Ristrutturazione edilizia, quali permessi servono?
La ristrutturazione ordinaria e straordinaria richiede o meno la richiesta di un Permesso di Costruire. Vediamo le casistiche, quali permessi servono e i relativi costi.
Ristrutturazione edilizia (foto di Anemone 123 – Fonte: https://pixabay.com) |
Cosa si intende per ristrutturazione edilizia
La ristrutturazione edilizia è così definita dal Testo Unico dell’Edilizia D.P.R. 380/01 all’art.3, comma 1, lettera d: Interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente; questi interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi e impianti.
Capire a quale categoria appartenga un intervento edilizio è davvero importante, perché a seconda del tipo di lavoro possono cambiare:
- La necessità o meno di chiedere un permesso;
- Le modalità con cui il permesso viene accordato;
- La necessità o meno di rivolgersi a un professionista;
- La possibilità di ottenere agevolazioni fiscali sull’importo dei lavori;
- L’obbligo di pagare contributi al comune;
- La necessità di riaccatastare l’immobile, con il conseguente aumento del valore fiscale.
C’è un modo per capire a quale categoria appartiene un intervento?
Alcuni esempi di lavori di ristrutturazione edilizia sono i seguenti:
- demolizione seguita dalla ricostruzione del manufatto conforme di sagoma e volume;
- trasformazione di superfici accessorie (come sottotetti o scantinati) in superfici utili (abitazioni);
- ampliamenti contenuti entro il 20% della volumetria esistente;
- cambio di destinazione d’uso;
- frazionamento di unità immobiliari;
- modifica dei prospetti dell’edificio.
Quali permessi mi servono per realizzare una ristrutturazione edilizia?
- Opere che si possono eseguire liberamente, senza alcun bisogno di permesso comunale, e si tratta di tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e le opere di abbattimento delle barriere architettoniche. Il Comune al più può richiedere una Cila (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) ma senza potervi sindacare, purchè venga rispettato il regolamento edilizio;
- Interventi di edilizia libera con Comunicazione di inizio dei lavori (Cil): sono opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità e, comunque, entro un termine non superiore a novanta giorni;
- Interventi di edilizia libera con comunicazione e relazione tecnica asseverata (Cila): Sono soggetti a Cila (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) tutti gli interventi edilizi che non sono compresi nell’attività edilizia libera;
- Opere che necessitano almeno della cosiddetta Dia (Denuncia di Inizio Attività), oppure la Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), che di fatto ha sostituito in gran parte la Dia, presentata da un professionista. Si tratta degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo che non comportano il pagamento di oneri di urbanizzazione perché non hanno come risultato quello di aumentare la cubatura disponibile;
- Opere per cui bisogna richiedere un Permesso di Costruire laddove le leggi regionali ne prevedano la possibilità. Sono interventi che hanno come risultato un incremento della cubatura utile e che comportano il pagamento di oneri di urbanizzazione al Comune, cioè di contributi per le spese che la collettività sostiene per l’impianto di servizi (fognature, strade, illuminazione) agli immobili.
Che cos’è il Permesso di Costruire?
Con il Permesso di Costruire possono quindi passare diversi mesi (anche sei o più) prima di avere il rilascio del premesso e poter eseguire i lavori ma però non c’è il pericolo che la pratica venga bocciata.