anni dei registri di carico e scarico dei rifiuti:
- gli enti e le imprese che producono rifiuti speciali pericolosi e gli enti e le imprese produttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi e di rifiuti speciali non pericolosi da potabilizzazione e altri trattamenti delle acque;
- gli enti e le imprese che raccolgono e trasportano i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi o che effettuano operazioni di preparazione per il riutilizzo e di trattamento, recupero e smaltimento, compresi i nuovi produttori e, in caso di trasporto intermodale, i soggetti ai quali sono affidati i rifiuti speciali in attesa della presa in carico degli stessi da parte dell’impresa navale o ferroviaria o dell’impresa che effettua il successivo trasporto.
- infine devono compilare il registro rifiuti anche gli intermediari e i commercianti di rifiuti.
Precisiamo che tutte le pagine del registro rifiuti devono essere numerate e vidimate dalla Camera di Commercio in ordine crescente, senza saltarne nessuna e tutto deve essere conservato maniacalmente.
Questo è molto importante perchè non sono ammessi errori o mancanze e nel caso ci dovessero essere dei controlli da parte delle Autorità competenti e ci dovessero essere delle mancanze o irregolarità nel registro rifiuti il produttore di rifiuti rischia gravi sanzioni sia legali che penali.
Com’è fatto un registro rifiuti?
Il registro rifiuti è composto da una prima facciata dove bisogna inserire i dati generali del produttore di rifiuti, come i dati anagrafici, il tipo di attività svolta, l’ubicazione, la data di registrazione del rifiuto (la prima e l’ultima) e le caratteristiche del rifiuto.
Per quanto riguarda la parte relativa alle operazioni di carico, va indicata l’operazione di riferimento (se è un carico oppure uno scarico) e il numero di operazione e la data (ad esempio se è la prima volta che si sta producendo un rifiuto nell’anno 2019, l’operazione di rifermento sarà 1/19). A questo punto bisogna indicare il codice identificativo CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) con la sua relativa descrizione, come stabilito dalla norma europea.
Successivamente va indicato lo stato fisico del rifiuto in questione: Solido pulverulento, Solido non pulverulento, Fangoso palabile o Liquido; se il rifiuto che stiamo registrando dovesse essere pericoloso allora bisogna indicare anche la classe di pericolosità (HP) corrispondente al rifiuto.
Per finire, una volta definite tutte le tipologie e caratteristiche del rifiuto, va indicata anche la quantità del prodotto espressa in Kg.
Per la compilazione del registro rifiuti riguardanti le operazioni di scarico la prima parte è pressochè identica alla sezione relativa allo carico, però poi bisogna collegarlo ad un formulario di riferimento, cioè devo richiamare il numero del registro riferito all’operazione di carico dello stesso rifiuto (facendo un passo a ritroso) compilando la sezione “riferimento operazioni di carico”.Leggi anche: