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Ristrutturare casa per poi rivenderla conviene

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Ristrutturare casa per poi rivenderla conviene? Pro e contro

Da sempre se si dispone di una somma di denaro consistente, per chi può, investire nel mattone è la cosa migliore da fare, un investimento a lungo termine. In genere si acquista un immobile vecchio a un prezzo conveniente per poi ristrutturarlo per andarci a vivere. Ma a volte capita invece che ristrutturiamo il vecchio immobile per poi rivenderlo. In questo articolo cercheremo di capire se ristrutturare casa per poi rivenderla conviene veramente.
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Conviene ristrutturare casa (foto di Anemone 123 – Fonte: https://pixabay.com)

 

Considerazioni da fare in fase preliminare

Lo scopo in caso in cui decidiamo di ristrutturare casa per poi rivenderla è ovviamente guadagnare e non andare in perdita, anche perché in genere l’investimento è consistente quindi è meglio non correre rischi. Quindi una volta scelto l’immobile che vogliamo ristrutturare dobbiamo fare una valutazione della fattibilità preliminare dell’investimento. I fattori che possono influire sulla fattibilità o meno possono essere la qualità e il tipo di materiali che utilizziamo e la classe energetica che otterremo, la zona dove si trova la casa (se siamo in città o periferia sarà più facile venderla, se invece la casa si trova in una zona sperduta o vicino a una strada statale o comunque zone rumorose come zone industriali e artigianali) sarà molto meno appetibile e difficile da vendere.

Al piccolo medio investitore conviene concentrarsi su appartamenti collocati in palazzi o condomini a ridosso di piccole e medie città che possono diventare appetibili per chi cerca casa già ristrutturata. Ovviamente bisogna pensare bene a che prezzo poi metteremo in vendita l’appartamento che non deve essere ne troppo basso (in questo caso lo vendiamo facilmente ma avremmo un guadagno basso o nullo) ne troppo alto perché il rischio maggiore è quello che l’appartamento rimanga per lungo tempo invenduto e quindi oltre ad aver perso denaro dovremmo poi spenderne ancora per risolvere eventuali problemi di muffa o altro.

 

Quali sono i costi che bisogna sostenere per ristrutturare e rivendere?

Nel linguaggio comune si parla quasi sempre di ristrutturazione edilizia riferendosi a qualsiasi operazione invasiva si compia su un immobile. In realtà bisogna distinguere tra le tipologie di intervento che si intendono effettuare, e la ristrutturazione da un punto di vista puramente tecnico è solo una di queste tipologie.

Secondo la definizione del Testo Unico per ristrutturazione edilizia si intendono:

Gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare a un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente; questi interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi o impianti.

Quando decidiamo di ristrutturare casa per poi rivenderla dobbiamo considerare le seguenti voci di costo:

  • Prezzo di acquisto dell’immobile prima della ristrutturazione;
  • Imposta di registro (per la seconda casa, è pari al 9% del prezzo di acquisto oppure alla rendita catastale moltiplicata per 126);
  • Imposte ipotecaria e catastale (50 euro ciascuna);
  • Parcella del notaio;
  • Parcella dell’eventuale agenzia immobiliare per l’acquisto e per la rivendita;
  • Parcella del progettista e oneri progettuali e burocratici;
  • Costo dei lavori di ristrutturazione compresi eventuali imprevisti;
  • Tassazione sulla plusvalenza realizzata (20%).

 

>> Scopri anche: Comprare casa a 1 euro conviene?

 

Perché ristrutturare prima di vendere?

Se abbiamo un immobile o un appartamento vecchio oppure acquistiamo un appartamento vecchio se vogliamo rivenderlo l’unica soluzione è ristrutturarlo. La maggior parte delle persone, giovani coppie e non solo, spesso quando decidono di fare un mutuo per comprare casa si indirizzano su appartamenti medio piccoli già arredati e ristrutturati. Difficilmente acquisteranno un appartamento vecchio perché poi non sanno quantificare quanto dovranno spendere per sistemarlo.

Quindi se noi disponiamo di somme di denaro che possiamo investire, una cosa intelligente da fare è scegliere l’immobile giusto, magari vicino al centro città, a centri commerciali a fermate dell’autobus o mezzi pubblici o in quartieri tranquilli in periferia e ristrutturare per poi rivendere. Meglio se ristrutturiamo con i canoni della sostenibilità e della bioedilizia per rendere l’immobile ancora più appetibile. In questo modo possiamo anche alzare un po’ il prezzo e guadagnare altrimenti dovremmo abbassare il prezzo rischiando di perdere denaro o di non riuscire a vendere l’appartamento. Una cosa da considerare prima di intraprendere i lavori di ristrutturazione e scegliere la casa è pensare innanzitutto al nostro budget e poi cercare di capire a quale target di persone potrebbero acquistare l’immobile. Possiamo decidere una volta finiti i lavori di ristrutturazione di venderla “spoglia” solo con cucina e bagno, oppure di fare un ulteriore investimento acquistando gli arredi e venderla già arredata.

Conclusioni

Possiamo dire quindi che, se fatte le giuste considerazioni e valutato attentamente costi e benefici, ristrutturare casa per poi rivenderla conviene, anche perché sempre più bisogna puntare sulla riqualificazione del patrimonio edilizio e immobiliare esistente a discapito delle nuove costruzioni. Al massimo si procede con la demolizione e ricostruzione. Negli anni passati abbiamo già sfruttato e sprecato molto spazio e aree verdi nelle nostre città e non possiamo più permetterci il lusso di sprecare altre risorse. Inoltre se ristrutturiamo casa per poi rivenderla conviene costruire in classe energetica A utilizzando materiali ecosostenibili e possibilmente installare impianti alternativi che sfruttano le fonti rinnovabili. L’investimento iniziale sarà maggiore ma poi riusciremo a rivendere più facilmente l’appartamento, anche perché così possiamo sfruttare gli incentivi fiscali.

 
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